“Fili in trama” a Panicale dal 16 al 18 settembre

PANICALE – Cinquantadue stand, otto mostre in tre giorni, un’opera lirica abbinata alla rassegna. Questo, e  altro, sarà “Fili in trama”  Anno Decimo da venerdì 16 a domenica 18Panicale.

Gli stand saranno dislocati tra i vicoli e le piazze panicalesi (gli orari di apertura: venerdì 16 dalle 16 alle 20.30; sabato 17 dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 21; domenica 18 dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19): sarà possibile ammirare filati, stoffe ricamate, oggettistica rifinita con pizzi e merletti, abbigliamento d’altri tempi però senza età, produzioni prodigiose di scuole di tutta Italia e singole ricamatrici dalle mani d’oro. Su tutte quelle legate all’Ars Panicalensis che con l’associazione La Trama di Anita prova a tenere vivi passione e mestiere coinvolgendo tante donne del posto e non solo.

“Si tratta di tramandare tecniche antiche anche di oltre cent’anni e il modo migliore per presentarle il pubblico non poteva che essere quello di portare ancora a “Fili in Trama” chi con le mani realizza autentiche meraviglie”, ha detto Francesca Caproni, direttore del Gal Trasimeno- Orvietano. Che poi ha aggiunto: “La particolarità è che quando si parla degli espositori presenti, ci si deve riferire solo a scuole di ricamo e merletto e non a commercianti. Una formula vincente che quest’anno comincerà a riaprire piano piano le porte alle ricamatrici estere: saranno tra noi due artiste ucraine che vivono in Umbria ma ben esprimono il concetto di internazionalizzazione che portiamo avanti d tempo, esaltando nello specifico anche il concetto di accoglienza”.

Tra le iniziative collaterali in programma, la Tavola rotonda “Da Perugino a Raffaello, le influenze sull’artigianato artistico”, all’interno della quale sarà presentato il volume “Raffaellesco ricamo Deruta policromo” a cura di Anna Lisa Piccioni (ore 10.30, Sala Comunale) e il concerto del coro maschile Monte Gonare/Priamo Gallisay “Sardegna” che proporrà “Canti di tradizione sarda” del coro guidato dal maestro Sandro Pisanu, a cura dell’associazione “Musicittà” di Perugia, “L’Arca di Pan” e “Fili in Trama” (ore 12, piazza Umberto I). Il concetto, invece, di “ampliare l’offerta per coinvolgere maggiormente il territorio” è stato espresso dal presidente del Gal Trasimeno-Orvietano Gionni Moscetti, che ha voluto “ringraziare le tantissime collaborazioni ricevute sia a livello di appassionati che di associazioni”.

L’OPERA

Il rapporto stretto con il Pan Opera Festival  ha creato una nuova produzione di “TèathronMusikè”: la farsa in un atto intitolata “Il campanello di notte” con musiche e libretto di Gaetano Donizetti, per la regia di Marco Bellussi. A dirigere la Pan Opera Festival Orchestra e un cast eccellente di cantanti sarà il direttore Patrick David Murray, mentre i costumi sono di Carlos Tieppo, costumista del Gran teatro “La Fenice” di Venezia. Lo spettacolo andrà in scena venerdì 16 e sabato 17 alle 21 e domenica 18 alle 17.30. Collegati allo stesso Festival anche la “Messa in musica degli artisti e degli artigiani” (sabato 17 settembre alle 16, presso la chiesa Collegiata di San Michele Arcangelo), con animazione liturgica a cura degli artisti del “Pan Opera”; il Concerto di Mezzogiorno “L’organo in canto fra Roma e Napoli” (domenica 18, alle ore 12, stessa location) con il controtenore Stefano Guadagnini ed Eric Eade Foster Organ; e l’azione scenica per un solo spettatore intitolata Fragili fogli, omaggio a Edina Altara”, presso la chiesa di Sant’Agostino/Museo del tulle (sempre domenica dalle 15 alle 17.30).

MUSICA E RICAMI

Segnaliamo poi “Groviglio di emozioni” (sabato 17, alle ore 19) ai Giardini della Residenza protetta “Olindo Brancaleoni” con proiezione di un filmato e concerto con il Duo Thibris (arpa e violino) e a conclusione della kermesse (domenica 18, alle ore 18) il momento conclusivo con l’estrazione di una lotteria con in palio una lampada in tulle e ben sette lavori in Ars Panicalensis. Di quest’ultima hanno parlato le rappresentanti dell’associazione “La Trama di Anita”, Simona Gentili e Domenicangela Fadda, pronte a ribadire anche “la passione e l’amore verso un lavoro speciale, quello delle ricamatrici, che viene esaltato proprio da “Fili in Trama” e dalla partecipazione costante di un pubblico sempre più competente e numeroso”.

LE MOSTRE

Tornando alla kermesse, ecco la sezione mostre: la decima edizione ne conta addirittura otto. Si comincia venerdì 16 (ore 17.30) con l’inaugurazione de “Il Filo è il mio Pennello” di Mauro Ottaviani in Piazza Umberto I (ex Circolo); un’ora più tardi (presso l’Hotel “Il Rastrello) è la volta di “Dipinti e trasposizione su Tulle di alcuni disegni” di Angelo Speziale. Sabato 17, alle ore 18, tocca al vernissage di “Donna nel sociale” a cura di Roberta Costanzi, Graziella Mallamaci e Marco Pareti e di “Un amore dal grigio al colore” a cura dell’Associazione “Vivo a Colori”. Inoltre, quelle permanenti; “Je suis “bleu” de toi (Il blu di Denise)” con opere dell’artista Denise De Visscher nella Galleria De Visscher in via Boldrino Panieri, 3; “Tracce d’arte” itinerante con angeli, arcieri e putti “strappati” agli affreschi della Chiesa di San Sebastiano che guideranno il pubblico per le vie del borgo di Panicale alla scoperta di ricami, tessuti, trame e fili colorati; la personale di pittura di Barbara Gallo in piazza Umberto I; e la mostra “Ars Panicalensis in casa Nicchiarelli” in cui per la seconda volta verranno esposti vecchi pizzi e disegni in Ars Panicalensis in esclusiva per Fili in Trama (via Virgilio Ceppari, 35). Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti anche un Consigliere regionale ed una consigliera provinciale, che non hanno mancato di sottolineare rispettivamente “la grande forza attrattiva di eventi di questo tipo, capaci di contribuire al raggiungimento nell’estate 2022 di un milione di presenze nel comprensorio del Trasimeno a livello di attività tristica”; e “l’importanza del ruolo della donna nel mondo del sociale e in quello del lavoro, che emerge dalla realizzazione di autentiche opere d’arte attraverso l’uso di ago, tombolo e filo, sempre più da valorizzare”.

Redazione Vivo Umbria: