MAGIONE – Il borgo castellano di Monte del lago di Magione, protagonista delle Giornate nazionali dei castelli, in programma il 13 maggio, organizzato dall’Istituto italiano dei castelli sezione Umbria. Un calendario ricco di momenti di approfondimento, con visite guidate, sulla storia dell’antico insediamento che, ancora oggi, conserva l’impianto urbanistico medievale con vicoli stretti e contorti, dimore gentilizie ma anche case di pescatori.
IL PROGRAMMA
Il programma della giornata di studi si apre alle ore 10, nella chiesa di Sant’Andrea, con i saluti istituzionali del primo cittadino a cui farà seguito l’intervento dello storico Vanni Ruggeri su “La Giornata nazionale dei castelli, laboratorio di valorizzazione del territorio”. Una lettura degli affreschi trecenteschi della chiesa di Sant’Andrea verrà fatta da Mirko Santanicchia, docente di Storia dell’arte medievale all’Università degli studi di Perugia, e, a seguire, visita guidata del borgo di Monte del lago con lo studioso di storia locale Giovanni Riganelli. La visita guidata verrà ripetuta nel pomeriggio, dalle 16 alle 17, dopo la visione del video realizzato per l’occasione. È possibile pranzare nella vicina San Savino, con menù a base di pesce di lago, preparato dalla locale proloco. Sicuramente uno dei più bei borghi che si affacciano sul Trasimeno, Monte del Lago conserva un fascino tutto particolare. Nel mese di settembre, quest’anno dal 5 all’11, ospita il Festival delle corrispondenze e il Premio Vittoria Aganoor Pompilj, giunto alla XXV edizione, dedicato alla poetessa veneta che in questo luogo abitò per lunghi periodi nel primo decennio del Novecento,.
STORIA DEL BORGO
Nel secolo XIII, a quanto sembra, l’insediamento di Monte del Lago doveva essere sprovvisto di mura di cinta o, se le aveva, non erano più efficienti. Sta di fatto che il 5 settembre 1312, in una seduta del governo della città di Perugia si stabilì di provvedere alla riparazione e alla custodia dei castelli di Castiglione del Lago, Monte del Lago – allora Mons Fontegianus – e degli altri fortilizi presenti nel contado. Da questo periodo in avanti l’insediamento è sempre indicato come castello. Questo, intorno alla metà del secolo XV, è descritto da Giannantonio Campano che, evidenziando alcune sue caratteristiche – la strada principale molto ampia, il suo essere interamente lastricato, il trovarsi a ridosso del lago ed altre ancora –, ne mette in risalto la bellezza e la pulizia.
Durante la dominazione pontificia di Perugia questo insediamento divenne «sede della Camera Apostolica», per quanto concerneva l’amministrazione di quella notevole risorsa economica costituita dal Trasimeno. La scelta del luogo quale sede amministrativa del Trasimeno non fu certo casuale; alle caratteristiche strategiche presentate dall’insediamento, tra cui in relazione all’attività piscatoria spicca la possibilità di avere sotto controllo gran parte del bacino lacustre, vi era anche l’ulteriore elemento da ricondurre al fatto che la pesca costituiva il fattore principale dell’economia di quest’area come anche la caccia agli uccelli acquatici. L’agricoltura, pure praticata sulle ristrette pianure rivierasche a sud e a nord dell’abitato e in parte sui fianchi dei colli circostanti, doveva in questo caso essere un fattore economico di secondo piano.
Per quanto concerne l’origine del nome di luogo originario, Mons Fontegianus, è evidente la derivazione da monte nonché dal prediale Fontegianus, Fontigianus, Funteianus che deve ricondursi al personale latino Fonteius. Già negli ultimi secoli del medioevo l’insediamento era indicato semplicemente come «Monte» e in seguito, in piena epoca moderna, ha subito un’ulteriore trasformazione: a «Fonteggiano», la forma italianizzata di Fontegianus, si è sostituito «del Lago» ad indicare la sua ubicazione sulle rive del Trasimeno.