Generazioni di artisti a confronto: a Foligno itinerario con i pittori tra Quattrocento e Cinquecento

FOLIGNO – Un viaggio a ritroso nel tempo in compagnia degli artisti che hanno reso grande il periodo tra il Quattrocento e il Cinquecento. A Foligno l’apertura straordinaria della Sezione di Archivio di Stato e dei tre grandi contenitori culturali della città – il Monastero di Sant’Anna delle Contesse, il Museo Capitolare Diocesano e la Pinacoteca civica di Palazzo Trinci – consente un approccio inedito con l’arte a tutto tondo. L’appuntamento è per sabato 21 settembre.


Il pretesto, o meglio l’opportunità, arriva dalle Giornate Europee del Patrimonio 2019, che in tutta in Europa collegano idealmente i luoghi della cultura e dell’arte. E quale miglior patrimonio, per la città di Foligno, degli artisti che furono attivi tra ‘400 e ‘500? Nomi illustrissimi e famosissimi come quelli del Maestro dell’Abside destra di San Francesco a Montefalco, Giovanni di Corraduccio, Bartolomeo di Tommaso, Niccolò di Liberatore detto l’Alunno, Pierantonio Mezzastris, Ugolino di Gisberto. E ancora Lattanzio di Niccolò, Feliciano de Nuti, Bernardino di Mariotto, Dono Doni e Ascensidonio Spacca detto il Fantino…
Le loro opere ma anche i loro scritti, o comunque i documenti a loro relativi. Il circuito guidato organizzato dalla CoopCulture a partire dalle ore 16 alla scoperta delle opere realizzate dagli artisti della scuola pittorica folignate, sarà accompagnato (dalle 15,30 alle 19,30) dall’apertura straordinaria della Sezione di Archivio di Stato di Foligno, a Palazzo Deli, dove saranno esposti documenti dei pittori attivi in città nel periodo storico preso a riferimento. Dunque un vero e proprio viaggio nelle vite e nelle produzioni artistiche, grazie al quale i partecipanti avranno l’opportunità di scoprire e visionare alcuni dei preziosi documenti relativi alla scuola folignate. Nel corso della visita si potranno ammirare le opere degli artisti, che rivivranno grazie alle carte e alle realizzazioni che ci hanno tramandato. Il costo di partecipazione è di 8,00 euro a persona, oltre ad un’offerta libera per il Convento di Sant’Anna; per le prenotazioni è possibile telefonare a Palazzo Trinci al numero 0742-330584 e all’Archivio di Stato al numero 0742-354421, oppure inviare una mail rispettivamente agli indirizzi palazzotrinci@gmail.com e aspg.foligno@gmail.com .



I luoghi.
La storia del Monastero di Sant’Anna è decisamente affascinante, soprattutto se si considera che proprio questa porzione di centro storico è una delle più antiche di Foligno, rivelandosi un libro aperto di storia: urbanistica, architettonica, artistica. Nella piccola chiesa restaurata che si affaccia su via dei Monasteri, è stata completata la traslazione delle sacre spoglie della Beata Angelina dei conti di Marsciano. Del resto qui oltre alla fede, l’arte ha sempre avuto una particolare dedizione. Sul portale d’ingresso del monastero c’è un affresco del Mezastris con Madonna, Bambino, Angeli e due Sante; tra i tanti affreschi, le quattro lunette del refettorio con le Nozze di Cana, l’Ultima Cena, Gesù e gli Apostoli in casa di Marta e Maria e la cucina di Marta attribuiti a Giovanni di Corraduccio, uno dei più importanti pittori della scuola folignate. Di grande interesse una piccola Crocifissione con Madonna e San Giovanni, affresco nascosto in un magazzino laterale, attribuito a Niccolò di Liberatore detto l’Alunno. Arriva da qui la “Madonna di Foligno” di Raffaello. Da sempre il Convento di Sant’Anna apre le sue porte ai visitatori. E soprattutto ora che il recupero degli affreschi è concluso c’è molto da vedere.
La Pinacoteca civica è una delle attrazioni di Palazzo Trinci, in piazza della Repubblica, che accoglie anche il Museo Archeologico, il Museo dell’Istituzione Comunale e il Museo Multimediale delle Giostre e dei Tornei. L’attuale allestimento documenta la Scuola pittorica folignate attiva tra la fine del XIV e tutto il XV secolo.


Il
Museo Capitolare Diocesano si trova nel Palazzo delle Canoniche attiguo alla Cattedrale di San Feliciano. Dall’interno è possibile osservare le maestose strutture della torre campanaria, delle Canoniche e del Duomo. Fra i “pezzi” forti c’è la quattrocentesca statua di San Feliciano, recentemente recuperata e inserita in un percorso che, attraverso varie opere, attraversa le fasi costruttive della cattedrale, dall’edificio romanico a quello rinascimentale, barocco, e infine neoclassico. Fanno parte di questo primo nucleo museale anche alcune opere del lascito della famiglia Roscioli, che serviva a Roma Urbano VIII e lasciò in eredità alla Cattedrale un’ingente raccolta di opere d’arte, tra le quali anche due busti del Bernini. Il percorso prosegue con l’esposizione di opere di diversa provenienza: per lo più sono presenti manufatti trasportati da chiese in ricostruzione post-sismica, come la sorprendente “Bottega di San Giuseppe”, attribuita ad ambienti nordeuropei del Cinque-Seicento e da sempre custodita a Serrone. L’ultima parte conserva alcune antiche croci astili, una meravigliosa stauroteca (reliquiario della Vera Croce) trecentesca in cristallo di rocca e parte della preziosa argenteria della Cattedrale. La Cripta di San Feliciano recentemente recuperata fa parte del percorso museale.

Riccardo Regi: Direttore di Vivo Umbria, Perugino, laureato in Lettere, giornalista professionista dal 1990, vice direttore dei Corrieri Umbria, Arezzo, Siena, Viterbo, Rieti per 18 anni.