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Il cardinale Raniero Capocci, in un diploma del 1247, conferma i privilegi dei castelli della Valnerina alla Chiesa

SPOLETO – Altro personaggio della storia che ha avuto a che fare con l’ Umbria e,  in special modo con la Valnerina è l’Eminentissimo Raniero o Ranierio Capocci cardinale diacono di Santa Maria in Cosmedin in Roma. Nacque a Viterbo nel 1180/1190. Fu nominato cardinale nel 1216 da Papa Innocenzo III. Morì a Lione nel 1250 il 27 maggio. Fu un acerrimo avversario di Federico II.
Il ritratto che proponiamo è del pittore Carlo Saraceni,  olio su tela collezione Longhi – Firenze.
Ma ritorniamo a noi e al nostro personaggio. Proponiamo di lui un diploma datato 13 novembre del 1247 consegnato tre anni prima della sua morte a Narni, anno V del pontificato di Innocenzo IV (A. Fabbi, Storia dei comuni della Valnerina).
“Noi, Raniero, diacono Cardinale di Santa Maria in Cosmedin, vice reggente del Papa nel patrimonio della chiesa nella Toscana, nella Marca Anconitana, e nel Ducato di Spoleto, rendiamo noto come accoglimento e il ritorno alla devozione e fedeltà alla Santa Romana chiesa degli spoletini perché tornino concordi al Suo grembo e siano maggiormente spinti con i  nostri  beneplacito. Abbiamo deciso  accogliere le loro suppliche per quanto lo permettano le facoltà avute. Pertanto annuendo alla S.R.C col proposito di perseverare in essa, li abbiamo accolti sotto la nostra speciale protezione e difesa concedendo alla Sede Apostolica, quanto segue. Per primo, tutte le tenute  castelli e diritti che avevano l’ anno avanti che sorgesse discordia tra la Chiesa Romana  e Federico ora deposto e una volta imperatore dei Romani, e cioè … il castello di Cerreto, Paterno, Sellano, Mugnano e Rocca Alberici, Colle Gregani, la rocca di Paterno, il castello di Vallo, Castel San Felice, Villa Geppa, Rosciani, Grotti di Narco, Castel Sant’ Anatolia, Castel di Bufone (Montefranco) …il castello di Pizzolo (Monteleone), Lapparino, Ancaiano, Ceselli… e tutte le legittime consuetudini loro conserviamo mentre perseverano in fedelta’ alla chiesa.
Concediamo inoltre tutti i diritti che il comune ha nel castello di Postignano, di Cammoro, di Ponte, Giove, Polino, Arrone e in Castel di Lago. Concediamo inoltre al comune la Terra degli Arnolfi … ed anche l’Abbazia di Ferentillo, il castello di Collestatte come le possedeva prima che l’Abate concedesse l’abbazia alla chiesa Romana. Concediamo al comune che gli ufficiali della chiesa non arresteranno i traditori della chiesa e del comune senza la designazione del comune come traditori e sospetti. Concediamo al comune la libera podesta’ di confermare gli statuti come prima e di eleggere podestà cattolici a suo beneplacito. Tutte le cause si tratteranno nella curia di Spoleto ed anche in appello sotto il valore di 100 libre … concediamo al comune che fuori del Ducato non sia tenuto a fare esercito… “.

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