PERUGIA – Si intitola ‘Fortunatamente nera. Il risveglio di una mente colonizzata’ (Harper Collins, 2023), il libro d’esordio di Nogaye Ndiaye: giovane donna, giurista e scrittrice di origine senegalese cresciuta in provincia di Milano. Attivista femminista e antirazzista attraverso la pagina Instagram “Le regole del diritto perfetto”, Nogaye ama definirsi prima di tutto una “giurista” e una divulgatrice di idee sui social e attraverso la scrittura. ‘Fortunatamente nera’ è il suo primo libro: un viaggio di rinascita per ritrovare l’orgoglio delle sue origini, destrutturando razzismo e pregiudizi ancora presenti e ben radicati nella nostra società. Non un libro sull’antirazzismo, afferma l’autrice, quanto “un vero e proprio viaggio alla riscoperta delle mie origini e della mia ‘nerezza’, di cui sono orgogliosa”.
L’autrice è stata ospite della rassegna Timbooks che continuerà fino ad aprile 2024, in occasione della quale ha potuto dialogare con l’attivista antirazzista Paolo Maurizio Talanti di fronte a un grande pubblico di giovani e professionisti. TimBooks è la rassegna letteraria del centro storico di Perugia curata dalle associazioni Timbuktu e Luoghi Comuni in collaborazione con la libreria Mannaggia. L’appuntamento è al Café Timbuktu (via Danzetta 22, Perugia), un giovedì sera al mese, con autrici e autori provenienti da tutta Italia.
Nogaye, cresciuta in un paese di provincia, ha sperimentato tutto il rifiuto e il pregiudizio di cui questa società è capace nei confronti di chi è “straniero”. Nonostante, avesse una casa, una famiglia e degli amici, le mancava qualcosa e quel qualcosa era il riconoscimento delle sue origini, l’abbraccio della sua terra. Quella consapevolezza che è arrivata con il viaggio in Senegal e che l’ha risvegliata. “Una terra bellissima”, – afferma – “ben lontana da tutti gli stereotipi che siamo costretti a sentire sull’Africa nel continente europeo e che plasmano il nostro immaginario”. Come ci racconta ai microfoni di Vivoumbria, il libro è insieme un memoir e un saggio sulla sua nuova sé, consapevole e determinata ad abbattere i pregiudizi che la società riserva al continente africano e agli afro discendenti.
Per anni, l’autrice si è fatta chiamare con un altro nome, Noghina. Il libro infatti si divide in due parti, Noghina e Nogaye: la persona che era prima del suo viaggio in Senegal e la persona che è ora, consapevole e fiera delle sue origini. Un doloroso ma liberatorio percorso ha portato l’autrice a scrivere nero su bianco di pregiudizi, di luoghi comuni e di esperienze vissute. Questo libro è un’opera di decostruzione – come l’ha più volte definito l’autrice durante la presentazione – che ha il merito di aver gettato luce su un razzismo ormai interiorizzato e dal quale Nogaye – o meglio Noghina – ha deciso di liberarsi. Il libro di Nogaye è un salto dentro un universo nuovo, fatto di orgoglio e camminate a testa alta, in una società che fa ancora una grande fatica ad aprirsi ed evolversi.