Federalberghi Foligno al sindaco: "Il 98% delle strutture sono chiuse, servono interventi concreti e immediati"

FOLIGNO – Il mittente è Elisa Cesarini, rappresentante Federalberghi Foligno e comprensorio. Il destinatario il sindaco di Foligno Stefano Zuccarini e per conoscenza gli assessori della sua giunta Michela Giuliani e Marco Cesaro. L’oggetto: difesa della categoria degli albergatori. Che sono molto, ma molto preoccupati.
Ecco il testo integrale della lettera aperta.
“Signor sindaco, in questa emergenza  senza precedenti – si legge – oltre al grande lavoro di tutela che l’associazione Federalberghi / Confcommercio sta svolgendo sia a livello nazionale che regionale, vogliamo porre l’attenzione sulle nostre esigenze che in questo momento diventano causa di chiusura definitiva dell’attività o se prese in considerazione, spiraglio di luce per ripartire anche se ancora non conosciamo né le tempistiche né le modalità. Il settore turismo e nello specifico il settore alberghiero è il settore che più ha risentito a livello economico questa crisi tanto che il presidente Federalberghi nazionale  B. Bocca ha chiesto lo stato di crisi per il nostro settore, possiamo immaginare il livello di crisi. Sicuramente conosce le nostre caratteristiche lavorative ed economiche e sa che il settore alberghiero non è tra le attività che una volta ricominciata l’attività può lavorare ai minimi termini e utilizzare gli ammortizzatori sociali  ma dovrà utilizzare tutte le sue risorse al 100% con entrate e fatturati  però ai minimi storici che sicuramente non copriranno nemmeno le spese giornaliere del personale nelle 24 ore di apertura.
Ad oggi il 98% delle strutture del nostro territorio sono chiuse per mancanza di prenotazioni e cancellazioni fino al 31/12/2020 senza avere una data ipotetica di riapertura ne certezze di nessun genere. Le nostre strutture ricettive si differenziano da altre imprese in quanto non possiamo chiudere temporaneamente e spegnere la struttura come un semplice negozio o altra attività ma dobbiamo a struttura chiusa sostenere comunque molte spese fisse che continuano ad essere vive (utenze, antincendio, manutenzioni, pulizie filtri e piscine, esterni etc.) non possiamo mandare in malora il lavoro svolto per molti da oltre 30 anni di attività continuativa. La necessità imminente per tutte le imprese, oggi, è sicuramente avere una liquidità che permette di proseguire il piccolo andamento automatico dell’impresa e poter essere in grado di ricominciare l’attività, quando sarà possibile e quando vedremo le regioni aperte alla circolazione in primis con un protocollo di sicurezza sanitaria approvato e messo in regola. Ad oggi, sappiamo che anche l’amministrazione si trova nelle condizioni similari ad ogni impresa ma è nel suo ruolo principale quello di sostenere e garantire aiuti ai cittadini nel migliore dei modi cercando di trovare soluzioni innovative qualora non ci siano quelle standard nelle sue possibilità.
Le imprese signor Sindaco non sono altro che singoli cittadini lavoratori che oggi non sanno se potranno tornare a proprio lavoro e mantenere le proprie famiglie, datori di lavoro compresi. Come categoria siamo qui, dunque ad ufficializzare le nostre richieste per la gestione locale di questa emergenza e che crediamo possano divenire fattive con la buona volontà che sappiamo volete disporre.
Chiediamo nell’immediato:
Una revisione di bilancio previsionale, eliminando la destinazione delle somme che non potranno essere fattive in questo 2020, eventi – manifestazioni- sport etc e destinarle a chi ha reale necessità con fondi comunali. Crediamo sia logico e necessario modificare il bilancio 2020 in un bilancio Covid-19 con tutte le particolarità. E’ sua intenzione farlo?
Imposte Imu-Tari-Tasi: le strutture ricettive associate nella città di Foligno sono 13 e le nostre imposte più alte tra le spese fisse sono riferite alle imposte comunali quali: Tari/Tasi/Imu. Certi di fare cosa gradita abbiamo calcolato  a quanto ammonta la cifra, annullando le imposte a tutte le strutture alberghieri del territorio per i mesi di Febbraio- Marzo- Aprile- Maggio –Giugno 2020 e scontando del 50% i 6 mesi successivi fino al 31/12/2020. Secondo i nostri calcoli l’importo oscilla  tra i 250.000 e i 300.000 Euro complessivi. Questa somma crediamo possa essere sostenuta attraverso fondi indirizzati al turismo e deviati da qualcosa che nel 2020 oramai non potrà esistere. Non è il turismo proprio una delle forze economiche della nostra città? 
-Iniziare da subito un fondo di accantonamento da utilizzare per le imprese che al 31/12 risultino ancora chiuse e definire parametri di aiuti sempre con una previsione e uno sguardo al futuro, questa emergenza non terminerà alla riapertura delle attività.
Un tavolo tecnico con gli assessori di riferimento  per affrontare le nuove sfide del turismo post coronavirus già da ora per avere una visione lungo termine prevedendo le necessità di eventuali promozioni, gestione di eventi posticipati o altro.
Non possiamo non sottolineare la mancata gestione fattiva, anche se molto partecipata dagli assessori di riferimento, del sommerso turistico da noi richiesto molte volte durante l’ultimo anno, fondi che sarebbero ora potuti servire a sostegno proprio del turismo legale.  Siamo qui speranzosi senza attese di decisioni governative su molte delle questioni locali con interventi autonomi che possiamo animare già da oggi. Specifichiamo inoltre che le nostre richieste sono a sostegno del Comune stesso, in quanto vogliamo evitare di lasciare un buco impagato e divenire morosi, nonostante le nostre richieste e consigli di soluzioni,  delle imposte il 30/06/2020, quale struttura avrà fondi per pagare?
Confidando in una sua risposta certa e fattiva a questa nostra, sappiamo che le sue decisioni a riguardo potrebbero cambiare completamente lo scenario ospitativo della città e darci quella forza anche emotiva per ripartire”.
 

Redazione Vivo Umbria: