Gubbio, violenza sulle donne: arriva il “Reddito di libertà”

GUBBIO  – Si è aperta con una conferenza stampa dedicata alla presentazione della misura del “Reddito di libertà” la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che a Gubbio verrà celebrata con una lunga serie di iniziative aperte alla cittadinanza.

“Cominciamo questa importante giornata – ha introdotto l’assessora alle Pari Opportunità Simona Minelli – presentando una misura di aiuto concreto per tutte quelle donne che riescono ad emanciparsi dalle dinamiche violente che subiscono.  Purtroppo sia a livello locale, che regionale, che nazionale, i numeri delle donne vittime di violenza continuano a far paura e a chiamare ognuno di noi, con urgenza sempre più crescente, a fare la propria parte. Con il supporto del Centro antiviolenza che lo scorso marzo abbiamo aperto a Gubbio e insieme all’INPS, attraverso una sinergia che da tempo va avanti tra i due enti e che ora sarà più che mai fondamentale, garantiremo alle donne una forma concreta di aiuto e vicinanza nel loro percorso di fuoriuscita da storie violente”.

Anche la responsabile del Centro Antiviolenza di Gubbio, Giulia Santoni, ha parlato di una “misura importante, direi fondamentale, per garantire autonomia personale alle donne. Il CAV certificherà che la donna che usufruirà della misura sarà inserita all’interno di un percorso di fuoriuscita dalla violenza”. A spiegare concretamente la misura è stata la Responsabile dell’agenzia INPS di Gubbio Patrizia Ciminati, che ha chiarito come “al fine di contenere i gravi effetti derivanti anche dall’emergenza epidemiologica da COVID-19 è stata adottata una misura che vuole favorire, attraverso l’indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione, attraverso un contributo di  400 euro mensili. Per l’Umbria sono stati stanziati circa 39.000 euro”.

La presidente della Commissione Pari Opportunità di Gubbio, Lucia D’Acri, nel portare il saluto di tutte le consigliere ha anche letto un contributo inviato dalla Consigliera regionale di parità Monica Paparelli, che ha sottolineato la necessità di “comprendere attentamente le radici del fenomeno e nel contempo salvaguardare le vittime. Le radici della violenza sono culturali e riguardano uomini e donne: le vittime sono le donne che subiscono violenza ma sono anche quegli uomini che non riescono a concepire un’alternativa a quella violenza. Durante il lockdown le donne con un partner violento sono rimaste bloccate in casa a contatto con gli autori degli abusi per lunghi periodi di tempo, facendo sì che le richieste di aiuto aumentassero del 79,5% . Tutte quelle misure volte alla tutela delle vittime come il reddito di libertà o l’accoglienza nei centri antiviolenza sono oggi più che mai utili e necessarie e vanno a costituire una rete sempre più fitta e interconnessa di contrasto alla violenza di genere”.

Dell’importanza di far rete ha parlato anche la direttrice provinciale di INPS Silvia Costanza Marchetti: “E’ un’emozione particolare essere oggi qui, a fianco di un’amministrazione che da tempo investe sul tema del contrasto alla violenza contro le donne, per presentare una misura che riteniamo davvero importante. Il Reddito di libertà è destinato a migliorare qualitativamente la vita non solo della donna, ma anche dei figli, al fine di limitare, per quanto possibile, il pregiudizio subito dall’intera famiglia. Si tratta di una misura che  ha un forte valore emblematico, tenuto conto che i dati evidenziano  come,  durante la pandemia, il numero delle richieste di aiuto sia cresciuto in termini esponenziali  rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo addirittura la percentuale del +107%. Sono cresciute enormemente  anche le chiamate per avere informazioni sui Centri Anti Violenza (+65,7%). Si tratta di un trend, purtroppo, presente anche in Umbria, dati allarmanti che non possono non scuotere la collettività e chiamare tutti noi a impegnarci concretamente”.

A chiudere la conferenza stampa è stato il sindaco Filippo Stirati, che si è detto “particolarmente orgoglioso del lavoro svolto da Inps, assessorato alle Pari Opportunità, Centro Antiviolenza e Commissione Pari Opportunità in questa occasione e in molte altre. I principi che ispirano questa giornata, e che vanno declinati nel corso di tutto l’anno, ci chiamano a sviluppare iniziative concrete, buone pratiche come quella che presentiamo oggi e che possono essere segni tangibili di supporto e vicinanza a chi vive condizioni di violenza e marginalità”.

 

 

Redazione Vivo Umbria: