PERUGIA – Iconografia sacra in rapporto allo spazio sacro e alle esigenze liturgiche anche in vista del Giubileo del 2025: su questa ampia e articolata tematica si è incentrata l’iniziativa dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia al centro di una intensa due giorni di studi che ha visto come focus il rapporto tra arte sacra e committenza.
“Teologi, storici dell’arte e architetti – evidenzia la direttrice dell’Accademia Tiziana D’Acchille – si sono misurati con il tema molto delicato dell’iconografia sacra in rapporto allo spazio sacro e alle esigenze liturgiche, analizzando alcuni casi importanti del Novecento e elaborando anche un documento che miri ad identificare delle nuove linee propositive in vista del Giubileo del 2025. Suggerimenti, proposte, indagine di un campo molto spinoso, delicato e difficile, che coinvolga anche il rapporto tra concetto di bellezza e linguaggi dell’arte contemporanea”.
L’appuntamento è servito per approfondire l’architettura e l’arte sacra a 60 anni dal Concilio. L’iniziativa, nata con l’intento di incrementare la proposta formativa degli studenti, ma rivolta anche agli architetti e agli artisti impegnati nella realizzazione di edifici culturali e nell’adeguamento liturgico delle cattedrali, ha ottenuto, tra gli altri, il patrocinio del Dicastero per la Cultura e l’educazione del Vaticano.
L’esposizione degli edifici di culto
Per l’occasione, il curatore Danilo Lisi ha predisposto un’esposizione degli edifici di culto che ha realizzato nella sua carriera di architetto. “Ringrazio l’Accademia, nella persona della direttrice Tiziana d’Acchille – per avermi dato l’opportunità di esporre, in questo prestigioso complesso dell’Accademia, le cinque chiese che ho realizzato sia in Italia che all’estero, cosa non scontata per un architetto, perché spesso restano solo progetti su carta. Una di queste, tra l’altro l’ho realizzata a Manila, in un contesto veramente particolare che era quello di una baraccopoli nel quartiere tondo. Un onore per me parlarne e mostrarle davanti a questa accreditata platea. La grande risposta del pubblico al convegno, sia di studenti ma anche di architetti, artisti e persone altamente qualificate, decreta il successo dell’iniziativa e dimostra quanto il tema sia al centro di un’attenzione trasversale, non solo degli addetti ai lavori”.