Il film, che vuole essere un omaggio dichiarato al “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola, racconta la storia di quattro amici, interpretati da Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria nell’arco di 40 anni di vita (dal 1980 ad oggi).
Vero protagonista del film è il tempo: si prende tutto e non solo la giovinezza, gli ideali, le relazioni i buoni propositi ed alla fine le uniche cose che si salvano sono l’amicizia la speranza e la ricerca di riscatto attraverso la generazione futura.
Troviamo così Gemma (Micaela Ramazzotti), una ragazza e poi una donna piena di fragilità. Si ritrova a dividere nel corso degli anni il suo amore tra due grandi amici: Paolo e Giulio. Tutto ciò non senza conseguenze. Paolo (Kim Rossi Stuart) è un ragazzo ingenuo, pieno di speranze anche verso il proprio ruolo di professore.
Giulio (Pierfrancesco Favino) è il più povero e intelligente del gruppo. Riscatta presto le sue origini diventando un brillante avvocato, un legale inizialmente disposto a difendere i più deboli per poi diventare un avvocato capace di scendere ad ogni compromesso.
Infine c’è Riccardo (Claudio Santamaria) soprannominato ‘Sopravvissù’, perché sopravvissuto a un proiettile volante durante una manifestazione politica in cui si è trovato per puro caso.
Anche lui come Paolo è un vero sognatore, disoccupato e senza soldi. Il matrimonio con Anna (Emma Marrone), da cui avrà un figlio, sarà per lui l’ennesimo fallimento.
Interessante sono alcuni filmati d’archivio o ricostruzioni di eventi chiave di questi ultimi quarant’anni, dalla caduta del muro di Berlino a Mani Pulite, dall’11 settembre fino alla nascita del movimento Cinque Stelle, fanno da cornice alle vicende di questi quattro personaggi.
Il film purtroppo non è coinvolgente per cui gli eventi scorrono senza creare empatia con lo spettatore che rimane avulso dalla storia.