Frida libera di chiamarsi Bollani Magoni. Questa sera in concerto ai Giardini del Frontone

PERUGIA – Se esiste un sangue blu nel reame della musica, Frida Bollani Magoni ne è certamente dotata. Frida porta cognomi importanti, Bollani è tra i pianisti più conosciuti e popolari dell’ambito jazz e non solo, Petra Magoni è una delle voci più duttili ed eclettiche anche lei nel jazz e ben oltre il jazz. Frida Bollani, 16 anni, è già più che una promessa della musica e Perugia avrà il piacere di accoglierla in un concerto previsto per giovedì 9 settembre ai Giardini del Frontone, ultima data del Moon in Tour, sezione itinerante di Moon in June. Il concerto si articolerà in due set separati, alla prima parte con Frida, seguirà una seconda con Ferruccio Spinetti e Giovanni Ceccarelli dal titolo “More Morricone” (Ancora Morricone), ma non sono escluse sorprese come spiega in questa intervista la stessa Frida.

Frida, bella responsabilità portare questo nome. Ne è contenta?

“Il nome proprio no, anzi un bellissimo nome, che ha tanti significati. Fri, ovviamente scritto in un altro modo, free in inglese vuol dire libertà. Infatti per un periodo che nelle intenzioni il mio avrebbe dovuto essere Libera. Poi è cambiato in Frida, che direi che è molto meglio. Frida vuole dire pace, vuol dire amicizia, è veramente un bellissimo nome”.

Petra e Stefano, due giganti. Pesa portarseli dietro? In altri termini crede che chiamarsi Bollani-Magoni o Magoni-Bollani, rappresenti un peso o un’opportunità?

“Un’opportunità”.

Frida viene da una formazione classica, ma ci si immagina che il jazz sia quasi un suo patrimonio genetico…

“Il jazz. Sì, abbiamo sempre ascoltato un po’ di tutto in famiglia. Poi, tra l’altro, jazz secondo me non è soltanto un genere musicale, perché poi ci sarebbe da chiedersi se realmente esiste una distinzione tra generi musicali. Non è neanche un genere musicale, il jazz è improvvisazione. Prendere un brano e trasformarlo e farlo diventare tuo come faccio io con certe cover che sono nei miei concerti. Quindi, sì, ho preso quello anche dai miei genitori. Mia mamma con Musica Nuda, i brani li rende veramente suoi. E entrambi, i miei genitori, fanno anche moltissime cover. Quello è jazz, a prescindere dal vero e proprio genere musicale”.

Qualcuno sostiene che il segreto che fa un buon musicista sia l’ascolto. Cosa significa l’ascolto per Frida?

“Sono d’accordissimo. Nell’ascolto è molto importante sia l’ascolto di tutti i vari tipi di musica, poi l’ascolto suonando con gli altri. Ieri ho fatto un concerto con un ospite, è stato molto bello condividere il palco. La musica è condivisione e ascoltarsi”.

Cosa nella musica fa sentire Frida forte e cosa invece la fa sentire fragile?

“Per me la musica è la vita. Ho sempre vissuto nella musica e per la musica. Vivo per lei come canta Bocelli”.

E questo fa sentire forte Frida?

“Sì”.

Però ci sono anche momenti in cui la musica ha il potere di illanguidirci…

“Forse quando si suonano brani che trasmettono certe emozioni o che si percepisce trasmettono emozioni al pubblico. Diciamo che quando canto “La cura” di Battiato, è sempre un momento emozionante. E c’è stato un episodio durante un concerto in cui sentivo uno nel pubblico in prima fila commuoversi. E lì è un momento difficile, ti va quasi via la voce per l’emozione, l’empatia”.

Il concerto perugino di giovedì 9 settembre ai Giardini del Frontone, è dedicato a Ennio Morricone. Suonerà qualcosa dedicato al grande Maestro?

“Chissà se la scaletta del concerto non preveda variazioni e mi venga in mente di suonare qualcosa dedicata a Ennio Morricone che amo tantissimo. Ancora non lo so. Tra l’altro oltre a me la serata prevede il concerto di Ferruccio Spinetti e Giovanni Ceccarelli dedicato a Ennio Morricone. E, tra l’altro, Ferruccio lo conosco da quando sono nata, quindi chissà che non faremo qualche pezzo di Morricone…”.

Ferruccio Spinetti è l’abituale partner musicale di Petra nel progetto Musica Nuda. Che influenza ha Ferruccio su Frida?

“Non saprei, però di sicuro sì. Musica Nuda si è formato come duo quando io ero ancora in pancia, quindi di Ferruccio sento quasi sin da prima della nascita le vibrazioni del suo contrabbasso”.

Qual è il sogno che insegue Frida?

“Farò questo tour, poi l’anno prossimo farò altri concerti. Mi metterò a lavorare su musica originale, già ho un inedito che suono nei miei concerti. Poi vedremo cosa succederà nei prossimi anni”.

Come si definirebbe Frida? Musicalmente come si sente: un po’ acerba o già matura?

“Nessuno nasce imparato. Matura completamente no, però è ovvio che tra fare da spettatrice anche dei backstage di tutti i concerti dei miei genitori, tra fare l’ospite e poi cominciare a fare i primi concerti, la scuola, la gavetta l’ho fatta. Comunque, c’è sempre da imparare”.

Claudio Bianconi: Arte, cultura, ma soprattutto musica sono tra i miei argomenti preferiti. Ho frequentato il Dams (Scienze e Tecnologie delle Arti, dello Spettacolo e del Cinema). Tra i miei altri interessi figurano filosofia; psicologia archetipica; antropologia ed etnologia; fotografia-video; grafica, fumetti, architettura; viaggi.