CIVITELLA D’ARNA – Accogliamo e volentieri pubblichiamo l’intervento di Lamberto Salvatori, presidente di quella che lui definisce “piccola, ma attiva Proloco di Civitella d’Arna”, sull’attuale situazione delle feste e sagre in Umbria.
“Credo – spiega Salvatori – che vista la situazione sanitaria, che nonostante le riaperture, presenta ancora dei rischi elevati che qua e là si manifestano, pensare di organizzare una festa come nello scorso anno, sia un atto alquanto irresponsabile. Già di atti irresponsabili che hanno alimentato la diffusione del virus e causato la morte di tanta gente, ce ne sono stati e continuano ad essercene abbastanza, sia in Italia che nel mondo. Le Pro loco, a differenza di altre associazioni, devono, o meglio dovrebbero avere, almeno secondo me, un qualcosa in più che le contraddistingua, in quanto conoscono e si occupano dei paesi e della gente che li abita, a volte di più e spesso meglio, delle stesse amministrazioni comunali. Una festa è, da sempre, momento di allegria, spensieratezza, socialità, vicinanza. Tutte caratteristiche che ad oggi sono ancora lontane dal poter essere messe in pratica.
Questo per dire che le persone, ancora in preda alla paura, prima di tornare alla vita consueta, avranno bisogno di tempo per allontanare lo spettro del contagio da virus. Quanti sarebbero disposti ad andare ad una festa a queste condizioni restrittive? Pensare a mascherine e guanti disinfettanti, a barriere in plexiglass e distanziamento fisico, ed associarli ad una manifestazione di volontariato, di unione e di divertimento, mi sembra una forzatura. Oltre tutto sarebbero rischi sanitari personali ed economici altissimi. Se ci sono attività economiche che rischiano la chiusura, credo che annullare una festa non sia poi così difficile.
Pur nel rispetto delle scelte di ognuno, la ProArna, con comunicato stampa del 26 aprile, ha già annullato la festa e tutte le altre attività 2020, pur sapendo l’importanza che riveste la manifestazione per Civitella d’Arna e per la vita sociale ed aggregativa degli abitanti. A Civitella d’Arna, la festa delle Campane, rappresenta l’unico momento di aggregazione dell’anno, oltre alla messa domenicale, ma nonostante questo abbiamo subito deciso di annullarla. Saltare un anno potrebbe anche essere di aiuto a tutti, magari per far comprendere finalmente all’opinione pubblica, che le feste, oltre al grande valore, sociale e culturale che fa vivere tanti piccoli paesi, fanno girare gran parte della cosiddetta “microeconomia” locale.
Ovviamente non tutte le feste sono uguali e perseguono gli stessi obiettivi, ed in qualche caso ci sarebbe da rivedere qualcosa, ma resta l’alto valore sociale di ognuna che merita di essere salvaguardato. Credo che siano una risorsa per tutti e non un problema, come spesso si vuol far credere. Un anno senza feste, (solo 65 nel comune di Perugia), sono certo, che ci renderà tutti un po’ più “poveri” sotto tutti gli aspetti.
Approfittare della pausa per riordinare le idee, programmare nuove iniziative e magari rivedere certi aspetti che anche nelle associazioni a volte sono discutibili, sarebbe la miglior soluzione”.