La sesta edizione del Love Film Festival ha ospitato Fortunato Cerlino. Daniele Corvi, direttore artistico della manifestazione, e Francesca Renda lo hanno intervistato dagli studi di Tef channel. Cerlino, noto al grande pubblico per l’interpretazione di don Pietro Savastano in Gomorra, ha parlato del film I Liviatani. Cattive attitudini (2020) che lo vede protagonista.
«In realtà è una tragedia mascherata da commedia», dice l’attore a proposito del film, «racconta di una realtà cruda, di un mangiarsi a vicenda. La storia di una famiglia che organizza banchetti particolari, invitando dei personaggi che rappresentano modelli sociali, scatenando prove su di essi». Un’allegoria, secondo Cerlino, della società contemporanea che confonde «la soddisfazione con la felicità». È proprio questa legge del consumo sfrenato ad essere oggetto di critica della famiglia rappresentata nel film.
Cerlino parla anche del suo libro Se vuoi vivere felice (2018) che racconta di un bambino salvato dalla fantasia e dai sogni.
«Quando parlo di sogni la mia formazione scientifica (è diplomato in chimica sperimentale ndr.) ha molto condizionato il percorso, non ne parlo solo in maniera romantica ma scientifica. La fisica quantistica adesso ci sta dando strumenti specifici sull’argomento, pare che tutto il mondo reale sia fatto di vuoto che si agita. Shakespeare aveva ragione quando diceva che siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni. Non diceva una frase poetica, diceva una frase reale, scientificamente provata. Quindi questo bambino è stato salvato dai sogni nella misura in cui ha percepito la possibilità di dialogare con la realtà attraverso il sogno». Il sogno come capacità di trasformare il reale è una sorta di potere alchemico nelle mani del Cerlino scrittore, ma – sostiene – presenta anche nel suo mestiere d’attore e, ancor prima, di chimico in laboratorio.