PERUGIA – Colori, legno, plastiche nobili, movimenti di oggetti, giochi per tutte le età e di ogni tipo. Varcata la porta d’ingresso di Città del sole si entra in un mondo straordinario dove il tempo sembra arrestarsi per dare vita ad una realtà da inventare, capire, costruire, osservare. Da quattro anni nel centro storico di Perugia, il noto franchising, possiede piccoli grandi giocattoli non pubblicizzati. Ciò che conta è il passaparola. Prima dell’emergenza sanitaria si organizzavano laboratori per gruppi di bambini con tecnici, biologi, artisti, scienziati, attrici e cantanti. Avere tra le mani un gioco, a Città del sole, significa imparare facendo. Sviluppare creatività e curiosità è essenziale nella filosofia del posto. I bambini che chiedono un robot lo possono trovare, ma prima devono costruirlo. Ogni oggetto è certificato e si possono trovare giochi provenienti da tutto il mondo.
E’ interessante però, osservare come non ci sia età per l’esplorazione. Anche gli adulti possono trovare affascinanti passatempi e oggetti. Ciò che, per esempio, ha attratto maggiormente la mia attenzione è una biosfera autosufficiente con un ecosistema vivente che ospita gamberetti hawaiani creato da un’azienda di Albenga che vanta il brevetto Nasa. Basta solo l’esposizione ai raggi solari; la biosfera, infatti, non necessita di manutenzione, cambi d’acqua, pulizia. I gamberetti, che possono vivere dai tre ai sei anni (ma anche di più), si cibano con micro-alghe che consentono anche il ricambio di ossigeno.
Stupefacenti gli oggetti che si muovono con il magnetismo e tutto quanto riproduca il sistema solare, le stelle, i pianeti. C’è sicuramente un’attenzione nei confronti della natura, delle piante, degli animali, di ciò che ospita sostanzialmente il nostro pianeta.
Un’altra prerogativa di Città del sole è fare rete, unire le forze con le varie attività socio-culturali di Perugia, con il Museo del gioco e del giocattolo, con gli enti locali, le scuole, il Post, la Galleria Nazionale dell’Umbria…
Abbiamo avuto il piacere di farci accompagnare in questo viaggio da Monica Marchesini, che insieme al socio Marco Pedercini, ci ha raccontato le origini del negozio: “il progetto culturale e imprenditoriale Città del sole nasce nel 1972, quando Carlo Basso apre a Milano il primo negozio con lo slogan: ‘…e se giocare fosse una cosa seria?’. Questa scommessa – suffragata dall’impegno con cui i bambini si immergono nel gioco – ha rivoluzionato la cultura del giocattolo in Italia, concepito non più come semplice passatempo o divertimento, ma come veicolo per scoprire il mondo. Per il nome, Carlo Basso si è ispirato all’utopia di Tommaso Campanella, intitolata appunto La Città del sole (1602) e caratterizzata da una grande attenzione ai bambini e al principio pedagogico dell’«imparare giocando», per cui «li figliuoli, senza fastidio, giocando, si trovano saper tutte le scienze»”.
Ed ora, alle soglie del Natale, in un momento storico particolare, in cui sarà necessario stare a casa, con pochi familiari, cosa c’è di meglio che trascorrere il tempo giocando tutti insieme?