PERUGIA – L’Umbria CAI ha aderito alla giornata di domenica 20 novembre dedicata a diffondere la conoscenza della realizzazione del Sentiero d’Italia Cai in vista della sua inaugurazione ufficiale che avverrà nella primavera del prossimo anno. Perciò il G.R.U. ha invitato tutte le otto Sezioni che compongo la struttura istituzionale umbra (Perugia, Terni, Spoleto, Foligno, Città di Castello, Orvieto, Gubbio e Gualdo Tadino ) a partecipare a una “due giorni” di percorrenza del tratto in cui il Sentiero attraversa l’Umbria Gaifana-Valsorda-Val di Ranco, con tanto di pernotto nel Rifugio CAI di Gualdo Tadino. Era in programma anche l’appuntamento di collegamento tra tutti i Gruppi Regionali d’Italia, che avrebbe dovuto sancire l’unificazione del Sentiero e la sua avvenuta realizzazione.
“Se la proposta è stata accolta con piacere da tutta l’Umbria – si legge nella nota stampa del Cai Umbria – non altrettanto ha fatto il tempo meteorologico, che ha creato condizioni tali da impedire la prima camminata. In realtà la proposta era molto coraggiosa data la stagione autunnale, ma la voglia di non perdere l’occasione ha motivato comunque il corposo gruppo di Soci di presentarsi puntuali alle 8,30 di domenica 20 novembre per iniziare il cammino. La nebbia e il vento hanno dominato la giornata ma non hanno fatto desistere la cinquantina di partecipanti. Con sorpresa è venuto anche un piccolo gruppo di ciclo escursionisti, che chiaramente presto è scomparso alla vista, per poi essere ritrovato, all’arrivo di tutti, già al caldo del rifugio. Il percorso N. 9 fatto è uno qualunque tra i tanti caratteristici che contraddistinguono la nostra dorsale appenninica, composta da dolci montagne ricche di vegetazione, con cime non elevate anche se a tratti impegnative e selvagge, con boschi estesi e in ottimo stato, con presenza di una fauna variegata, con paesi e cittadine di origine antichissima e con eremi e chiesette isolati. Il raduno di partenza – si legge ancora nell nosta stampa – era il vivace abitato di Gaifana, che sfiora i 500 m. Certamente, già dall’ora mattutina del raduno si capiva che le condizioni meteo non erano esaltanti, ciò non ha smorzato il coraggio di incamminarsi per l’erto sentiero iniziale, che in 5 km ha preso quota fino a giungere al Trivio di Luticchio (toponimo dal caratteristico idioma locale) di quota 860. Da lì, con vari sai e scendi, ci si è portati a quota 1.300, passando per fitti boschi di abeti, roverelle, querce e faggi che ricoprono gran parte delle tante cime che si susseguono e che formano la dorsale pre-appenninica, spesso abbandonate dalle necessitò agricolo-pastorali che nei secoli erano intense. Superata le cime di Monte Nero e quella di Serrasanta, si è arrivati all’omonimo Eremo di quota 1.340, dove il forte vento, finalmente, ha aperto la nebbia e ha reso visibile il fascinoso panorama della piana eugubina sottostante. Arrivati infine in Valsorda, l’ultimo strappo è servito per giungere al Rifugio CAI di Monte Maggio, gestito dalla locale Sezione di Gualdo Tadino. A proposito, questo piccolo ma ben attrezzato rifugio, posto alle pendici del monte Maggio a quota 1.100, è un Posto Tappa del Sentiero Italia CAI e offre agli eventuali ospiti un’ampia sala con camino, una ben munita cucina e uno stanzone con vari letti a castello, è dotato di acqua, gas e persino di un gabinetto: dite, non è invitante per gli amici escursionisti? Basta prenotare e, per quanto ci riguarda, gli amici caini (un grazie ai cuochi Franco Enzo e Noè) ci hanno fatto trovare un bel fuoco caldo e un gradito pasto di frittata di cipolle, salcicce e tanto vino. Una giornata, e una iniziativa, ben vissuta e niente affatto banale, per i suoi 17 km di lunghezza e con un dislivello di 1.100 a salire e 540 a scendere. Un’ultima notazione, per noi la più importante, perché nel mezzo della camminata, come detto, alle ore 10,30 c’è stato il felice collegamento predisposto dal CAI centrale tra tutti i Gruppi Regionale d’Italia, con scambio di saluti che hanno rallegrato, perché si è avuto un susseguirsi di tante testimonianze di persone che si sentono uniti in un Sodalizio che persegue finalità importanti. Come ha detto il presidente dell’Umbria Gian Luca Angeli, intervenendo al collegamento in nostra rappresentanza, la realizzazione del Sentiero Italia Cai non solo conclude felicemente un progetto realizzatosi con l’impegno di tanti Soci, ma è un insegnamento ed uno stimolo costante ad impegnarsi per la promozione dei territori montani, attraverso quel mantra che la TAM ci insegna, tutela e promozione”.