PERUGIA – Che si fa nel foyer di un teatro? Si aspetta l’inizio dello spettacolo, si prende un caffè, si scambiano due chiacchiere. In quello del Teatro Brecht di Perugia da qualche mese è stato allestito un palcoscenico attrezzato con microfoni, luci, amplificatori. E’ un crocevia di idee, di proposte, di incontri, di accoglienza. E’ l’emblema di quello che Fontemaggiore ha sempre voluto essere: welfare culturale attraverso le arti. Un luogo dove si fa formazione dell’attore, si dà casa alle Compagnie, si forma il pubblico giovane e magari si accoglie quello adulto che a teatro non c’è mai stato. Da questo foyer-crocevia ha preso ieri il via la prima edizione di “Percorsi di Stagione”, due giornate di spettacoli, tavole rotonde e formazione presentata alla stampa con un invito rivolto alle istituzioni e in particolare alla nuova giunta.
“Un’occasione d’incontro – ha specificato in apertura Beatrice Ripoli direttrice artistica di Fontemaggiore – tra istituzioni, artisti, insegnanti, associazioni, attori culturali e sociali, con lo scopo di stabilire sinergie e mettere a punto un’azione coordinata e sistemica capace di misurarsi con significative esperienze nazionali. Quello che auspichiamo è che questa possa essere la prima di una lunga serie di edizioni di Percorsi di Stagione”.
Per dare un’idea di chi si è incamminato su queste strade, elenchiamo le realtà coinvolte nella 48 ore: Festival Oriente Occidente di Rovereto, Teatro Stabile dell’Umbria, Cooperativa Sociale ASAD, Associazione Italiana Persone Down sezione di Perugia, Comunità Capodarco, Consorzio Abn, Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.
In concreto, per dire, ieri è stato inaugurato anche il corso di formazione “Visioni di Stagione” dedicato ai docenti e inserito nella piattaforma S.O.F.I.A, a cura della Casa dello Spettatore di Roma: ente specializzato nella didattica della visione dello spettacolo dal vivo attivo sin dal 1995 che sperimenta in tutta Italia modelli per la formazione dello spettatore teatrale. E sempre per rimanere a ieri, nel pomeriggio si è tenuto lo spettacolo Circo Miranda, produzione di Fontemaggiore, mentre la sera, quasi a fare da testimonial di questa prima edizione di Percorsi di Stagione, è salito sul palco “convenzionale” del Brecht Roberto Mercadini con il suo spettacolo Felicità for Dummies – Felicità per negati”.
OGGI IN PROGRAMMA
Venendo alla giornata odierna, alle ore 15 “Dance well” – Ricerca e movimento per Parkinson, che nasce con l’intento di promuovere la danza in spazi museali, contesti artistici, e si rivolge principalmente, ma non esclusivamente, a persone che vivono con il Parkinson.
È un’iniziativa ideata e promossa, fin dal 2013, dal Comune di Bassano del Grappa. Dal 2022 il TSU aderisce a questo progetto e organizza lezioni di dance well tutti i sabato mattina al CAOS di Terni, grazie alla preziosa collaborazione dell’Associazione Parkinson Terni e di Le Macchine Celibi. Le lezioni sono guidate dalle insegnanti debitamente formate Marta Bichisao, Lucia Guarino, Teresa Rospetti e Emma Tramontana, con il supporto di Manuela Bovo. Alle ore 16 tavola rotonda “Arte come sostegno alla persona” sui temi dell’inclusione e della fragilità, anche per stabilire sinergie e azioni coordinate con significative esperienze nazionali. Alle ore 18 sarà la volta di Elisa di Rivombrosa con Tutto il mondo è paese. Tutto nasce dalla collaborazione tra Fontemaggiore e AIPD nel 2004 ed ha avuto come risultato la creazione di una compagnia teatrale, Elisa di Rivombrosa – Un mondo possibile per tutti, formata da sole persone down e la realizzazione di sei spettacoli teatrali. Per l’appunto, l’ultimo in ordine di tempo è “Tutto il mondo è paese”, nato da una ricerca guidata che gli attori della compagnia hanno condotto sul tema dell’emigrazione. Da questa indagine ha preso vita lo spettacolo, in cui i protagonisti sono persone provenienti da luoghi dimenticati e situazioni disperate che cercano e si mettono in viaggio nella speranza di trovare la serenità a cui tutti gli esseri umani hanno diritto.
La produzione è di Fontemaggiore, con Erika Barbini, Lorenzo Cascelli, Sara Chiodini, Antonello Coloni, Alessandro Fanelli, Fabio Limongi, Marco Mechelli, Luca Morini, Pierluigi Paoletti, Maria Teresa Rocchi, Gaia Rossini, Luca Sirchio e la collaborazione di Gabriela Beccari. Da un’idea di Giampiero Frondini, a cura di Valentina Renzulli, Mauro Lipari, Beatrice Ripoli.
Infine alle ore 21 “Tuttatesta” spettacolo ricco di giochi di parole, metafore, numeri e ritmo che apre una riflessione ironica sul razzismo, sulla discriminazione e più in generale sulle paure che assillano il tempo presente. Scritto e diretto da Davide Calvaresi con Davide Calvaresi.
L’altra parte della presentazione di ieri è stata introdotta da Luigi Proietti, presidente di Fontemaggiore che in maniera concreta, con i numeri, ha fotografato il ruolo che svolge il Brecht: un’azienda privata, associata come cooperativa, con un milione di fatturato, con 40 dipendenti, che ospita compagnie e iniziative anche da fuori regione, e che di media all’anno fa registrare 260 repliche teatrali, 295 aperture e 30 mila spettatori complessivi.
Inoltre sono state illustrate anche le stagioni teatrali per le giovani generazioni “Uno Spettacolo di Famiglia” con gli ormai tradizionali appuntamenti di sabato e domenica al Brecht, “Teatro di Classe” con sezioni specifiche dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di secondo grado curate da Fontemaggiore e rivolte anche alle famiglie dei ragazzi, e presentati gli eventi, spettacoli, laboratori, installazioni artistiche, incontri. compresa , l’ormai consolidata “Mutazioni” con le sue master class e i corsi di teatro.
HANNO DETTO
Oltre a Proietti e Ripoli, hanno preso la parola Marco Lucci che affianca la direzione artistica, Roberto Bonifazi del consorzio Abn, Marco Pierini, vicesindaco, Matteo Svolacchia, componente del suo staff, gli assessori Fabrizio Croce e Francesca Tizi e la responsabile del sistema bibliotecario comunale Francesca Grauso. Sicuri che vicesindaco e assessori non se ne avranno a male per lo scavalcamento del protocollo istituzionale, iniziamo con Matteo Svolacchia perché ha annunciato ciò che tutti quelli che di Fontemaggiore conoscono la storia, e sanno chi era Stefano Cipiciani, auspicano: “Fontemaggiore è stata fondamentale per la crescita delle giovani compagnie umbre e per tutti coloro che affrontano questo mestiere in modo serio e totale. Se ci sono compagnie locali che hanno calcato palcoscenici importanti e continuano a farlo un ringraziamento va tributato a Stefano Cipiciani, storico direttore di Fontemaggiore, che ha preso per mano tanti giovani. Ci stiamo coordinando per dedicare a lui iniziative che possano ricordare e dare il giusto merito a quanto ha fatto”. E ora, il vicesindaco: “Ci troviamo di fronte a un programma straordinario a partire dal Teatro di classe – ha detto Pierini – e straordinario è il fatto che il programma in sé sia in grado di interessare 4 assessorati, incluso quello alle politiche sociali. È nostra intenzione aderire e sostenere i modelli di successo presenti sul territorio e metterli in condizione di operare al meglio. Questo è un quartiere che non può che crescere attorno al polo teatro-biblioteca, due luoghi di crescita e formazione soprattutto per i giovani, senza dimenticare, tuttavia, i genitori che, accompagnando i figli, si immergono in questa realtà per la prima volta”.
“Grazie per aver dato a questo luogo una funzione non scontata – ha affermato l’assessore Croce -. Il foyer di un teatro si è trasformato in spazio di comunità e di connessione, uno di quei luoghi che definirei necessari. Qui, anche grazie alla concezione dello spazio teatrale in senso non canonico, si abbattono barriere e si può fare rete. Il Brecht può diventare qualcosa di più di un luogo teatrale, separato dalla biblioteca e dal luogo delle associazioni: una sorta di centro socioculturale 2.0. Proprio il tema della divulgazione attraverso determinate forme di spettacolo rende rilevante la programmazione ospitata in questi ambienti. Un’attività necessaria tanto più perché collocata nel secondo quartiere di Perugia, che non può definirsi periferico, ma anzi centrale.
Ciò che si fa qui, dunque, è di importanza fondamentale, al pari della stagione del Teatro stabile e delle altre attività culturali e sociali svolte sul territorio”.
A testimoniare la connessione già esistente tra Brecht e biblioteca Sandro Penna è stata Grauso, che ha anche auspicato un ulteriore rafforzamento del coordinamento fra le due realtà.
“In un periodo storico in cui le sfide educative si fanno sempre più complesse – ha detto Tizi – la cultura e il teatro offrono strumenti straordinari per la crescita personale e collettiva. I progetti presentati oggi, in particolare quelli rivolti alle giovani generazioni, sono fondamentali per portare i ragazzi a scoprire e amare il linguaggio teatrale, integrandolo nei percorsi didattici”.