Il 30 gennaio 2019 l'addio a Leonardo Cenci, simbolo della lotta al cancro

PERUGIA – Oggi è un anno che Leonardo Cenci ci ha lasciato. Un anno che non vediamo più il suo sorriso contagioso se non in foto. E manca. In molti già da qualche giorno pubblicano su Facebook immagini che hanno scattato insieme a lui. Vuol dire che in tanti non lo hanno dimenticato, che ricordano la sua voglia di vivere e il suo altruismo. Leo è stato un esempio per tante persone: malate e non. Era diventato il simbolo della lotta al cancro. E non solo perché aveva provato ad affrontare la malattia a testa alta – perché per fortuna in tanti ci provano – ma perché aveva deciso di “spendere” il tempo che gli rimaneva per gli altri fino a fondare un’associazione: Avanti Tutta. Una onlus che tra i suoi obiettivi aveva anche quello di “dare dignità ai malati di cancro” perché, come diceva sempre Leo, “con il cancro si può fare una vita dignitosa“. Parole che, più che altre, dovrebbero restare impresse nella testa di tutti. “Perché – affermava – il tumore non è una cosa di cui non parlare e di cui vergognarsi. E’ un abito che va portato con dignità”. Credo che questo sia l’insegnamento più bello che ci ha lasciato.

Nonostante la malattia, scoperta nell’agosto del 2012, diceva sempre che per sei anni aveva vissuto “una vita migliore, ricca di opportunità”. Con la sua associazione, Leonardo aveva fatto numerose donazioni al reparto di oncologia medica dell’ospedale di Perugia. Aveva organizzato ogni anno “Avanti Tutta Days“, weekend dedicato a tutte le discipline sportive e rivolto a tutta la cittadinanza. Per ben due volte aveva preso parte – in veste di primo malato oncologico con tumore in corso – alla Maratona di New York, nel 2016 e nel 2017, l’ultima volta migliorando il tempo di ben 21 minuti. Le sue imprese gli hanno valso tanti riconoscimenti: dall’iscrizione all’albo d’oro del Comune di Perugia, alla nomina di Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica Italiana, conferitagli dal presidente Sergio Mattarella, fino alla medaglia d’oro per valore atletico del Coni per eccezionali meriti sportivi, voluta dal presidente Giovanni Malagò. Anche il sogno degli “Oncology Games“, una sorta di olimpiadi per i malati di cancro, era diventato realtà nel 2018.

Come lo era diventato lo scrivere un libro. Grazie all’aiuto di Rosangela Percoco nel 2018 è stato pubblicato “Vivi, Ama, Corri. Avanti tutta!”, edito da Salani. Dal suo libro mi piace ricordare un passaggio, lo stesso che aveva letto anche il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, il giorno del funerale di Leo: “Ottimismo, ragazzi, ottimismo. Prima di pensare a quello che non va, fate l’elenco di tutto quello che va, insomma di tutte quelle cose che diamo per scontate. Non fatevi rubare i sogni, non scoraggiatevi al primo ostacolo. Non tiratevi indietro ancora prima di cominciare. Di tanto in tanto ricordatevi di alzare lo sguardo: guardare in alto fa sentire piccoli piccoli, ma anche grandi grandi. Non fatevi mai mancare un progetto. Osate i vostri sentimenti e le vostre emozioni, magari non la rabbia che ha troppi effetti collaterali. Immaginate qualcosa, dite qualcosa, fate qualcosa che renda il mondo più bello”.
Questo era Leonardo. Ecco perché resterà sempre nel cuore di chi lo ha conosciuto.

Luana Pioppi: