“Giornata Mondiale Senza Tabacco 2021” con “Smoke-free Unipg”

PERUGIA – “L’Ateneo intende proseguire nel suo impegno volto a migliorare in tutti i suoi aspetti il benessere e la salute della comunità accademica, dentro e fuori dalle strutture universitarie” afferma il Rettore dell’Università degli Studi di Perugia  Maurizio Oliviero, in occasione della “Giornata Mondiale senza Tabacco 2021” di lunedì prossimo 31 maggio. “Per questo sono state intraprese, nell’ambito del progetto Smoke-free Unipg, una serie di importanti iniziative volte a rendere l’Università sempre più libera dal fumo di tabacco, riducendo l’inquinamento delle strutture e cercando di dare, al contempo, un esempio di stile di vita positivo e virtuoso a tutta la comunità territoriale. Uno degli obiettivi principali del progetto – prosegue il Rettore – è la riduzione nella percentuale di consumatori di prodotti derivati dal tabacco all’interno della comunità studentesca e tra i dipendenti. Un impegno che inizia necessariamente dalla collaborazione di tutte e di tutti nel rispetto del divieto di fumo nelle strutture universitarie, per rendere i luoghi di lavoro più puliti e sicuri”.

 

Grazie al Progetto Smoke-free Unipg, realizzato nell’ambio delle azioni coordinate da Mario Tosti, Delegato rettorale alle Umane Risorse, l’Ateneo intende anche celebrare della “Giornata Mondiale senza Tabacco”, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): lo slogan scelto dall’OMS per la Giornata è: “Commit to quit” – “Impegnati a smettere” – , un invito rivolto a tutti i fumatori a impegnarsi subito a smettere di fumare.

 

“La pandemia da Covid-19 ha infatti indotto milioni di consumatori di tabacco a desiderare di smettere di fumare – evidenzia Marco Dell’Omo, Professore associato di Medicina del Lavoro Unipg e coordinatore del Progetto -, essi possono e devono impegnarsi a farlo sin da oggi. Da troppi anni – prosegue Dall’Omo – i dati sulla diffusione del tabagismo in Umbria sono veramente allarmanti: nella nostra Regione la percentuale dei fumatori, stimata pari al 28,8%, è più elevata rispetto a quella di tutte le altre Regioni e quindi alla media nazionale, pari al 25,3%; pertanto, gli effetti dannosi del fumo di tabacco – sanitari, sociali ed economici –  sono maggiori che altrove, ed è necessario sostenere costi più elevati per la diagnosi ed il trattamento delle molteplici gravi malattie correlate al fumo. La riduzione del numero dei fumatori e delle malattie attribuibili al fumo in Umbria – conclude il coordinatore del Progetto Marco Dall’Omo – consentirebbe di utilizzare maggiori risorse economiche per soddisfare importanti bisogni di salute della popolazione”.

 

 

Redazione Vivo Umbria: