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Festività di San Michele Arcangelo a Nicciano gli affreschi della scuola dello Spagna da salvare

FERENTILLO – Oggi, domenica 29 settembre, la chiesa ricorda gli Arcangeli Michele, Raffaele, Gabriele. In Valnerina è  forte la devozione all’Arcangelo Michele, uno dei baluardi contro il demonio. Cappelle, chiese, edicole religiose sono da sempre a lui dedicate.
In questo territorio tre sono gli edifici religiosi situati in due frazioni poste ai confini comunali ossia a Nicciano e Colleolivo. In quest’ ultima la Chiesa romanica del piccolo centro e la chiesina campestre posta in cima al colle che sovrasta i due versanti montani. Ma ciò che interessa in modo particolare sotto il profilo artistico è  senza dubbio la Chiesa della frazione di Nicciano che presenta un apprezzabile  patrimonio storico artistico. Danneggiata dagli eventi sismici del 2016 ma in via di recupero.
La chiesa di San Michele Arcangelo al  suo interno, alcuni dipinti della scuola di Giovanni di Pietro detto Lo Spagna e suoi allievi come il già nominato Giovanni di Girolamo Brunotti,  necessitano da tempo  di un tempestivo intervento di recupero. La chiesa,  posta su una collinetta, vicino ad un fontanile, a mezza costa tra i due nuclei abitati, mostra la classica facciata a capanna, campaniletto a vela con due fornici, portale con piedritti, due mensole che sorreggono l’ architrave; sopra la cornice del portale lo stemma in pietra del Capitolo Lateranense. Interno ad unica navata. La parete di destra  e’ quella che interessa in modo particolare per la sua valenza artistica. Completamente affrescata con dipinti raffiguranti una serie di Madonne col Bambino e Santi come San Sebastiano, Sant’ Antonio.
Nel primo dipinto è raffigurata, come detto, la Madonna col Bambino in un intarsiato trono ligneo. La Madonna indossa una tunica rossa ed e’ coperta da un manto verde dalla testa ai piedi. Il Bambino Gesu’, nudo, ritto sul ginocchio destro della Madre, mentre, alla sua destra un orante Sant’Antonio abate e a sinistra un San Sebastiano anche lui a mani giunte; il Santo martire romano, patrono contro le epidemie, mostra le frecce sul corpo, simbolo del suo martirio. In alto, due angeli in volo sorreggono una corona sopra al capo della Madonna. Bellissima l’espressione dolce della Madre e del figlio, così anche il movimento delle mani. Dalle linee, dalle forme anatomiche  e dalla plasticità dei volumi, si può attribuire sicuramente alla mano dello stesso Giovanni di Pietro detto lo Spagna. Il dipinto è deteriorato da abrasioni di colore, causate da cadute e umidità dell’ intonaco, oltre alla parziale perdita di tonalità. Ecco perché necessita di un tempestivo restauro. Segue altro dipinto con Madonna Col Bambino sempre di epoca rinascimentale. Il soggetto raffigura la Madonna in trono su un drappeggio damascato. Il Bambino Gesu’ nudo, e’ seduto sul ginocchio destro; con la mano destra leggermente alzata a modo di  impartire benedizione; con  la mano sinistra si appoggia a quella della Madre.
La Madonna indossa una tunica di color paonazzo, così pure il manto. Il dipinto necessità, come l’altro, di un urgente restauro e consolidamento. L’ autore di questo affresco potrebbe essere individuato in Giovanni di Girolamo Brunotti di Spoleto o a Piermarino di Giacomo di Castel San Felice. Quindi, la fede e la devozione popolare verso San Michele è ancora sentita dalla popolazione che in alcuni periodi dell’anno festeggiamo sua San Michele che San Gerolamo nel suo singolare eremo immerso nella forra del fosso di Solenne.

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