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Federico da Montefeltro nelle opere di Carlo Iacomucci 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il contributo che ci viene da Patrizia Minnozzi, critico d’arte, anche perché l’argomento riguarda i grandi protagonisti del Rinascimento e in particolare Federico da Montefeltro,  il contesto nel quale ha vissuto, l’eredità che ha lasciato e che, in questo caso, è stata raccolta e attualizzata, per così dire, dal maestro Carlo Iacomucci nelle cui creazioni dove  “spicca la figura inconfondibile di Federico da Montefeltro – sostiene Patrizia Minnozzi – immerso in un paesaggio di gocce, segni, aquiloni, personaggi, lettere, tracce, fitti reticoli e tratteggi“.

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Federico da Montefeltro nelle opere di Carlo Iacomucci 

di Patrizia Minnozzi

 

Quest’ anno ricorrono i 600 anni dalla nascita di uno dei grandi protagonisti del Rinascimento: Federico da Montefeltro (Gubbio 7 giugno 1422). Carismatico condottiero, finissimo stratega e guerriero, nonchè illuminato mecenate, Federico da Montefeltro fu un modello di Principe del tutto nuovo, poichè senza rinunciare all’autorevolezza, riuscì a mostrarsi magnanimo, accessibile, giusto e umano. Grazie alle notevoli doti diplomatiche più che a quelle militari, nel 1474 venne elevato al rango di Duca di Urbino dal papa Sisto IV e, nel corso degli anni, grazie alle ricchezze accumulate esercitando il mestiere della guerra, impiegò gli enormi guadagni, per mantenere una splendida corte, per rafforzare le difese militari dello stato con la costruzione e la ristrutturazione di rocche e castelli e per allestire una delle più celebri biblioteche dell’epoca. Federico costruì in Urbino una corte, la cui fama si propagò in tutta Europa e trasformò il ducato di Urbino in un importantissimo centro artistico e culturale, secondo in Italia solo a quello di Lorenzo il Magnifico, a Firenze. Per questo è ricordato come uno dei principali mecenati del Rinascimento italiano. Per realizzare i suoi progetti Federico chiamò alla sua corte numerosi artisti; fra i quali predilesse gli architetti Luciano Laurana e Francesco di Giorgio Martini: quest’ultimo sarà anche artista a tutto tondo e verrà inserito a corte come suo consigliere personale. Numerosi pittori operarono per Federico da Montefeltro, primo tra tutti Piero della Francesca, suo intimo amico, che entusiasmò il signore di Urbino con dipinti dalla luminosità cristallina, dalle geometrie rigorose e dalle armoniche proporzioni.

Alla sua morte, avvenuta nel 1482, il ducato di Urbino conobbe un rapido declino; ma Federico ha lasciato in eredità ai posteri una perla d’architettura dal valore inestimabile, che il mondo conosce come Palazzo Ducale di Urbino, costruito in più fasi nella seconda metà del ‘400. Il Palazzo aveva già raggiunto ampie proporzioni, quando intorno al 1464 la direzione dei lavori passò prima all’architetto Luciano Laurana e, successivamente, assunse la direzione del cantiere del Palazzo, Francesco di Giorgio Martini. L’architetto e scultore portò a termine intere zone del palazzo, ne creò di nuove e rifinì la decorazione interna di numerose stanze. Egli progettò, in particolare, gli ambienti e tutto il complesso impianto idraulico dei sotterranei, per il quale il palazzo divenne molto famoso nella sua epoca. Federico da Montefeltro riposa, insieme al figlio Guidobaldo, nella chiesa di San Bernardino, a 2 km da Urbino (Mausoleo dei Duchi).
In questo contesto celebrativo, si inserisce di diritto il Maestro Carlo Iacomucci, illustre incisore e pittore, sia perché conterraneo del Duca da Montefeltro, in quanto nato ad Urbino, sia perché ha trascorso la sua infanzia e la sua fanciullezza, giocando davanti al sagrato della Chiesa di San Bernardino, luogo di sepoltura del Duca di Urbino. Successivamente, Iacomucci ha frequentato, sempre ad Urbino, l’Istituto Statale d’Arte, meglio noto come Scuola del Libro: una scuola di grande tradizione e prestigio, respirando quell’aria artistica e quei profumi rinascimentali, nei quali la città ducale è da sempre impregnata e immersa. Inoltre, Carlo Iacomucci, nel 1999 fu uno dei fondatori, assieme a don Ezio Feduzi, della Galleria d’Arte Contemporanea della Fondazione “Il Pellicano” dei Trasanni di Urbino; dunque, quale migliore occasione di questa speciale ricorrenza per il Maestro, di celebrare uno dei grandi protagonisti del Rinascimento, con la creazione di alcune opere molto significative e suggestive a lui dedicate.
Carlo Iacomucci, L’atelier rinascimentale del Duca Federico da Montefeltro
Nelle creazioni di Iacomucci spicca la figura inconfondibile di Federico da Montefeltro, immerso in un paesaggio di gocce, segni, aquiloni, personaggi, lettere, tracce, fitti reticoli e tratteggi, con il Palazzo Ducale di Urbino che fa, costantemente, da sfondo alla scena, quasi a voler rimarcare la paternità di questa poderosa opera di ingegneria da parte di Federico.
Carlo Iacomucci, Il potere di Federico Duca da Montefeltro
Osservando con più attenzione le opere di Iacomucci dedicate al Duca di Montefeltro, si nota che tutte le figure e le forme rappresentate sembrano volere uscire dagli spazi in cui sono state confinate dal Maestro, attraverso l’ottica del sipario o finestra, quasi a costituire una cornice fisica e/o temporale.
Carlo Iacomucci, Impossibile Libroro ricordando il Duca Federico
Iacomucci, artista tra i più rappresentativi delle Marche, vanta un ricco curriculum artistico: è uno degli otto “Marchigiani dell’anno” 2014 e nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera ha ottenuto tantissimi riconoscimenti – nazionali e internazionali, tra i quali, nel 2021, quella di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana con decreto del Presidente della Repubblica per motivi artistici e culturali.
Carlo Iacomucci, Impossibile mosaico per il ducale – acquaforte
Ha partecipato a numerose mostre importanti, da ricordare: la 54^Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia- Padiglione Italia per Regioni, a cura di Vittorio Sgarbi e la Biennale Arte Contemporanea “Premio Marche 2018”, Forte Malatesta di Ascoli Piceno. Nel febbraio 2020 riceve il Premio Pegaso come miglior disegno, al concorso Pegaso promosso dall’Istituto Superiore della Sanità. Nel 2021, la sua mostra personale “The Resilience Of Art – Il viaggio di Carlo Iacomucci fra pittura e incisione” a cura di Gabriele Bevilacqua, coordinatore Enrico Carrescia con ODG , Sale Museali di Palazzo Bisaccioni, Jesi.
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L’APPRONDIMENTO
Carlo Iacomucci, artista tra i più rappresentativi delle Marche, è nato ad Urbino nel 1949, dove ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte, meglio noto come Scuola del Libro. Una Scuola di grande tradizione e prestigio, che porta avanti, in modo personalizzato, da tantissimi anni. Dagli anni ottanta e fino in tempi recenti (escluso periodo pandemia), per brevi periodi, si sposta all’estero; realizza disegni a china e acquerelli a Parigi, Praga, Strasburgo, Belgio, Olanda e, in particolar modo, a Londra, dove  rimane affascinato dal quartiere “Portobello Road-Notting Hill”. Il maestro Carlo Iacomucci, illustre incisore e pittore, è uno degli otto “Marchigiani dell’anno” 2014 e nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera ha ottenuto tantissimi riconoscimenti- nazionali, internazionali, tra i quali, nel 2021, quella di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana con decreto del Presidente della Repubblica per motivi artistici e culturali.   Nel 1999 è uno dei fondatori assieme a don Ezio Feduzi della Galleria d’Arte Contemporanea della Fondazione “Il Pellicano” dei Trasanni di Urbino.   Professore di discipline pittoriche e di Educazione delle Arti Visive dal 1973 al 2008 all’Accademia di Belle Arte di Lecce poi al Liceo Artistico di Varese e di Macerata.   Ha partecipato a tante mostre importanti, da ricordare: la 54^Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia- Padiglione Italia per Regioni, a cura di Vittorio Sgarbi e alla Biennale Arte Contemporanea “Premio Marche 2018”, Forte Malatesta di Ascoli Piceno. Nel febbraio 2020 riceve il Premio Pegaso come miglior disegno al concorso Pegaso promosso dall’Istituto Superiore della Sanita.  2021 mostra personale “The Resilience Of Art – Il viaggio di Carlo Iacomucci fra pittura e incisione” a cura di Gabriele Bevilacqua, coordinatore Enrico Carrescia con O.D.V., Sale Museali di Palazzo Bisaccioni , Jesi.

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