Anno nuovo, tempo di bilanci e di progetti.
Così abbiamo chiesto ad alcuni protagonisti della scena umbra che la cultura la fanno, quali sono i loro auspici per questo 2024 e una riflessione su quello che è stato fatto nel 2023. Una carrellata che inizia con note spesso liete che compongono un interessante spartito umbro dei festival musicali. Dopo il periodo di clausura dovuto al Covid, infatti, c’è stato un evidente fiorire di rassegne, concerti e serate che in alcuni casi hanno finito addirittura e inevitabilmente per sovrapporsi.
Qual è il bilancio del 2023? E ora come si comporrà questo spartito, cosa dobbiamo aspettarci, quali sono le prospettive? Cosa augurare allo spettatore?
A queste domande abbiamo fatto rispondere in ordine sparso alcuni dei direttori artistici e promoter che dirigono “l’orchestra” dei nostri festival musicali umbri.
ANNA CALABRO
La Sagra musicale umbra ha superato l’effetto Covid tanto che lo scorso anno ha registrato un incremento del 30% degli spettatori. Gli abbonamenti della stagione degli Amici della musica hanno avuto un aumento del 40%, ma la cosa più interessante è che dei 360 abbonati 150 sono ragazzi, cioè stiamo rinnovando in pubblico. Per il 2024 ci saranno come nostra tradizione grandi artisti e novità sulla programmazione che è in corso d’opera. Sarà intensa l’attività di educazione all’ascolto nelle scuole e rinnoveremo la rassegna ‘Musica come dono’ portandola nelle casse di riposo, in ospedale, in carcere. Resta la nostra promozione nei confronti dei giovani musicisti e i nostri premi, come il contatto stretto con i conservatori. Infine l’augurio che mi sento di fare in questo nuovo anno allo spettatore, parte da un dato Istat inquietante: il 94% degli italiani non è mai stato in una sala da concerti. Quindi mi rivolgo a queste persone e dico loro non abbiate paura, provate. La musica è piacere ineguagliabile; ascoltarla assieme ad altri sa donare qualcosa che arricchisce nel profondo ciascuno di noi.
GIAN LUCA LAURENZI
Per il 2024 l’obiettivo fondamentale è quantomeno mantenere la qualità musicale e artistica degli anni precedenti. È proprio il minimo sindacale mantenere questo livello perché se andiamo ad analizzare attentamente sia il cinquantesimo a Perugia, il trentesimo a Orvieto non è che dal punto di vista del programma sia siano viste cose straordinarie, perché gli artisti straordinari ci sono ogni anno, di contro si sono svolte tutta una serie di iniziative collegate come ad esempio, ad Orvieto, l’annullo filatelico, la mostra di manifesti e molte altre. I due Festival sono stati all’altezza dei precedenti e l’obiettivo 2024 è mantenerli a questo livello. A un appassionato di musica per il 2024, auguro di far parte dei nostri spettatori, del nostro pubblico, perché posso assicurare che finché sarò io presidente, ma soprattutto finché sarà direttore artistico Carlo Pagnotta, la qualità della musica sarà sempre molto alta.
Già dai primi nomi che sono emersi per il 2024 confermano nella loro varietà di generi e stili, il principio della qualità, stiamo parlando di Raye, i Toto, Nile Rodgers e gli Chic, Veronica Swift, oltre a Lenny Kravitz.
PATRIZIA MARCAGNANI
Per Moon in June il 2023 è stato un anno che ha consolidato la sua proposta artistica è ampliato ulteriormente i confini del Festival. Ora arriva il 2024 e con il nuovo anno si prefigura una programmazione più intensa anche in considerazione del decennale della scomparsa di Sergio Piazzoli con eventi legati, perlomeno per quel che mi riguarda, alla sua figura. Soprattutto il Festival di Isola Maggiore sarà praticamente dedicato a lui. Per questo abbiamo costituito anche un comitato che a breve comunicherà quali saranno le iniziative. Personalmente cercherò di inserire proposte non solo musicali, ma anche culturali. Sergio da questo punto di vista è stato una figura molto importante per questa città e per questa regione, e penso che quello che ha fatto lui non lo farà mai più nessuno qui. Allo spettatore auguro di poter usufruire di concerti non solo nazional popolari, ma anche con un certo stile e spessore, che è un po’ quello di ricominciare a tentare di fare le cose che faceva Sergio. Vorrei augurargli di poter essere partecipe di un altro tipo di mentalità, capace di proporre cose un po’ diverse, come ho fatto negli anni scorsi portando, ad esempio, Colapesce e Dimartino o La Rappresentante di Lista, artisti che allora non erano ancora conosciuti, seguendo una intuizione che poi si è dimostrata fondata a giudicare dal successo che hanno ottenuto in seguito.
LAURA MUSELLA
Per il 2024 Omaggio all’Umbria inizia come tradizione alla grande con il Concerto di Pasqua dal Duomo d’Orvieto il 20 marzo che verrà trasmesso da Rai Uno. Quest’anno avremo Daniele Gatti, direttore principale del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. E direi che lo stesso concerto dello scorso anno va annoverato per quanto ci riguarda come qualcosa di eccezionale, visto che abbiamo avuto come direttore Zubin Mehta che ci ha onorato della sua presenza che centellina anche per i suoi 87 anni. Così come straordinario è stato il Concerto di Natale di Uto Ughi a Foligno il 15 dicembre scorso. Riguardo il pubblico credo che dopo la chiusura dovuta al Covid abbia avuto modo di assistere a eventi musicali interessanti e numerosi. Auguro quindi che accada altrettanto anche nel 2024 e di poter godere della musica.
SILVIA ALUNNI
Per Visioninmusica gennaio è un mese molto intenso perché di fatto dà il via alla nostra rassegna e dunque è il modo migliore per iniziare questo nuovo anno. Più in generale mi auguro che possa crescere l’intera filiera della cultura, che cresca l’offerta e, per quanto riguarda Terni, si possa contare su spazi adeguati e diversificati. E’ un settore, il nostro, dalle grande potenzialità, bisogna fare in modo che possano essere espresse nel modo migliore anche per dare contributi importanti di crescita alla collettività. A livello di bilancio, poi, devo dire che Spoleto in Jazz è stato un vero successo in considerazione non solo del livello degli artisti proposti, ma della risposta del pubblico che tra l’altro proveniva da ogni parte d’Italia. E in questo, Spoleto, il suo Festival, la tradizione culturale che può vantare, dimostrano che quando si semina… Al pubblico auguro di avere visioni, da questo ha preso il nostro modo di fare musica e cultura, e di scegliere bene cosa andare ad ascoltare e vedere.
LUCA LIBERALI “PRINZ”
Per noi il 2023 è stato un anno intensissimo. Mettendo insieme Tourné, Suoni Controvento, Libri in cammino e altre iniziative per i Comuni, abbiamo messo in piedi circa 90 eventi coinvolgendo 41 comuni dell’Umbria.
Per il 2024 pensiamo a una grande edizione di Suoni Controvento e una sempre maggiore fruizione dello spazio meraviglioso di San Francesco al Prato a Perugia che stiamo progressivamente testando per poter arrivare a organizzare grandi concerti.
Allo spettatore auguro tanta, tanta musica tutta dal vivo e in ogni luogo dell’Umbria, anche nei borghi più piccoli e periferici perché hanno tanto da dare in tradizione, storia e bellezza e alimentano la filiera culturale umbra.
ANDREA MANCINI
Il bilancio 2023 di L’Umbria che spacca è stato estremamente positivo. L’anniversario del decimo anno lo abbiamo celebrato con 30 mila spettatori e la partecipazione piena alle tante iniziative che abbiamo proposto dall’alba alla notte, utilizzando spazi di pregio della città come il complesso monumentale di San Pietro. Credo di poter dire che il nostro sia un festival che si è dimostrato importante per tutto il tessuto culturale della città. Molto positivo anche per quello che riguarda, poi, la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze dell’associazione, molti dei quali universitari, e che hanno dimostrato di essere cresciuti nelle loro professionalità. Questo ci rende molto orgogliosi. Per il 2024 speriamo di stupire ancora di più con le nostre proposte tutte di livello e che coinvolgono artisti di fama nazionale e internazionale. E l’augurio è che la nostra proposta possa intercettare un pubblico sempre più trasversale e cercheremo di lavorare anche per potenziare ulteriormente la nostra presenza a livello di promozione territoriale. Infine al pubblico rivolgiamo prima un ringraziamento per quanto ci dimostra ogni anno di più a livello di partecipazione, e poi auguriamo che ci siano sempre più eventi e occasioni per ritrovarci insieme davanti a un palco per ascoltare buona musica e che si possa godere dei festival compresi quelli nuovi e che stanno nascendo grazie a chi dimostra di avere buone idee per avere più musica, arte, cultura nella nostra regione.
GIULIA BATTISTI
Come presidente fresca di nomina di Young Jazz posso dire che, assieme al nuovo direttore artistico Dan Kinzelman, abbiamo ragionato sul rilancio anche dell’associazione in considerazione degli indirizzi proposti da parte delle istituzioni.
Pertanto abbiamo seguito una idea di continuità ma anche di rinnovamento rispetto alla ventennale tradizione del Festival che, non per caso, ha il patrocinio di Umbria Jazz.
Nel 2023 abbiamo allargato lo sguardo dirigendoci verso la scena internazionale, oltre che nazionale, ed è andata benissimo al punto che, per certi aspetti, l’Auditorium di San Domenico non sembrava l’Auditorium e nemmeno sembrava di stare a Foligno ma a Berlino. Segno che questo potrebbe anche portare a una proficua riflessione sull’utilizzo degli spazi della città.
Per il 2024, già ilprossimo 6 gennaio proponiamo ‘Moult Festival’ a Palazzo Candiotti, uno degli spazi più suggestivi di Foligno. Si potranno ascoltare in solo il sassofonista fiorentino Cosimo Fiaschi, le canzoni surreali di Ruth Goller con il suo trio vocale “Skylla” (UK/IT), l’incontro fra Sébastien Brun con il progetto “Ar Ker” (FR) e Y-Otis (DE/SW), per concludere dalle ore 23.30 con festa e jam session a cura dell’associazione perugina Hat & Beard APS, come nelle nostre migliori tradizioni.
Allo spettatore di Young Jazz auguriamo che le sue aspettative non vengono deluse, e promettiamo una costante ricerca verso forme espressive interessanti. Allo spettatore che meno è abituato a incontrare proposte, per così dire, sperimentali, auguriamo che i suoi gusti possano essere alimentati anche da un po’ di curiosità.
MAURIZIO MASTRINI
Per il Festival Internazionale Green Music il 2023 è stato decisamente significativo, prima di tutto per la qualità degli ospiti che siamo riusciti a selezionare e a portare negli oltre 45 concerti, e poi perché abbiamo triplicato il numero di spettatori in ogni appuntamento. E al di là di contribuire alla diffusione dell’arte, in questo caso musicale, uno degli aspetti da non sottovalutare del nostro Festival è che lo facciamo promuovendo anche lo splendido territorio umbro. Per il 2024 avremo produzioni nostre, originali, oltre a portare il numero complessivo dei concerti a 60. I nomi ancora sono riservati ma presto inizieremo a diffonderli.
Infine l’augurio è che tutto questo fermento che c’è in Umbria continui, anzi aumenti, al fine di poter offrire sempre una vasta proposta. Auguro poi a tutti i miei colleghi un grande successo nelle loro iniziative musicali e organizzative.