TERNI –Love is in the air. A Terni, in questi giorni, verrebbe proprio da dirlo. La città è in pieno fermento per la festa di San Valentino, ovunque – o quasi – è un continuo fiorire di eventi, iniziative e gesti che celebrano la ricorrenza. Un calendario ricchissimo quello di San Valentino 2023 che, partito il primo febbraio, arriverà al 26 marzo, realizzando finalmente un cartellone più attento, dove si inizia a vedere il risultato di quel lavoro in rete che a Terni è spesso mancato alla progettazione culturale.
Una valorizzazione quella del Santo Patrono, che da Terni sembrava decollare a fatica, vittima di mancato coordinamento, scandali, scarsa consapevolezza. Quest’anno si respira un’aria diversa. Che il 2023 sia veramente l’anno della svolta per Terni Città dell’Amore?
Ne parliamo con alcuni operatori culturali, che da anni lavorano affinché il Santo e tutto ciò che lo lega a Terni venga celebrato non soltanto in città, ma anche esportato per rimarcare quel binomio Terni-San Valentino di non facile attuazione.
Arnaldo Casali, direttore dell’Istess, a San Valentino ha dedicato eventi, libri, ricerche, festival. È appena rientrato da Bolzano dove ha concluso un mini tour per il libro di Giuseppe Cassio dedicato proprio al santo degli innamorati, che il primo marzo toccherà anche la Polonia. Casali, da due anni con l’Istituto culturale della Diocesi, promuove il Valentine Fest. “Quest’anno ho visto delle novità per quanto riguarda il coordinamento degli eventi valentiniani, in particolare un’attenzione a evitare le sovrapposizioni. Domani sera, ad esempio, assegneremo il Premio San Valentino per la musica a Cristiana Pegoraro, nell’ambito di un evento organizzato dal Comune. La Pegoraro è un po’ il simbolo di questa unità tra Diocesi e Comune.” Per la prima volta dopo molti anni, il Comune di Terni ha anche promosso un bando – con una disponibilità totale di ventimila euro – per la realizzazione degli eventi valentiniani 2023. “Rispetto al nulla degli anni precedenti, è stato qualcosa, non che in passato non sia stato fatto nulla però mancava il coordinamento” prosegue Casali. “Quest’anno dei piccolissimi segnali ci sono stati. La Diocesi ha lavorato molto, così come il Comune, anche a livello di visibilità, calendarizzando gli eventi e attivando anche una vera comunicazione. Finalmente anche le Istituzioni si stanno muovendo nella direzione giusta, i privati si sono sempre mossi. C’è unità”.
Una direzione che dalla sua, mostra buona volontà, come quella di creare turismo. Nei giorni scorsi, si era parlato molto dei crocieristi della MSC che sarebbero dovuti venire in visita a Terni e dintorni da Civitavecchia; sembrava finalmente che una terra senza mare come l’Umbria avesse realmente una chance di venire inclusa in certi circuiti del turismo di massa. Non è stato raggiunto il numero minimo per la gita e dei crocieristi non si è vista neanche l’ombra. Eppure c’è una forma di turismo legata a San Valentino che qui ha già preso piede, letteralmente. Si tratta del Cammino di San Valentino, nato da un’idea di Marco Cincinelli, guida escursionista e ambientale e presidente dell’ASD Tribù in Movimento. Lo raggiungiamo al telefono. “Il Cammino di San Valentino è una realtà che vive già da tre anni, è un percorso ad anello lungo 200 chilometri in dieci tappe che parte e arriva alla basilica del santo, toccando alcune delle eccellenze del nostro territorio come la Valnerina, Carsulae e Piediluco e coinvolgendo i comuni di Arrone, Montefranco, Arrone, Ferentillo, Narni, Stroncone, San Gemini e, ovviamente, Terni”. Comuni che, ci racconta Cencinelli, hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa. Dallo scorso anno, in occasione delle festività valentiniane, il comitato promotore del Cammino propone una tappa, dal Sacro Speco di Narni alla basilica di San Valentino. “Nel 2022 eravamo in cinquanta, quest’anno eravamo un centinaio di persone, tutte più che soddisfatte. Una partecipazione tale che stiamo pensando di proporre il cammino nella sua interezza ogni sei mesi”. Cencinelli domenica 12 febbraio, è partito indossando la felpa di quello che vuole diventare uno dei simboli pop della festa: il personaggio CiccioValentino. Nato dalla creatività dell’artista Simona Angeletti, ideatrice de Lo Zoo di Simona, ne avevamo parlato già lo scorso anno. Nel 2023 quel personaggio continua a essere amato, tanto che nei pressi della stazione di Terni è stato posizionato un cartellone che accoglie i visitatori. “Quest’anno per la promozione di CiccioValentino ho collaborato con Iris Lab, una ceramista di Irsina, vicino Matera, a dimostrazione che è un brand che si può esportare”. Angeletti, che proprio in questi giorni si è fatta promotrice di un’iniziativa artistica, Gli InnamorArti, condivide questo spirito propositivo. “Quello che sento quest’anno è tanto fermento, c’è una grande partecipazione agli eventi valentiniani. È un sentire generale a cui tutta la città sta contribuendo”.
Il 2023 rappresenta l’anno dei traguardi anche per un’altra iniziativa legata agli eventi valentiniani. Si tratta di San Valentino Arte, la manifestazione guidata da Maela Piersanti e Franco Profili che festeggia il decennale omaggiando Maria Callas nel centenario della nascita e dedicando il concorso artistico all’amore tormentato. San Valentino Arte dal 2014 a oggi ha coinvolto oltre 600 artisti, di cui cento proprio nell’edizione corrente, aprendo per la prima volta nel 2023, anche alle produzioni video. Piersanti, ideatrice della manifestazione, ci racconta che quest’anno “c’è stata la svolta. Sabato scorso per l’inaugurazione, molte persone non sono riuscite neanche a entrare al Museo Diocesano”. Una manifestazione che da sempre è un contenitore culturale dove trovano spazio eventi costruiti grazie a una fitta rete che coinvolge tante realtà, cittadine e non.
Quest’anno per la prima volta, anche Umbria Libri ha deciso di portare a Terni uno speciale di tre giorni dedicato all’amore romantico, segno che anche a livello regionale qualcosa si sta muovendo. Dal 10 al 12 febbraio la BCT ha visto il tutto esaurito con ospiti come Lorella Cuccarini e Dario Salvatori, solo per nominarne un paio, che hanno richiamato centinaia di persone. Nella manifestazione ha trovato luogo anche la prima edizione del premio letterario “Raccontami l’amore” vinto da Yari Selvetella con Vite mie, pubblicato da Mondadori.
Certo, non sono tutte rose, per restare a tema San Valentino. A Terni esiste una mancanza urgente di luoghi dove fare cultura, due esempi su tutti: Palazzo Primavera, sede espositiva di prestigio al centro della città, ormai chiuso da due anni e di cui non si hanno più notizie; il Teatro Verdi a cui l’intera città guarda con amara nostalgia. Due contenitori che in occasione delle festività valentiniane, si sarebbero prestati a eventi di grande rilievo e che ancora non stati restituiti alla cittadinanza. Eppure, nonostante le mancanze, se i crocieristi di cui sopra, avessero deciso di fare un giro per Terni in questi giorni, avrebbero trovato una città viva, affollata, illuminata e animata.
Domenica sera, al Caffè Letterario dove in molti non avevano neanche trovato posto a sedere, c’è stato l’evento conclusivo di Umbria Libri Love con Franco Arminio, un poeta e paesologo, molto amato. Arminio alla fine dell’incontro ha giocato con il pubblico presente invitando ognuno a dire da dove provenisse. C’erano persone di Cosenza, Bergamo, Spoleto, dalla Sabina, dai paesi limitrofi a Terni. Ed è bello pensare che queste persone, alcune con origini lontane, fossero lì per un sano turismo culturale.