I sentieri nella fascia olivata tra Assisi e Spoleto

PERUGIA – Nel suo tronco è inciso lo scorrere del tempo e le sue forme contorte ci parlano di evoluzione lenta e continua, un processo composto da un’infinita serie di istanti luminosi.

Un albero legato al dio Sole che offre nutrimento e sostiene, considerato simbolo di rigenerazione continua che, con la sua capacità di mettere radici e sopravvivere anche in terreni secchi e rocciosi, richiama la forza e la determinazione.

Stiamo parlando dell’Ulivo, uno degli alberi più diffusi nella nostra regione, quello che viene subito in mente quando pensiamo alle dolci colline umbre. Nonostante ormai la cementificazione inarrestabile stia mettendo a rischio questo nostro paesaggio da cartolina, è ancora possibile riscoprirlo e goderne a pochi passi dalle nostre case.

In particolare la “Fascia olivata Assisi- Spoleto”, un paesaggio pedemontano appenninico di circa 40 chilometri, riconosciuto dalla FAO patrimonio agricolo mondiale, è considerato unico e irripetibile. Una zona particolare che narra di come il rapporto tra uomo e natura, se strutturato in maniera consapevole e rispettosa, possa anche essere sano e anzi, sia in grado di generare meraviglie. La Fascia Olivata è infatti un paesaggio non naturale, ma frutto del lavoro millenario degli uomini che negli anni hanno piantato gli alberi e se ne sono presi cura: i ceppi degli olivi coltivati infatti non crescono spontaneamente dal seme ma devono essere innestati su quelli selvatici. Ciò ha dato vita al paesaggio che noi conosciamo, un “paesaggio culturale vivente” frutto dell’azione combinata della natura e dell’uomo.

In questo territorio sono nati i Sentieri nella Fascia Olivata, itinerari che mettono in collegamento le ricchezze naturali con l’immenso patrimonio artistico, culturale ed enogastronomico della zona, la storia antica con l’attualità, promuovendo un turismo lento e consapevole e valorizzando secoli di sapere contadino come parte integrante del nostro presente.

Circa 90 chilometri di percorsi attraverso paesaggi diversi ma legati da un indissolubile filo conduttore: la cultura dell’olivo e dell’olio extravergine di oliva.

 

I Sentieri nella Fascia Olivata sono percorribili a piedi o in bicicletta e sono formati da cinque itinerari principali:

Spoleto – Poreta, il sentiero delle rocche: di circa 23 chilometri mette in collegamento rocche e castelli, in particolare la Rocca Albornoz da dove si parte, alla fortificazione del paese di Poreta, antico centro difensivo della Valle Spoletana.

Poreta – Trevi, il sentiero dell’olio: lungo circa 16 chilometri, è così chiamato perché è quello che, serpeggiando tra tronchi nodosi e chiome argentee arriva fino alla città di Trevi, una delle capitali dell’olio extravergine. Qui si fa uno degli incontri più suggestivi dell’intero percorso, quello con il millenario ulivo di Sant’Emiliano a Bovara, nei pressi di Trevi. Un’incredibile pianta di circa 1800 anni, con una circonferenza di tronco alla base di 9 metri, un’altezza di 5 metri e una circonferenza della chioma di oltre 8 metri. Se ne parla in un antico codice del IX secolo, dove si legge come il santo venne legato ad una “giovane pianta di olivo” e quindi decapitato.

Trevi – Sassovivo, il sentiero della montagna: di circa 17 chilometri, si inerpica da Trevi fino ad arrivare a Roviglieto che, con i suoi 700 metri sul livello del mare, è il punto più alto del percorso. Nei dintorni dell’abbazia di Sassovivo si cammina nella fiabesca “macchia sacra”, nominata anche nel catasto gregoriano, circa 700 ettari considerati un esempio dell’antica lecceta primigenia umbra.

Sassovivo – Spello, il sentiero delle cartiere: itinerario di circa 23 chilometri dove dai boschi della montagna si scende verso Pale, un tempo famosa per le numerose cartiere che sfruttavano la forza del fiume Menotre. Qui il percorso, nel tratto che va da Collepino a Spello segue il tracciato dell’antico acquedotto romano, perfettamente funzionante fino al 1800.

Spello – Assisi, il sentiero “seraphico”: lungo circa 17 chilometri, è così chiamato perché si dirama ricalcando le orme di San Francesco. Costeggia il monte Subasio attraverso silenziosi uliveti in un’atmosfera evocativa e serena che conduce fino all’Eremo delle Carceri e al Bosco di San Francesco, nel centro di Assisi dove si raggiunge il simbolico punto di arrivo del percorso: il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, anch’esso legato alla magia dell’ulivo. Si tratta di un’opera di “land art” e raffigura un disegno a tre cerchi che ricordano il simbolo dell’infinito, disegnati attraverso un doppio filare di ulivi con al centro un’asta di acciaio che simboleggia l’unione tra terra e cielo.

Una particolare menzione agli innumerevoli frantoi ed aziende agricole che si incontrano durante il percorso, come luoghi che portano avanti una tradizione millenaria, dove era e sarà (speriamo presto) possibile, lasciarsi deliziare da degustazioni di prodotti oleari e non solo.

Tutti i sentieri sono dettagliatamente mappati e descritti; è possibile consultare e scaricare gratuitamente le tracce gpx dal sito: www.sentierinellafasciaolivata.it

Francesca Verdesca Zain

Foto di Luca Bagnoli 

Redazione Vivo Umbria: