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Frate Elia da Cortona: una figura da riscoprire tra San Francesco, il Papa e l’Imperatore

PERUGIA – Vicario e primo successore di san Francesco, guida decisa dell’Ordine francescano, frate Elia è una figura complessa e affascinante (avido amministratore, amico dell’imperatore, perfino alchimista?) a cui l’associazione umbra “Federico II di Svevia Hohenstaufen” dedica un convegno nazionale che si svolgerà sabato 15 ottobre, dalle ore 15, al Centro Congressi Hotel Giò di Perugia.

Promossa in collaborazione con il “Centro Studi Frate Elia da Cortona” e la “Fondazione Federico II Hohenstaufen” di Jesi, la giornata di studi dal titolo Tra Federico II e Frate Elia avrà contributi scientifici di docenti dell’Università degli Studi di Perugia, dell’Università La Sapienza di Roma, dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano, dell’Università Statale di Milano e dell’Istituto Scienze Religiose di Assisi.

ELIA DA CORTONA

Elias Bonusbaro, a tutti noto come Elia da Cortona, originario del contado di Assisi, entrò nell’Ordine intorno al 1211 e nel 1221 fu eletto vicario di Francesco e a lui fu affidata l’organizzazione dell’Ordine. Primo successore di Francesco, governò con fermezza e determinazione in qualità di ministro generale e fu il principale promotore – e secondo una tradizione anche architetto – della costruzione della Basilica di Assisi, per la quale riuscì a trovare i finanziamenti necessari fino al completamento. Destituito dalla guida dell’Ordine, non si sottomise all’obbedienza al nuovo ministro generale e ‘si schierò’ dalla parte dell’Imperatore Federico II già scomunicato da papa Gregorio IX; il passaggio al seguito di Federico fu la causa della scomunica che colpì Elia nel 1239. Per l’imperatore condusse alcune missioni diplomatiche di un certo rilievo tra cui non è da escludere quella per la riconciliazione tra il patriarca di Costantinopoli e l’Imperatore bizantino.

Nel 1244 tornò in Italia e si stabilì con una decina di frati rimastigli fedeli a Cortona (dove venne colpito da una seconda scomunica), e da allora prese il nome di Elia da Cortona. Il riavvicinamento alla Chiesa e all’Ordine e il perdono avvennero solo dopo la scomparsa di Federico II nel 1250, e poco prima della morte di Elia nel 1253.

IL CONVEGNO

Nel Convegno di sabato 15 ottobre, alle ore 15, dopo l’introduzione di Calogero Alessi, presidente dell’associazione umbra “Federico II di Svevia Hohenstaufen”, di padre Antonio di Marcantonio, presidente del “Centro Studi Frate Elia di Cortona” e di Paolo Mariani, presidente della “Fondazione Federico II Hohenstaufen” di Jesi, ci saranno i saluti istituzionali di padre Marco Moroni, Custode del Sacro Convento San Francesco di Assisi, di Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, di Stefania Proietti, presidente della Provincia di Perugia e sindaco di Assisi, di Andrea Romizi, sindaco di Perugia, di Maurizio Oliviero, Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, di Valerio de Cesaris, Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, di Cristina Colaiacovo, presidente della Fondazione Perugia e di Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria.

Dopo l’intervento del Cardinale Gualtiero Bassetti (“frate Elia a Cortona”), sono previste le relazioni di  Giulia Barone (“I rapporti di frate Elia con Federico II),  docente di Storia medievale presso l’Università La Sapienza di Roma, di Maria Pia Alberzoni (“frate Elia al fianco di san Francesco”), docente di Storia medievale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, di Stefania Zucchini (“Perugia tra Gregorio IX e Federico II”), docente di Storia medievale presso l’Università degli Studi di Perugia, di Paolo Capitanucci (“La leggenda di frate Elia alchimista”), dell’Istituto Scienze Religiose di Assisi, infine di Grado Giovanni Merlo (“Il destino di frate Elia”), professore emerito di Storia del cristianesimo presso l’Università Statale di Milano.

Presiede e conclude il convegno Maria Grazia Nico Ottaviani, già docente di Storia medievale presso l’Università degli Studi di Perugia.

 

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