Foligno riapre il “caso” del suo Settecento. Un tema che da sempre stimola gli studiosi perché estremamente fruttuoso e dinamico, grazie soprattutto ad alcuni personaggi che in quel secolo erano attivi sullo scenario cittadino. E ad occuparsene non poteva che essere un’istituzione che in questo 2019 compie 260 anni: l’Accademia Fulginia di Lettere Scienze e Arti di Foligno. E il tema che trova spazio nella giornata di studi in programma per sabato 16 novembre è “Cultura e culture nel Settecento di Alessandro Barnabò (1715-1779)”.
A dire la verità il professor Fabio Bettoni, presidente dell’Accademia (che prosegue l’attività avviata in quel 1759 dal marchese Giustiniano Vitelleschi con l’intento di “illustrare le patrie memorie e la pubblicazione di opere di scrittori folignati dei secoli precedenti”) ha voluto definire “Ragguaglio Accademico” l’evento che si tiene a Palazzo Candiotti a partire dalle 9 per andare avanti sino alle 17, nel senso che si tratta di un wok-in-progress, un momento per definire lo stato dell’arte di un intenso lavoro che sta andando avanti da mesi e che non è ancora concluso, ma rispetto al quale si è ritenuto opportuno “ragguagliare” i soci e il mondo culturale e scientifico folignate ed umbro.
“Quest’anno ricorre il 240° dalla morte di Alessandro Barnabò – ci spiega il professor Fabio Bettoni – facendo seguito al suggerimento della professoressa Anna Maria Rodante, nostra accademica ordinaria, si è stabilito di promuovere un ricordo dell’erudito folignate dedicandogli un Ragguaglio Accademico che teniamo in forma di seminario in più sessioni: la prima si tiene appunto il 16 novembre ed è presieduto dal professor Attilio Turrioni”.
Ma l’evento è anche in collaborazione con una serie di altre istituzioni culturali cittadine, a dimostrazione della volontà di tutti di concorrere alla divulgazione della cultura del territorio nel territorio: la Deputazione di Storia Patria per l’Umbria, il Centro di Ricerche “Federico Frezzi per lo studio della Civiltà umanistica” cui si deve il rilancio degli studi sull’Accademismo settecentesco, in relazione all’edizione del Quadriregio frezziano realizzata dagli Accademici Rinvigoriti nel 1725; l’Archeoclub Foligno, considerato il ruolo che Alessandro Barnabò intendeva assegnare alla “obscurorum monumentorum explicatio”, dove i “monumenta” erano da intendersi nel senso latissimo di “documenti”, il che investiva anche il campo archeologico e antiquariale; la Coop Culture, cooperativa di operatori museali che il 16 novembre guiderà le visite al palazzo Barnabò in piazza XX Settembre già della Spada; la collaborazione si estende all’associazione “Amici della Musica” con la quale nel 2020 l’Accademia prenderà parte alle celebrazioni in ricordo del viaggio dei Mozart in Italia nel 1770.
Ed ecco i temi che vengono approfonditi da ciascun relatore:
Seduta antimeridiana:
-I Barnabò. Un casato patriziale nel modulo oligarchico folignate, Gabriele Metelli
-Alessandro Barnabò (1715-1779). Appunti per una biografia, Bruno Marinelli
-Alessandro e la Respublica Litteraria Umbrorum, Elena Laureti
-Le Carte Barnabò, Viola Battistini, Annamaria Menichelli, Anna Maria Rodante, Paola Tedeschi
-Le Carte di Alessandro Barnabò, V. Battistini, A. Menichelli, A. M. Rodante, P. Tedeschi
-Alessandro cultore di araldica, B. Marinelli, A. M. Rodante
Seduta pomeridiana ore 15-17
-Il palazzo dei Barnabò nella piazza della Spada, Luciano Piermarini
-Decorazioni nel palazzo dei Barnabò nella piazza della Spada, Emanuela Cecconelli e Lucia Bertoglio
-Conclusioni di Attilio Turrioni