CASTIGLIONE DEL LAGO – Da qualche anno, ormai, Castiglione del Lago è diventata una sorta di crocevia della musica progressive. Al punto che qualcuno, come nel caso di Bernardo Lanzetti, mitica voce di Acqua Fragile e della Premiata Forneria Marconi ci è andato ad abitare. Altri, come Vittorio e Gianni Nocenzi (Banco del Mutuo soccorso) Patrick Djivas (Area e PFM), Rovescio della medaglia e perfino il chitarrista dei Genesis, Steve Hackett, sono praticamnete degli habitué. Molto del merito va ascritto a Massimo Sordi che nella vita si occupa di costruzioni, ma appena può si sintonizza sulla musica con la quale è cresciuto. Negli anni ha organizzato raduni e concerti, occasioni di incontro, dibattiti. L’ultimo della serie è in programma domani con la presentazione del libro: “Sulle labbra del tempo. Area tra musica, gesti e immagini” scritto da Diego Protani e Viviana Vacca. L’appuntamento, con la fattiva collaborazione del Comune di Castiglione del Lago, è in agenda domani, domenica 24 marzo, alle ore 17,30 a Palazzo della Corgna.
Gli Area – Un’onda di piena inarrestabile che trasportava sonorità fuse assieme a originalità e contenuti impegnati e impegnativi. Palesemente politici. E in cui la voce Demetrio Stratos dettava dinamiche vocali inascoltate, eppure ancestrali, che ben si fondevano con gli spazi che l’ideatore del gruppo, il batterista Giulio Capiozzo, andava cercando controcorrente assieme al tastierista Leandro Gaetano e Patrick Djivas (bassista di Lucio Dalla). Djivas, tra l’altro, esplorava note dilatate cariche di suggestioni con il suo basso senza tasti (fu lui a limarli uno ad uno perché il fretless era ancora di là da venire). C’erano poi il chitarrista Paolo Tofani e il tastierista Patrizio Fariselli. Ma al di là della formazione, era il gioco che esprimevano sul palco a fare da calamita per migliaia di adepti appassionati al loro linguaggio.
Un’ultima annotazione: Fabrizio Caramagna ha per primo portato a conoscenza del grande pubblico italiano i più grandi scrittori di aforismi contemporanei nel mondo. Uno lo ha composto lui: “Quando finisci un libro e lo chiudi, dentro c’è una pagina in più. La tua”.
Gli Area, il loro modo di fare musica rivisitando il prog esplorando e fondendo generi, riverberando echi di sonorità e culture del mondo, lo hanno inciso. E resta in solchi indelebili.