DERUTA – “Internet è ormai alla portata di tutti, anche dei bambini. È una finestra che permette di affacciarsi sul mondo esterno, ma anche da cui persone estranee possono entrare. È per questo una grande risorsa che presenta però potenziali rischi”. Così, rivolgendosi ai giovani studenti dell’Istituto omnicomprensivo ‘Mameli-Magnani’ di Deruta, la pedagogista, mediatrice familiare e criminologa Stefania Palomba ha introdotto l’argomento della ‘sicurezza dei ragazzi su internet’.
Un tema molto delicato che il Lions club e il Leo club di Deruta hanno voluto proporre e affrontare proprio con i soggetti maggiormente coinvolti, come i bambini che frequentano le scuole secondarie di primo grado. Organizzato dai due club, nella struttura scolastica derutese si è perciò svolto un incontro/confronto tra gli alunni e l’esperta Stefania Palomba. All’iniziativa sono intervenute anche Elisabetta Nardi del Lions club di Deruta, e Isabella Manni, dirigente scolastico dell’Istituto omnicomprensivo ‘Mameli-Magnani’. “Il nostro motto è ‘We serve’, ‘Noi serviamo gli altri’ – ha ricordato Nardi –, e tra i nostri compiti c’è quello di metterci a disposizione della società per informare e formare. In particolare, siamo molto impegnati nei confronti dei giovani con cui organizziamo incontri e iniziative per sensibilizzarli su alcune problematiche che stanno particolarmente a cuore alla nostra associazione”. “La nostra – ha spiegato Manni – è una scuola che adotta le nuove tecnologie anche nella didattica ordinaria. Simili iniziative sono, quindi, fondamentali per i nostri ragazzi e i nostri docenti affinché utilizzino questi strumenti in maniera consapevole. I bambini hanno grandi capacità con le tecnologie ma poca consapevolezza, così come gli adulti. Tanti di loro utilizzano con leggerezza strumenti che hanno, invece, una elevata potenza”.
“Ho fornito ai ragazzi – ha raccontato Palomba – istruzioni di carattere comportamentale e consigli tecnici. Abbiamo parlato di pedofilia e cyberbullismo poiché i genitori possono utilizzare filtri famiglia, ma quando i bambini sono in chat non sanno chi c’è realmente dall’altra parte. C’è, inoltre, il rischio di diventare bulli, perché trovarsi da soli nella propria cameretta può spingere a mettere in pratica comportamenti che nella vita reale non farebbero. I ragazzi pensano di essere isolati e invece tutto lascia una traccia e, nel caso di fatti poco leciti, si può risalire a chiunque”.