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Ha aperto a Perugia l’avveniristico Centro Porsche

PERUGIA –  Il Centro Porsche di Perugia è il secondo in Italia ad allinearsi alla nuova corporate identity che la casa di Stoccarda sta portando avanti, adeguando le proprie strutture al nuovo design. E’ stato presentato venerdì 2 dicembre e a fare gli onori di casa c’era Fotinì Giustozzi che ha accolto insieme al resto della famiglia Giustozzi cui fa capo il Centro Porsche, Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, Marco Squarta, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria e Andrea Romizi, sindaco di Perugia.

Per Porsche Italia erano presenti il direttore vendite e sviluppo rete Diego Lovisetto e Massimo Plutino, direttore after sales.

“Per aderire al concept Destination Porsche si legge nella nota stampa – il Centro Porsche Perugia ha riprogettato una struttura già esistente, dotandola di nuove funzionalità e trasformandola completamente. La facciata è certamente uno degli elementi distintivi: è costituita da lame di alluminio orizzontali che enfatizzano il dinamismo della struttura architettonica e richiamano le prese d’aria dell’iconico modello 911. All’interno, il viaggio del cliente si snoda attraverso diversi moduli tematici che riguardano novità di prodotto, Usato Porsche Approved, accessori originali e lifestile. Molto risalto viene dato anche agli spazi comuni con una nuova Porscheplatz, un’ampia area lounge dove i clienti e gli appassionati possono ritrovarsi. Un ruolo fondamentale lo gioca la digitalizzazione, che permette di affiancare il cliente nelle sue scelte consentendogli di configurare la sua auto da remoto, di prenotare tagliandi o interventi, di verificare la disponibilità di un modello, nuovo o usato”.

“La automobili sono molto più di un prodotto – ha spiegato Lovisetto –, sono emozioni, esperienze che il cliente vive. Per questo è stato sviluppato un nuovo concept architettonico, che non è  semplicemente il rifacimento del salone ma un ripensamento del ruolo del concessionario che diventa luogo di incontro, socializzazione e scambio di esperienze tra persone che condividono le medesime passioni. Il marchio Porsche nasce nel 1948 è già nel 1950 c’era il primo Porsche club, quindi il concetto di comunità è intrinseco nel brand”.

“Ci lusinga sapere che siamo stati tra i primi in Italia a investire in questo progetto – ha detto Fotinì Giustozzi –, ci è voluto coraggio, ma era il momento giusto. Il nuovo centro è fatto di spazi aperti, luminosi, da condividere con appassionati e non solo. Auspico che diventi un punto di incontro per giovani che vogliono venire ad ammirare la bellezza delle macchine, configurarle, divertirsi. Abbiamo una meeting room a disposizione di chi volesse utilizzarla per un incontro di lavoro, o soltanto per parlare di auto. Porsche è una realtà fatta di fedeli appassionati del mondo delle auto, ma vogliamo avvicinarci anche ai Millennials. Dal 2024 il modello di punta, la Porsche Macan, diventerà totalmente elettrico e questo per noi è un importante cambiamento. Abbiamo già dotato la nostra struttura di otto colonnine di ricarica, pronti ad accogliere l’automobilista del domani, e di un impianto fotovoltaico oltre ad aver reso tutti i processi all’interno della concessionaria più ‘green’ possibile”.

“Un luogo bello da vedere e da vivere – ha aggiunto Tesei –, di una famiglia di imprenditori molto seria con 68 anni di attività alle spalle. Gli imprenditori che investono e si innovano fanno parte di quel concetto che abbiamo e cerchiamo di portare avanti per far crescere la nostra regione”.

“La nuova casa Porsche – ha affermato Romizi – non solo si presenta con un’architettura suggestiva e accattivante, ma anche con un concetto nuovo di accoglienza e offerta di servizi. Un ulteriore elemento di soddisfazione risiede nel fatto che questo investimento si faccia lungo l’asse viario della Settevalli, su cui noi stiamo lavorando come amministrazione pubblica con l’imminente nuovo sistema di trasporto rapido di massa di tipo brt che passerà proprio qui davanti. Dunque, la città ha la possibilità di rigenerarsi in maniera piena se ogni sua componente si rimette in gioco, in una connessione l’uno con l’altro e con la capacità di condividere obiettivi comuni, così credo che debbano essere accolti questi investimenti da parte dei nostri operatori economici ai quali va la nostra più grande riconoscenza e gli auguri per il proseguo delle attività”.

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