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Ferentillo, il Comune riqualifica e dà nuova illuminazione al Parco dell’Acqua della Serpa

FERENTILLO – “L’ illuminazione  dell’ area campestre dell’ Acqua della  Serpa, presso la valletta del fosso di Castellone non e’ ancora del tutto definitiva ma si dá la possibilità di utilizzarla, ai Ferentillesi e ai turisti, specialmente in questo periodo estivo. Amare e rispettare il proprio territorio ristabilendo alcune dimenticanze“. Cosi il sindaco di Ferentillo, Elisabetta Cascelli, in una nota comunica l’avvenuta installazione di illuminazione dell’area e ripristino di lampade su pali già esistenti in un’area ad alta valenza ambientale e turistica. Da sempre il Parco dell’acqua della Serpa e’ oggetto di attenzione da parte degli enti e istituzioni locali, con la riqualificazione di posa di panche caminetti, giochi per bambini  e percorsi sentieristici lungo il fosso e gli anfratti boschivi. Purtroppo non sono mancati atti di vandalismo e di inciviltà.
La fonte, che un tempo erogava acqua sorgiva purissima, dalle proprietà oligominerali, proveniente dalla montagna, si e’ esaurita e quindi l’ area e utilizzata per la sua valenza naturale e aggregativa. La valenza naturale con tutte le sue peculiarità permette una frequentazione continua anche nelle ore notturne. Quindi il comune, da diversi anni  ha inteso munire d’illuminazione tutto il tratto che conduce al parco e l’area attrezzata.
La strada di accesso lambisce l’ antica mola “Frantoio  Costantini”, (ristrutturata da Bruno Costantini amato e stimato amministratore del comune di recente scomparso; un edificio storico, che era alimentato dall’ acqua dello stesso fosso; in una nicchia, sulla parete esterna, e’ raffigurata una Madonna col Bambino, una scritta su muro  riporta:  Strada del Salto del Cieco). Dagli anni ’60, il luogo e’ stato oggetto di attenzione e, furono alcuni ragazzi di Monterivoso ossia Marino Viel, Gino e Florio Illuminati, Bernardo Alpini, Franco e Domenico Orsi e altri giovani a costruire le prime panche rudimentali,  per dare ospitalità ai cittadini per trascorrere i pomeriggi afosi d’estate, organizzare incontri conviviali e feste. Poi, vista la costante frequentazione di cittadini che venivano a prendere l’acqua con taniche e damigiane, la locale pro loco di Filidio Borghi e successivamente quella di Giuseppe Felici, munirono il luogo di panche, contenitori per i rifiuti,  tavolinetti e un caminetto. La vera e incisiva riqualificazione si ebbe negli anni ottanta con l’ amministrazione di Mario Proietti, con il supporto della Comunità Montana e dell’ Ente Parco. Divenne anche un luogo per lo svolgimento di varie feste popolari, ambientaliste, e anche politiche come quella dell’ Unita’. Anni novanta vennero fatti degli interventi importanti come la posa in opera di lampioni, pavimentazioni, steccionate in legno, ulteriori caminetti e panche. Quindi, oggi anni duemila, tutti si augurano che l acqua possa tornare a sgorgare, e che l’area cosi fornita, sia mantenuta integra e accogliente, nel rispetto dell’ ambiente, ma soprattutto nel rispetto di coloro che, ancora oggi vengono a trascorrere pomeriggi e serate. Mantenere ordinata l’area con la dovuta  pulizia dopo l’ utilizzo e’ la base principale per una civile convivenza.

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