I carri del Cantamaggio si riappropriano della città dopo due anni di assenza. Vince il carro di Arrone

TERNI – Terni ieri sera è tornata a festeggiare il Cantamaggio. Posticipato di tre settimane rispetto alla tradizione del 30 aprile e con una minore affluenza – strascico del Covid, finalmente i grandi carri allegorici si sono riappropriati del centro.

Per chi non ci fosse mai stato, quella del Cantamaggio è una festa che nel ternano nasce a fine Ottocento – nel 2022 si celebra la 126esima edizione – e si inserisce nel filone delle feste di primavera che attraversano l’Europa intera e che, seppur in luoghi diversi, presentano caratteri simili. Le feste di primavera prevedono il taglio di un albero e il suo trasporto per poter essere innalzato simbolicamente al centro della comunità. A Terni, quella festa bucolica, è diventata urbana e i mezzi su cui un tempo si trasportavano i tronchi, sono diventati soggetti della festa, protagonisti di una processione allegra, colorata e musicale per le vie del centro cittadino. I carri a Terni sono grandi rimorchi addobbati trainati da trattori; la preparazione del carro, con tutto il contorno di musiche e balli, è affidata a diverse comitive maggiaiole che ci lavorano con passione da mesi prima della sfilata. Ogni carro ha un suo tema e alla vista è un tripudio di colori, figure, fiori, animali, dove si celebra con allegria la primavera e il suo rifiorire. Una fioritura che quest’anno ha del sollievo e della vittoria, dopo due anni di attesa, con la festa fuori stagione e senza sfilata.

La partenza è a via Mazzini dove si radunano le varie comitive; i carri in fila sono sei:

  • Carro Numero 1 del gruppo maggiaiolo Pallotta, Polymer/Sabbione del Centro Sociale Polymer dal titolo Museo Maggiarolo da un’idea di Emanuela Listanti;
  • Carro Numero 2 del gruppo Lu Riacciu che si chiama ‘Na botta de…Primavera ideato da Alfonso Lauro;
  • Carro Numero 3 del gruppo di San Giovanni dal titolo Lu carro de li ricordi ideato da Romina Longo;
  • Carro Numero 4 del gruppo Giovani Maggiaioli Arronesi che si chiama Un Viaggiu De Speranza, dall’idea di Daniele Aiani;
  • Carro Numero 5 dei gruppi di Casali e Cesi dal nome Caciara Maggiarola dall’idea di Sandra Bianconi e Roberto Farinelli.

Infine, il carro enogastronomico fuori concorso, quello che per tutta la sfilata distribuisce la pasta alla ternana, a cura sempre de Lu Riacciu, che si chiama Se Magna.

Corso Tacito è la passerella privilegiata della sfilata, che meraviglia persone di tutte le età perché il Cantamaggio a Terni ha il potere di coinvolgere tutte le generazioni, è una festa identitaria, che crea riconoscimento in chi partecipa. Ogni carro fa spettacolo, con le canzoni tradizionali del maggio in dialetto, con i figuranti che salutano il pubblico, i balli, è tutta una festa dove dietro c’è lavoro, impegno e una grande organizzazione. Ogni comitiva durante la sfilata distribuisce il proprio opuscolo con le poesie maggiaiole, i nomi di quanti con orgoglio hanno partecipato alla realizzazione del carro e la fila degli sponsor, a significare che a questa festa è l’intera città che contribuisce. Quest’anno poi c’è anche la grande ruota panoramica a Piazza della Repubblica, che nel calendario è stata coinvolta in più iniziative e sotto cui giungono festanti i carri. A Piazza Europa, a attenderli c’è il grande palco da cui stasera verrà annunciato il carro vincitore, perché il Cantamaggio è anche un concorso.

Nella tarda serata di ieri sera è stato decretato dalla giuria tecnica e della giuria critica il carro vincitore. Il carro di Arrone “Un Viaggiu de Speranza” ha conquistato il gradino più alto del podio. Il secondo posto è andato al carro “Una botta de… primavera” del gruppo maggiaiolo Riacciu; al terzo posto il carro “Caciara maggiaiola”; al quarto “Lu carru dei ricordi” e al quinto “Museo maggiaiolo” del gruppo Pallotta, Polymer Sabbione.

 

Sara Costanzi: Metà Italia, metà Svezia, vivo di cultura. Ho una laurea in teatro contemporaneo. Animalista e amante della natura, mi appassionano le storie, la storia, la musica, l’arte, il cinema e il teatro.