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Federmanager Umbria: “L’IA avrà un impatto rilevante nella ridefinizione dei ruoli aziendali e dobbiamo imparare a interagirci”

PERUGIA – “L’intelligenza artificiale avrà un impatto sempre più rilevante, soprattutto nei prossimi anni, nella ridefinizione dei ruoli aziendali, coinvolgendo anche le posizioni di medio-alta responsabilità. Così come l’automazione ha trasformato le catene di montaggio incidendo sul lavoro degli operai, l’IA interesserà tutti i livelli, compresi i ruoli dirigenziali”. È partendo da questi presupposti che Federmanager Umbria, guidata dal presidente Massimo Cresta, ha organizzato un workshop sul tema, mettendo a confronto esperti di rilievo e dirigenti industriali. L’incontro, ospitato nella sede di Sviluppumbria a Foligno, è stato coordinato dal presidente di Federmanager Perugia, Alessandro Castagnino, e si è aperto con il saluto dell’amministratore unico di Sviluppumbria, Michela Sciurpa.

HANNO DETTO

L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di offrire ai soci una vera e propria “cassetta degli attrezzi”: strumenti di conoscenza, formazione continua e consapevolezza sulle potenzialità trasversali dell’intelligenza artificiale nei vari ambiti aziendali, dalla progettazione alla produzione, dalla finanza alla gestione delle risorse umane.

Il workshop è stato un’occasione per approfondire sia le applicazioni dell’IA nel mondo del lavoro, sia il quadro normativo entro cui questa tecnologia si svilupperà, con un focus su privacy, cybersecurity e implicazioni etiche. Grande attenzione è stata posta sull’AI Act europeo, attualmente in fase di implementazione, e sulle sfide legate a un utilizzo etico e consapevole dell’intelligenza artificiale, soprattutto in ambiti sensibili come informazione e protezione dei dati. L’incontro ha evidenziato la necessità di un approccio transdisciplinare, in cui competenze tecnico-scientifiche e umanistiche si integrino per garantire uno sviluppo tecnologico sostenibile e realmente “al servizio del bene comune”.

Walter Didimo, docente di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Perugia, ha sottolineato che “l’intelligenza artificiale è uno strumento che può accelerare i processi decisionali in ambito manageriale, ma va utilizzata in combinazione con le competenze umane. L’IA rientra in un paradigma noto come human in the loop: si interagisce con il sistema, lo si istruisce, si validano le sue risposte e si forniscono feedback. Questo processo di apprendimento continuo permette di ridurre i costi, accelerare i tempi decisionali e migliorarne la qualità”.

Tra i relatori intervenuti nei vari panel: Francesca Boccia, coordinatrice della Commissione Intelligenza Artificiale di Federmanager nazionale; Dario Pensa, responsabile Cloud & AI Tim Enterprise di TIM SpA; Enrico Supino, docente del Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna. A concludere i lavori, un approfondimento sul contesto normativo europeo a cura di Nagien Sabbaghian, manager aziendale per gli Affari legali e membro del consiglio direttivo di Federmanager Perugia. Durante il seminario sono stati presentati anche i dati dell’indagine condotta da 4.Manager, che fotografano un’Italia dove la domanda di competenze legate all’IA cresce rapidamente, mentre permangono gravi carenze formative, digital divide e gap normativi e infrastrutturali, soprattutto nel tessuto delle PMI.

“L’incontro è stato un momento formativo necessario per i nostri soci e collaboratori – ha evidenziato Alessandro Castagnino –. È un argomento molto dibattuto, a volte anche a sproposito, ma è oggi più che mai attuale. Abbiamo voluto ascoltare chi lavora quotidianamente con questi strumenti, perché l’intelligenza artificiale evolve rapidamente. Rischiamo di restare indietro, e senza conoscenza non possiamo governare la tecnologia. È questo il motivo che ci ha spinti a organizzare il workshop, che ha visto una partecipazione attenta e soddisfatta, grazie al confronto con esperti di altissimo livello”.

 

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