ORVIETO – Reso noto il cartellone della attesissima edizione numero 30 di Umbria Jazz Winter#30 che si terrà a Orvieto dal 28 dicembre 2023 all’1 gennaio 2024. Da oggi saranno disponibili online biglietti e programma ufficiale.
E allora, ecco cosa ci sarà da ascoltare e vedere.
Senza dubbio di grande interesse suscita la nuova produzione originale del festival con la Umbria Jazz Orchestra con Joe Lovano, arrangiamenti e orchestrazioni di un vero esperto della materia come Michael Gibbs e la partecipazione di Steve Wilson, Peter Washington e Lewis Nash.
Peraltro Peter Washington e Lewis Nash sono in programma anche nella formula del duo sax-batteria Duologue.
Il “capitolo omaggi” comprende lo spettacolo di musica e reading Viva/De André, a cura di Luigi Viva, autorevole studioso di Fabrizio De André, e con ospite Danilo Rea, a 25 anni dalla morte di Faber.
E poi We Wonder dedicato alle più belle canzoni di Stevie Wonder con il classico quartetto di Fabrizio Bosso con ospite speciale Nico Gori sax e clarinetto.
Ci sarà poi Dear Dexter, quintetto con Piero Orici, in memoria del grande Dexter Gordon, leggenda del sax tenore e del bebop, a cento anni dalla nascita.
Ancora, un omaggio a John Coltrane è il tema dei concerti del quartetto guidato da Chico Freeman, storico sassofonista del jazz di Chicago, e dal pianista romano Antonio Faraò, uno dei musicisti italiani più noti anche all’estero.
Una delle star del festival è Cécile McLorin Salvant, astro della vocalità, con un pregevole sestetto di cui fanno parte Sullivan Fortner, Marvin Sewell, Alexa Tarantino, Yasushi Nakamura, Keita Ogawa. Si potranno anche ascoltare Tarantino, Fortner, Nakamura e Ogawa, ovvero il quartetto di Alexa Tarantino sassofonista in grande ascesa.
Enrico Rava sul palco con il quintetto Fearless Five, composto da musicisti delle giovani generazioni.
Poi Alessandro Lanzoni e Francesco Cafiso, tra i musicisti italiani di punta, hanno in comune l’essere stati due enfant prodige, saliti in verde età sulla scena del jazz, e poi diventati artisti maturi e di indiscutibile spessore.
Ray Gelato & The Giants. Con il suo swing ironico che sa d’altri tempi Ray Gelato, cantante e sassofonista, è diventato, edizione dopo edizione, uno dei beniamini del pubblico di Umbria Jazz.
Ci saranno, da tradizione, i Funk Off. Quindi Nick the nigthfly che il pubblico di Umbria Jazz conosce bene per le sue dirette per Radio Monte Carlo ma anche come performer. In cartellone anche Olivia Trummer songwriter e cantante: percorso artistico articolato e curioso, il suo. Spazio anche al cantautore e pianista napoletano, Lorenzo Hengeller, che ha vinto il Premio Carosone 2007. È proprio Renato Carosone, con Lelio Luttazzi, Gorni Kramer, Fred Buscaglione, fino a Vittorio De Sica, il modello cui si rifa Hengeller, sia nelle sue canzoni che nella rilettura dei grandi classici del songbook italiano del periodo anni 30 – 60.
Ci sarà poi il trio Accordi e disaccordi. Le loro composizioni originali combinano influenze jazz, swing e blues, con atmosfere acustiche e dal gusto cinematografico. Una sonorità che affonda le sue radici in una matrice stilistica gipsy jazz, influenzata dal leggendario chitarrista Django Reinhardt.
Musica americana delle radici, quando il jazz stava nascendo e le sue forme erano ancora arcaiche, con gli Sticky Bones, band italianissima che rievoca una fase storica che merita di essere conosciuta meglio, anche perché conserva, ad un secolo di distanza, una invidiabile freschezza.
Nel nuovo album di Filippo Bianchini e Luca Mannutza, “A tu per tu”, c’è il senso di un incontro musicale. Un incontro che si ripete dal vivo. Bianchini è umbro di origini, è nato proprio a Orvieto, e per formazione diploma in sassofono al Conservatorio di Perugia e musicista internazionale per i lunghi soggiorni all’estero, in particolare in Olanda e in Belgio. Luca Mannutza, sardo, un diploma al Conservatorio di Cagliari, è tra i pianisti jazz italiani più affermati.
Proseguendo nel cartellone, ecco Lovesick: è una band composta da due musicisti bolognesi, Paolo Roberto Pianezza e Francesca Alinovi, entrambi cantanti e polistrumentisti, insieme ad Alessandro Cosentino al violino. Le loro influenze musicali sono profondamente radicate nel country americano, nel rock’n’roll e nello swing anni ’40 e ’50.
SPIRITUALITÀ GOSPEL
I cori di musica religiosa sono stati presenti, con pochissime eccezioni, in ogni edizione di Umbria Jazz Winter, tanto da rappresentare un tratto identitaria del Festival. Quest’anno torna in Umbria il Virginia State gospel choir, che ad una imponente presenza scenica con 30 elementi sul palco, unisce un altissimo livello musicale.
SPAZIO AI GIOVANI
Umbria Jazz Winter offre, come di consueto, una vetrina riservata ai musicisti emergenti. Due le band incluse nel programma. Kaleidoscope Quartet che ha vinto il Conad Contest di quest’anno che si è svolto a Perugia durante l’edizione estiva. Berklee/Umbria Jazz Clinics Award Group è la band formata dai migliori allievi dei corsi della rinomata scuola di Boston.