TODI – In 80 hanno preso parte a “Bramante ed il suo tempio”, l’iniziativa che si è svolta venerdì scorso a Todi per rendere omaggio a Donato Bramante, a 510 anni dalla morte di uno dei più straordinari architetti di tutti i tempi. Ad organizzarla l’Ordine degli Architetti PPC (Pianificatori Paesaggisti Conservatori) della Provincia di Perugia e La Consolazione ETAB (Ente Tuderte di Assistenza e Beneficenza), con il patrocinio del Comune di Todi e Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria.
HANNO DETTO
“La formula itinerante è piaciuta molto”, ha esordito Emanuele Tini, architetto, vicepresidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Perugia. “Abbiamo visitato – ha proseguito – il Tempio di Santa Maria della Consolazione Todi e le sale museali anche per ammirare il modello ligneo della magnifica opera architettonica, fatto un convegno su Donato Bramante con relatori di massimo rilievo ed, infine, organizzato un aperitivo conviviale offerto nella piazza comunale per poter scambiare riflessioni e salutare tutti gli intervenuti all’evento. È stato un bel momento di confronto e ci è piaciuto talmente tanto che abbiamo deciso di ripeterlo in altri Comuni, con l’obiettivo di andare alla scoperta del territorio umbro, di architetture e di monumenti per promuovere la cultura e la figura dell’architetto. Il Bramante deve essere per tutti noi architetti un esempio ancora attuale, lui come pochi altri personaggi stavano tra la gente, hanno saputo interpretare la società sempre mutevole e, come una spugna, assorbire per poi restituire opere di architettura moderne, funzionali e non autoreferenti. Dobbiamo saper interpretare le richieste della società che manda continuamente messaggi e che ha nuove complesse esigenze. Noi architetti – ha concluso Emanuele Tini – dobbiamo essere poliedrici, avere la capacità e l’umiltà di osservare, ascoltare per restituire poi, dobbiamo essere fulcro delle esigenze umane, perché la nostra figura non venga erroneamente surrogata, ancorché oggi più che mai indispensabile”.
“L’appuntamento dedicato a Bramante – ha dichiarato anche Leonardo Mallozzi, presidente La Consolazione ETAB – mi ha permesso di ricordare che la Chiesa della Consolazione non è solo un monumento nazionale, ma un simbolo della nostra storia, identità ed arte. Tuttavia, come tutte le opere d’arte, ha bisogno del nostro impegno costante per essere preservato per le generazioni future. Per questo la mia attività verte nel promuovere il restauro conservativo del Tempo della Consolazione. È un compito ambizioso ed economicamente oneroso. Tanti sono i tentativi che ogni anno Etab fa per portare avanti i temi del restauro. In particolare nel 2024 sono previsti i restauri dell’affresco inserito nell’altare del Rainaldi cofinanziato dall’associazione ex dipendenti e amici della Bpt e della statua di San Bartolomeo, caduta durante il terremoto del 2016. Tanti sono i cantieri in corso tra cui, appena sarà autorizzato, l’archivio storico di Etab, situato presso la nostra sede nel cinquecentesco palazzo Vecchi Ercolani. Insieme possiamo fare la differenza – ha terminato Mallozzi – e dare al Tempio una nuova vita, preservando il suo splendore per le generazioni future e celebrando la ricchezza della nostra eredità”.
Al convegno di venerdì, oltre a Mallozzi, hanno preso parte il sindaco di Todi, Antonino Ruggiano, l’assessore alla Cultura Alessia Marta, il soprintendete della Soprintendenza Archeologica dell’Umbria Giuseppe Lacava e il presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Perugia Marco Petrini Elce. Hanno relazionato, moderati da Emanuele Tini, Bruno Gori, architetto e restauratore, consigliere del suddetto Ordine degli Architetti, che ha parlato di “Donato Bramante, architetto del Rinascimento e le sue opere in Umbria”; Enzo Bentivoglio, architetto, scrittore, già professore ordinario di Storia deII’Architettura e presidente del Corso di Laurea in Conservazione, Restauro e Valorizzazione dei Beni Architettonici e Ambientali presso UniRC (Università degli Studi Mediterranea), intervenuto su “Un Tempio ideale del Rinascimento in rapporto con lo città e il paesaggio”; Simonetta Valtieri, architetto, scrittrice, già professore ordinario di Storia deII’Architettura e Restauro Architettonico presso UniRC, che si è soffermata su “Le fasi costruttive della Fabbrica e il suo ordine architettonico”.