SPOLETO – Preannunciato già nei giorni scorsi, ecco che è stato reso noto ufficialmente il programma completo della 63^ edizione del Festival dei Due Mondi che si svolge quest’anno dal 20 al 23 e dal 27 al 30 agosto. Otto serate in Piazza Duomo e al Teatro Romano.
Venerdì 21 agosto al Teatro Romano, Emma Dante mette in scena I MESSAGGERI, spettacolo-concerto tratto da Euripide e Sofocle, con canti e musica dei Fratelli Mancuso. Un racconto che accosta i messaggeri delle tragedie greche ai nostri messaggeri contemporanei, portatori di dolore e lutto. Una coproduzione Spoleto63 e Associazione Culturale Atto Unico.
È l’Amore il protagonista del terzo lavoro ispirato al Mito classico composto da Silvia Colasanti dopo Minotauro e Proserpine, su commissione del Festival: ARIANNA, FEDRA, DIDONE, tre monodrammi per Attrice, Coro femminile e Orchestra su testo tratto dalle Epistulae Heroidum di Ovidio, in Piazza Duomo sabato 22 agosto. Isabella Ferrari interpreta le tre donne, tracciando un meraviglioso affresco dell’universo femminile. Adattamento e traduzione di René De Ceccatty. Roberto Abbado dirige l’Orchestra Giovanile Italiana, Gea Garatti dirige l’International Opera Choir. Il disegno luci è di Fiammetta Baldiserri.
Tecnica impeccabile e qualità interpretative fuori dal comune caratterizzano la giovane pianista salentina Beatrice Rana, star di fama mondiale nel mondo della musica classica internazionale. Premio Abbiati come miglior solista nel 2016, si esibisce per il pubblico di Spoleto in un eccezionale concerto di PIANOFORTE, con musiche di Chopin. Albéniz e Ravel, al Teatro Romano domenica 23 agosto.
Il secondo fine settimana del Festival si apre giovedì 27 agosto al Teatro Romano con il ricordo della più grande voce del XX Secolo. Monica Bellucci in MARIA CALLAS Lettere e Memorie, per la prima volta, dal vivo, su un palcoscenico italiano, veste letteralmente i panni della cantante. Nel salotto ricostruito della casa parigina dove la Callas trascorse gli ultimi anni della sua vita, interpreta Maria, la donna oltre la diva, rivelando la sua vera storia, attraverso scritti autobiografici, materiali d’archivio e la musica che amava. I testi e la regia sono di Tom Volf.
In coproduzione con la Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova, il Festival presenta, venerdì 28 agosto in Piazza Duomo, LE CREATURE DI PROMETEO|LE CREATURE DI CAPUCCI. La musica de Le Creature di Prometeo di Ludwig van Beethoven, unica tra le sue opere nata per il balletto, in un inedito incontro con il segno stilistico del maestro della moda italiana Roberto Capucci, il quale realizza, per questo concerto in forma scenica, 15 costumi dallo straordinario impatto visivo. Prometeo, titano antico e ribelle, ci riporta ai nostri giorni, ci ricorda di un’umanità tutta da ricostruire. Andrea Battisoni dirige l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova. I movimenti coreografici sono di Simona Bucci. A cura di Daniele Cipriani.
Sabato 29 agosto al Teatro Romano, Luca Zingaretti legge LA SIRENA dal racconto Lighea di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, un piccolo e affascinante gioiello pubblicato postumo nel 1961 per Feltrinelli, ambientato nella fredda Torino ma dal quale emerge con vigore la calda Sicilia. La drammaturgia è di Luca Zingaretti, le musiche di Germano Mazzocchetti.
Spoleto63 si conclude domenica 30 agosto con il tradizionale CONCERTO FINALE in Piazza Duomo. Riccardo Muti dirige l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini. Nessuno più di lui può trasmettere un segnale, forte, di rinascita e di amore, attraverso il rigore e la profondità della sua musica e la sua innata capacità di unire le anime di tutto il mondo nel segno della cultura.
Dopo Fabrizio Ferri e David LaChapelle, è il fotografo Paolo Roversi l’autore dell’immagine che simboleggerà e guiderà la comunicazione della 63a edizione del Festival. Un’immagine, rigorosamente in bianco e nero, che ritrae l’ombra dell’attrice Adriana Asti in un gesto drammatico sulla gradinata del Teatro Romano di Spoleto e che esalta il legame indissolubile fra passato e presente.
“Siamo davvero felici – ha detto Giorgio Ferrara – di ritrovare il nostro pubblico dopo questo lungo e oscuro periodo. Nel tempo trascorso, non abbiamo mai smesso di lavorare, tenendoci pronti, ogni giorno, ad affrontare i cambiamenti e le sorti imprevedibili legate all’emergenza Covid. Non potremo mettere in scena il programma già annunciato a marzo, ma le nuove date e gli spettacoli che presenteremo potranno garantire la sicurezza di tutti, oltre che, naturalmente, la qualità artistica e l’eccellenza che contraddistinguono la manifestazione. Sono un convinto assertore del potere vivifico della cultura e il mio augurio è quello di un rapido ritorno alla bellezza ristoratrice dell’Arte in tutte le sue molteplici espressioni.”
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