FERENTILLO – Torna la tradizione nel piccolo borgo di Monterivoso a pochi passi dal Precetto con la ricorrenza molto sentita dagli abitanti del patrono Sant’ Antonio Abate.
Le iniziative prenderanno il via al mattino presto del sabato 18 gennaio con il suono delle campane dal campanile della chiesa a cura dei campanari di Ferentillo, (curiosità – una campana in bronzo è stata realizzata nella fonderia Giuseppe Fiorelli di Monterivoso). I Cantori della Valnerina allieteranno le vie del castello con i canti tradizionali storie della cultura contadina riferita al patrono degli animali.
Alle ore la 11 messa, processione e benedizione degli animali e del sale sulla piazzetta della Chiesa. Esposizione di tradizionali canestre decorate contenenti le ciambelle benedette. Alle 13 pranzo tradizionale con tutti i partecipanti e abitanti del paese al “Ristorante Monterivoso”. Una festa devozionale che si ripete da anni non solo perché il Santo è il Patrono del paese ma anche perché questa è stata da sempre un comunità per la maggior parte dedita alla agricoltura soprattutto oliveti (coltivati sui tradizionali terrazzamenti cosiddetti ‘macere’ in pietra) e poi allevamento. Basti pensare che negli anni passati qui in questo borgo erano attive 5 molini ad olio, grano, cereali. Oggi ne rimangono due ancora in uso ossia la mola – Frantoio Fiorelli e la struttura della vecchia mola situata al centro adibita a museo civiltà contadina con migliaia di pezzi della collezione Silvano Silvanis. Ma torniamo alla tradizione. Il Santo è raffigurato in affresco dentro la Chiesa parrocchiale, sulla parete del presbiterio in riquadri scanditi con le sue storie e tentazioni. Due dipinti rinascimentali del XVI secolo emersi da sotto lo scialbo durante l’ ultimo restauro della struttura raffigurano l’ Ultima Cena e una Crocifissione. Altro affresco del XV secolo raffigurante il Santo insieme a Sant’ Antonio da Padova è situato nell’ ex Santuario di Santa Lucia lungo la strada verso monte Carpio. In questa occasione, coloro che parteciperanno alle funzioni religiose, potranno ammirare la bella Chiesa situata sotto la torre quadrata del XIII secolo. Impianto cinquecentesco ma rimaneggiata nel XVI -XVIII secolo. Oltre l’organo di possono ammirare altari votivi di famiglie locali con preziose tele di pittori marchigiani come Nicola Amici della metà XVIII secolo e altre tele coeve come un San Carlo Borromeo e San Nicola di Francesco Barla. Preziosa la pala di altare nel presbiterio dipinta su tavola con lunetta e predella raffigurante l’ orazione nell’ orto dei Getsemani di Francesco Nardini di Sant’ Angelo in Vado del XVI secolo. Importante pittore rinascimentale che realizzo le decorazioni degli sportelloni nella cappella delle reliquie presso la Cattedrale di Spoleto. Di Monterivoso inoltre, presso il museo diocesano è conservato un ciborio ligneo di grande pregio del XVII secolo. I “santesi vecchi”, come da tradizione, ai nuovi santesi, offriranno le frappe e castagnole, in quanto, in quel giorno entra il carnevale.
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Prenotazioni al “Ristorante Monterivoso” entro il 14 gennaio allo 0744/780456.