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Il caso del giorno: l’Ospedale da campo della Regione non avrebbe spazi adeguati alla terapia intensiva

PERUGIA – Per esemplificare: è come prevedere di fare una cameretta in casa e, una volta messo il letto, non ci si possa muovere all’interno perché manca lo spazio. Ci pensate? Cosa direste e con chi ve la prendereste? Ecco, il caso del giorno fa riferimento a qualcosa di simile ma non assimilabile, in quanto in questo caso si parla di denaro pubblico e soprattutto di investimenti per la sopravvivenza al Covid. In sostanza l’Ospedale da campo della Regione non sarebbe idoneo, per l’angustia dei suoi spazi, a rispondere all’emergenza Coronavirus.

Dal momento che la questione è parecchio seria, ci andiamo con i piedi di piombo. Stiamo, pertanto, ai fatti certi che al più presto chi è stato chiamato in causa, li chiarisca: i consiglieri regionali del Pd hanno annunciato una interrogazione alla Giunta in seguito a “fantomatiche prove tecniche all’Ospedale da campo che prevedono l’utilizzo e lo spostamento di pazienti positivi Covid; ‘spazi angusti’ che non possono per questo ospitare posti di terapia intensiva nella struttura di proprietà della Regione Umbria; una Direzione impossibilitata al confronto durante il nostro sopralluogo perché ‘in servizio’, ma non presente in Ospedale”.

I consiglieri Dem definiscono inoltre “clamorose e preoccupanti le dichiarazioni rilasciate dal Direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Marcello Giannico, subito dopo il nostro sopralluogo presso l’Ospedale da campo. Affermazioni – spiegano – a dir poco inquietanti che lasciano aperti una serie di interrogativi che dovrebbero preoccupare gli umbri su chi e come stia gestendo l’emergenza sanitaria nella nostra regione”.

“È lo stesso Giannico – continuano i consiglieri del Pd -, il 21 febbraio ad annunciare sulle pagine del Corriere dell’Umbria, prima, che ‘nei giorni scorsi, si stava pensando di fare alcune prove tecniche di manovra portando alcuni pazienti Covid non gravi per prendere dimestichezza con l’ospedale da campo’ e poi ‘abbiamo preso quattro posti di terapia intensiva e li abbiamo portati al Trancanelli perché quelli che ci sono nell’Ospedale da campo sono troppo angusti’, per concludere ‘ci è stato chiesto come Direzione, di rispondere alle loro domande, ma non è stato possibile, eravamo in servizio’. Insomma – commentano gli esponenti Dem – dopo dieci mesi dall’annuncio dell’Ospedale da campo, in una fase emergenziale che ci vede maglia nera d’Europa per contagi e gestione della pandemia, non solo siamo ancora fermi alle ‘prove tecniche’ per la struttura salvifica e pronta, dicevano, in 60 giorni, non solo per queste prove la Direzione dell’ospedale pensa di utilizzare e trasportare, quindi, malati Covid, ma definisce ‘angusti’ gli spazi allestiti per l’emergenza a tal punto da far trasferire i pazienti pur di non farvi ricorso. Una Direzione che si dichiara impegnata in servizio sulla stampa e quindi impossibilitata al confronto con i consiglieri regionali, ma ‘a Roma per il week end’ secondo quanto ci viene detto in sede di sopralluogo”.

Per Bettarelli, Bori, Meloni, Paparelli e Porzi si tratta di “dichiarazioni che se confermate e rispondenti al vero sarebbero gravi e confermerebbero l’esistenza di importanti zone d’ombra sulla gestione dell’emergenza sanitaria e sulla struttura dell’Ospedale da campo. Per questo – spiegano – alla luce delle dichiarazioni del direttore, Giannico abbiamo presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per sapere se corrisponde al vero quanto dichiarato dal Direttore circa le ‘prove tecniche’ annunciate sulla stampa con spostamenti di pazienti COVID fra Ospedale Santa Maria della Misericordia e Ospedale da campo. Qualora tale affermazione corrisponda al vero, quali pazienti covid sarebbero stati oggetto di ‘prova’, quali gli operatori sanitari coinvolti alla suddetta ‘prova’ e in base a quali protocolli medico – sanitari sia attivata o si pensi di attivare e gestire una ‘prova tecnica’ che preveda ‘l’utilizzo’ di malati COVID. Se corrisponde al vero quanto dichiarato dal direttore Giannico circa la sua presenza in servizio venerdì 19 Febbraio alle ore 16 presso la struttura ospedaliera perugina e infine se l’Ospedale da campo risulta utilizzabile in modo conforme alla normativa vigente e idoneo pertanto ad ospitare posti letto di terapia intensiva così come più volte dichiarato in sedi ufficiali e a mezzo stampa”.

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