ASSISI – Bravi. Anche se, come sempre nello sport, e specialmente in questo caso, l’importante è partecipare. Bravi. Perché ci vuole comunque determinazione e coraggio quando ci si mette in gioco e si lavora per raggiungere un obiettivo, un traguardo. Bravi Alessandro Brancale, Ciprian Gugiuman e Ivan Santaniello. Perché i tre ragazzi atleti dell’Istituto Serafico di Assisi, centro di eccellenza per l’assistenza a ragazzi con disabilità gravi e gravissime, si sono fatti valere alle Special Olympics che si sono tenute a Colleferro, alle porte di Roma, dall’1 al 4 giugno.
La manifestazione per numero di partecipanti e di discipline è la più grande rassegna sportiva dedicata a persone con disabilità intellettiva. In questo contesto Brancale ha vinto l’oro nei 110 metri a ostacoli, disciplina nella quale era già il campione in carica, battendo perfino il suo stesso record: quest’anno, infatti, li ha corsi in 20 secondi rispetto ai 24 dello scorso anno.
Altro oro, sempre per Brancale, anche nella sua specialità principale, il salto in alto, di cui è il campione italiano in carica con il record di 1,42 metri raggiunto lo scorso anno.
Primo oro invece per Santaniello, che ha conquistato il gradino più alto del podio vincendo la gara di lancio del vortex a 16 metri. Nessuna medaglia ma tanta soddisfazione per Gugiuman, che ha guadagnato un quarto posto nel lancio del vortex.
“Le attività che i ragazzi svolgono nell’ambito delle Special Olympics – spiega il tecnico AFA (Attività Fisica Adattata) Daniele Gullia – oltre a un allenamento di tipo atletico utile per la loro riabilitazione fisica e posturale, permettono anche di sviluppare aspetti relazionali e di socializzazione estremamente importanti. I ragazzi, infatti, imparano a rispettare regole e turni, a stare con gli altri; questo perché partecipare alle gare permette loro di confrontarsi tra pari per migliorarsi, per superare sé stessi e il concetto di disabilità”.
Significativa la spiegazione contenuta nella nota stampa del Serafico per capire come gli straordinari operatori dell’Istituto di Assisi hanno proceduto e lavorato: “Per i tre ragazzi serafici tutto è iniziato con la scelta della disciplina in base alle proprie caratteristiche fisiche e alle proprie preferenze, proprio come avviene per qualsiasi atleta. Poi è cominciata la preparazione atletica, per la quale è stato approntato un progetto individuale e personalizzato che ha coinvolto specialisti di un’equipe multidisciplinare. Ma il ruolo più importante, oltre a quello prettamente fisico, si è giocato su quell’empatia che si è creata nel corso del tempo tra i ragazzi e i tecnici, che propongono allenamenti e prove come in un gioco, da vivere sempre in modo divertente e positivo.
Bravi. Tutti.