SPOLETO – Questa mattina, mercoledì 26 giugno, a Spoleto alla Sala Pegasus si è tenuta la consueta conferenza stampa a ridosso del Festival dei Due Mondi che avrà inizio venerdì 28 giugno. Alla presenza dei giornalisti, il direttore artistico del Festival Giorgio Ferrara, il sindaco di Spoleto in qualità di presidente della Fondazione Festival Umberto De Augustinis e il vice presidente Dario Pompili che ha aperto riflettendo su quell’ “equilibrio delicato” cui il Festival si sostiene per funzionare. Il sindaco, sottolineando il momento di grande importanza per la presentazione dei prossimi spettacoli e mostre in programma, ha mostrato orgoglio verso la città in quanto “luogo dove far intervenire uno scambio di opinioni”.
La rassegna vedrà un’anteprima domani mattina all’Archivio di Stato di Spoleto quando si svolgerà una conferenza, si presenterà una mostra e un volume i cui autori sono: Paolo Bianchi, Antonella Cristina Manni, Moreno Cerquetelli e Marco Rambaldi dedicato alla terza edizione del Festival, quella del 1960, per ripercorrerne la storia e l’evoluzione.
Venerdì 28 giugno ci saranno due prime di tutto rispetto: al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti andrà in scena Proserpine, opera lirica in due atti tratta dal poema di Mary Shelley. A dirigere l’Orchestra Giovanile Italiana il direttore Pierre-André Valade su musiche di Silvia Colasanti che, a dire di Ferrara ha avuto il grande “merito di aver inventato uno stile vocale, cosa che nelle opere contemporanee di solito non accade mai”. Si conferma con l’Orchestra giovanile e con la partecipazione dei Conservatori italiani la tradizione di Spoleto nel voler dare opportunità e visibilità alle giovani generazioni di artisti.
Al Teatro Romano sarà allestito lo spettacolo in tre atti My French Valentino con i ballerini della Ecole-Atelier Rudra Bejart di Losanna diretti da Michel Gascard su coreografie di Valérie Lacaze e musiche originali di Anne Vadagnin, verrà ripercorsa la vita dello stilista Rodolfo Valentino.
Spazio al Chiostro di San Nicolò sarà dato al teatro giapponese di Takigi No, mentre itineranti in più luoghi saranno gli spettacoli curati dall’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico.
Sabato 29 giugno sarà la volta dei concerti gratuiti di musica classica (del mezzogiorno e della sera) al Sant’Eufemia, i Dialoghi femminili pensati e realizzati dalla giornalista Paola Severini Melograni, gli spettacoli della Mama, il concerto della banda della Polizia di Stato, i salotti letterari e sportivi del CONI, lo spettacolo di danza a cura di Eleonora Abbagnato. La sera, a San Nicolò andrà in scena in una sala convegni appositamente trasformata Berlin Kabarett con Marisa Berenson che vestirà i panni di una direttrice di cabaret a Berlino, Kirsten, nel periodo della Repubblica di Weimar. Al Teatro Nuovo, invece, si esibirà l’Orquesta Filarmonica de Medellín presentata dalla Cartagena Festival Internacional de Musica e diretta da Juan Pablo Valencia. Inoltre, sempre sabato, alla Sala Pegasus Elisabetta Rasy e René Ceccatty presenterà il suo libro “Le disobbedienti” edito da Mondadori su sei donne che hanno cambiato la storia dell’arte.
Domenica 30 giugno la Fondazione Carla Fendi presenterà al Teatro Caio Melisso una narrazione integrata che potrebbe ricordare il pensiero di Nietzsche dedicata all’intelligenza artificiale, sotto la regia di Quirino Conti, Ecce Robot nel quale alcuni robot suoneranno degli strumenti musicali in un video d’autore, con racconti tratti da Isaac Asimov.
Una delle novità di quest’anno risiede nelle visite guidate dietro le quinte del Festival, attive dal 29 giugno al 14 luglio, in collaborazione con il Liceo Classico di Spoleto. Oltre alla mostra dedicata al Festival 1960 che resterà all’Archivio di Stato per tutta la durata della manifestazione, da sabato 29 giugno verrà inaugurata a Palazzo Collicola sotto la direzione artistica di Marco Tonelli un nuovo percorso espositivo a celebrare l’arte figurativa, concettuale e astratta. Sempre sabato verrà presentato il volume fotografico fortemente voluto dal Touring Club Italiano con cui verrà aperta a Palazzo Racani Arroni l’annessa mostra fotografica.
“Recuperare gli spazi dell’anfiteatro, centro per gladiatori e bestie feroci (..) Siamo riusciti a riutilizzare parte di questo ambulacro dove ci sono le volte e i pavimenti dell’epoca. Una risorsa del territorio inesplorata”, queste le parole del sindaco durante la conferenza stampa in riferimento all’ex anfiteatro e all’auditorium della Stella dove, in collaborazione con il Conservatorio di Perugia, verranno promossi alcuni concerti jazz. A Santo Chiodo, infine, la visita al deposito, “materiale patrimonio della Valnerina”, anche detto ospedale delle opere d’arte ferite dal terremoto e, sono riconfermate anche quest’anno le visite guidate organizzate dall’associazione Amici di Spoleto sulla città segreta e sotterranea.
Tante dunque le iniziative previste solo all’apertura e nella prima settimana del Festival a cui, per il momento, non si ha conferma di una partecipazione istituzionale se non di un delegato alla cultura che presenzierà durante il concerto finale in Piazza Duomo. Essendo accaduto “troppo a ridosso”, nessun omaggio è stato preparato alla memoria di Franco Zeffirelli, mentre il 7 luglio verranno ricordati Pina Bausch e Gian Carlo Menotti.