Giovanni di Girolamo Brunotti: a Casteldilago le sue decorazioni nella chiesa di San Nicola
ARRONE – Un gioiello di chiesa, per quanto piccola che sia, e’ una galleria d’arte, dove gli allievi dello Spagna hanno lasciato significativi affreschi, di grande suggestione, legati alla tradizione religiosa popolare. Anche a Casteldilago frazione di Arrone, quindi, come a Gavelli, la Chiesa di San Nicola ci attende in tutto il suo splendore, dopo un capillare restauro sia della parte architettonica che negli interni affrescati.
Oggi l’ edificio religioso e officiato. E’ stata concepita fin dall’origine come “oratorio di confraternita” in quanto, la parrocchiale di San Valentino e’ collocata in cima all’abitato. Si accede passando da un portale in pietra. Facciata a capanna, unica navata, soffitto a capriata.
Tutta realizzata in pietra. Campaniletto a vela sulla facciata leggermente spostato a destra. L’ abside e’ tutto affrescato: nel catino troneggia un Onnipotente benedicente con il libro aperto; candelabre classiche di volute affrontate ad anfora e trecce di decorazione a racemi. L’ Onnipotente e’ seduto su un trono di nubi tra teste cherubiche. Putti in adorazione ai lati, mentre all’estremita due angeli di bella fattura. Nel tamburo la Vergine col Bambino in trono con i Santi: Sebastiano, Nicola, Giovanni Evangelista, Agostino, Antonio da Padova, Rocco. I personaggi qui raffigurati sono della stessa tipologia di quelli prodotti alla chiesa di San Giacomo a Spoleto: espressivita’ estatica, ingenua, astratta. Seguono altri affreschi di uguale bellezza e suggestione che occupano la parete sinistra: per lo più quadri votivi eseguiti dall’artista che ha realizzato i precedenti l’allievo di Giovanni Di Pietro detto Lo spagna Spagna ossia Giovanni di Girolamo Brunotti da Spoleto. E’ figurato: un trittico con la Madonna in trono col Bambino tra i Santi Sebastiano e Rocco; segue altro trittico con la Madonna in trono col bambino, San Nicola e San Rocco datato 1525; un terzo trittico con uguali figure. Segue un altro votivo con la Vergine e il Bambino San Nicola mentre nel secondo registro le immagini di San Rocco, San Nicola che legge su un libro con accanto un bambino, di nuovo un San Sebastiano. Altri affreschi realizzati da altra mano di un pittore diverso, sono datati 1520 in essi si ripetono le figure dei Santi Rocco, Sebastiano, San Nicola; a seguire ancora San Rocco e San Sebastiano, Santi protettori contro la peste. Dipinti che ripetono gli stessi Santi, realizzati da diversi pittori, commissionati dalla comunita’ dopo lo scampato pericolo della pestilenza più volte abbattuta in questo territorio.
Uscendo dalla chiesa, si può raggiungere tra strette viuzze in salita, sotto archetti e palazzetti medievali, la chiesa parrocchiale di San Valentino situata su in cima all’abitato, da qualche tempo restaurata. Le decorazioni appartengono al XVI secolo. Dell’epoca una bella tela della Madonna del Rosario e altra tela sempre dello stesso soggetto, opera del pittore Cipriano da Sanseverino. Casteldilago ha avuto importanza nel corso dei secoli non solo per la sua posizione strategica imprendibile lungo il corso del fiume del Nera, ma e’ stato anche un comune a se, con proprie leggi e statuti.
Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.