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Il Barton Park, che fra due anni raddoppia, fa parecchio bene alla salute di Perugia

PERUGIA – Non è che qualcuno lo dubitasse, intendiamoci, però di interessante c’è la ricerca con tanto di dati del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale nell’ambito del progetto europeo Life Clivut:  polmone verde che pompa ossigeno e incamera anidride carbonica, il Barton Park fa bene all’ecosistema della città di Perugia e alla sua salute e adesso sappiamo in che percentuale e quantità.  E notizia (buona) nella notizia, è che il Barton Park raddoppierà tra due anni entrando in connessione con il percorso verde Leonardo Cenci.

L’indagine ha lo scopo, infatti, di indirizzare e accrescere competenze e decisioni consapevoli di chi amministra a vari livelli la qualità della vita di Perugia in termini ambientali, tenendo bene a mente quella che è l’emergenza dettata dal cambiamento climatico. E notizia (buona) nella notizia, è che il Barton Park raddoppia tra due anni inglobando parte del percorso verde Leonardo Cenci.

LA RICERCA UNIPG

L’indagine presentata stamani, 22 aprile, simbolicamente nella “Giornata della Terra”, ha lo scopo accrescere le competenze e di indirizzare le decisioni di chi amministra a vari livelli la qualità della vita di Perugia in termini ambientali.

In base allo studio UniPg, il Barton Park ha catturato solo nel 2019 quasi 34mila grammi di Pm10 e stoccato oltre 47 tonnellate di anidride carbonica: si stima che arriveranno a stoccarne oltre 140 tonnellate nel 2029 e quasi 450 nel 2049. Inoltre, l’anidride carbonica sequestrata in un anno dalla sola superficie a prato è pari a 5,55 tonnellate, mentre la quantità di particolato assorbita si avvicina ai 60 chili.

Secondo la ricerca, per capire meglio i numeri, l’anidride carbonica stoccata nel 2019 equivale a quella emessa per produrre circa 5 milioni di bottiglie di plastica e tra 10 anni si stima che sarà pari a circa il triplo, con una quantità di Pm10 abbattute nel solo 2019 che corrisponde a oltre 1.200 chilometri percorsi da un’auto diesel in un anno.

I COMMENTI

Numeri che sono stati commentati durante la presentazione nella sala meeting del Green Business Center del Barton Park da Mauro Bartolini, cofondatore del Gruppo Barton; Otello Numerini, assessore all’Ambiente e Aree verdi del Comune di Perugia; Marco Fornaciari da Passano e Fabio Orlandi, docenti di Botanica Ambientale e Applicata del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Unipg.

Mauro Bartolini

“Siamo orgogliosi di quanto fatto da quando 10 anni fa abbiamo immaginato questo progetto . Tutti ci chiedono il perché di questo investimento e io rispondo così: è la più bella e potente operazione di marketing che un’azienda può fare. La nostra è un’operazione durevole, non liquida. È un’operazione che definirei eterna, un’emozione continua che sprigiona una potente energia positiva. E quello che abbiamo fatto noi, lo possono fare tutte le imprese: prima di stendere un metro quadrato in più di bitume ci si deve pensare: ne siamo già sufficientemente sovraccarichi. Prima di costruire probabilmente è bene capire se c’è da recuperare qualcosa che già esiste”.

Otello Numerini

“Grazie al Gruppo Barton e all’Università degli studi di Perugia che ci stanno aiutando a fare bella la nostra città . La partecipazione di Perugia al progetto europeo è qualcosa di unico, per diffondere la consapevolezza dell’importanza del verde e delle alberature. Per cui colgo e rilancio l’invito di sensibilizzare soprattutto le aziende ad aiutare noi e tutta la città”.

Marco Fornaciari da Passano

“Questo progetto è la sintesi di un’esperienza che portiamo avanti da numerosi anni, una sintesi di quello che abbiamo imparato e in cui abbiamo sempre creduto: l’importanza del verde per la nostra vita. Life Clivut indica il valore ambientale degli alberi in ambito urbano, per cui c’è la necessità di fornire misure e quantificazioni. Per dare conto di quanto il verde contribuisca alla mitigazione dei cambiamenti climatici, con un effetto raffrescamento  che ha la capacità di ridurre il nuovo caldo che sta aumentando. Perugia, per esempio, proprio in questi giorni è risultata la città con l’andamento di crescita maggiore del riscaldamento, con un aumento significativo di 2 gradi. Per questo le aree verdi sono importanti e il Barton Park è un esempio concreto di anticipazione degli obiettivi del progetto, per ridurre gli effetti del cambiamento climatico”.

Fabio Orlandi ha infine ribadito i numeri e le quantificazioni degli effetti benefici del Barton Park, compresa la quantità di “ossigeno emesso in atmosfera grazie ai processi fotosintetici: a oggi le piante presenti nel parco emettono 15 tonnellate di ossigeno ed altrettante sono quelle emesse da parte del prato“.

IL RADDOPPIO DEL BARTON

L’incontro è stato l’occasione per dare alla cittadinanza un’anticipazione che cambierà ancora una volta l’identità di Pian di Massiano. “Il Barton Park tra due anni raddoppia – ha annunciato a sorpresa Mauro Bartolini -. Lo metteremo in connessione con il percorso verde, grazie a un ponte solo pedonale che unirà le due aree. La crescita di un sogno che accarezziamo da anni e che presto diventerà realtà”.

Alla fine dell’incontro è stato inaugurato anche un nuovo cartello, con l’illustrazione dei servizi ecologici che il parco offre alla cittadinanza di Perugia, unica città d’Italia insieme a Bologna a partecipare al progetto Life Clivut, attraverso il censimento arboreo condotto con l’utilizzo dell’app accessibile gratuitamente dal sito www.lifeclivut.eu.

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