E’ “perugina” la cagnetta più longeva al modo

PERUGIA –  Qualcuno dei nostri lettori che conosce la sobrietà con cui ci piace informare, potrebbe pensare: eccolo qua il titolo altisonante per farsi leggere. La segnalazione ci è stata fatta dal collega Francesco  Gori, direttore dell’agenzia di stampa che ha battuto la notizia, ma ciò che ci preme dire è che, al di là dei primati che pure hanno un loro perché, questa è davvero una bella storia e che, a nostro avviso, vale la pena conoscere.

Si chiama “Pallina” la cagnetta nata all’inizio del terzo millennio, per la precisione il 1 gennaio 2000 come risulta dal documento di registrazione all’Azienda Sanitaria Regionale dell’Umbria  con ID 51634 . Era ospite del Canile di Collestrada alla periferia di Perugia ed è stata adottata  dalla famiglia Mastroianni quando era già adulta, nel novembre del 2006, come regalo di compleanno per nonna Vilma Martini, a quei tempi ottantaseienne. Pallina doveva farle compagnia nelle sue lunghe giornate e il suo ruolo l’ha  svolto alla perfezione fino alla scomparsa della sua anziana padrona avvenuta 13 anni dopo. La nonna  l’aveva ribattezza Lilla. Pallina-Lilla è una meticcia di piccola taglia, nera con qualche spruzzata di bianco che è aumentata con gli anni. E di anni ne ha tanti ormai, al punto da considerarla il cane vivente più longevo d’Italia. Dando poi una occhiata alle notizie su Internet tratte dal portale dei Guinnes dei primati, l’attuale titolo appartiene al cagnolino  Pebbles che vive nella Carolina del Sud: è una toy fox terrier che ha  22 anni e 60 giorni mentre Pallina ha 22 anni e 6 mesi e, pertanto, risulterebbe essere anche la più longeva al mondo.

Il giorno che è stata adottata, già vaccinata e sterilizzata, Pallina se ne stava sola e tranquilla in una gabbietta di un metro per un metro, non ha fatto salti di gioia come tutti gli altri cani, ma “ci ha fatto capire” spiega la figlia di Vilma Martini “che era la compagna giusta per un menage di routine, senza richieste eccessive di guardiania o di scorribande esterne. Viaggiava in macchina sempre sulle ginocchia di mia madre, a volte metteva le zampette sul cruscotto per guardare fuori, le dormiva accanto al letto ed era sotto il suo letto anche quando è morta. Con il passare del tempo ha perso l’udito, l’olfatto  e la vista ma non l’appetito”.

Recentemente Lilla è stata protagonista di una incredibile avventura. Approfittando del cancello del giardino aperto è uscita e senza vedere ovviamente  dove andava e così ha fatto chilometri dentro il bosco. La famiglia l’ha cercata inutilmente per tre giorni interi, compresa la notte con le torce, senza alcun risultato. Del resto chiamarla era inutile perché ormai non sentiva più. Il terzo giorno, verso l’imbrunire, l’altro cane della famiglia, Ago, è sceso in un dirupo in mezzo alla boscaglia e si è fermato immobile davanti ad un enorme cespuglio di sterpi. Non abbaiava, né piangeva. In silenzio guardava dentro il cespuglio. A quel punto la figlia Giulietta è scesa anche lei per recuperare Ago ma lui testardo non si voleva muovere da lì. Allora aiutandosi con un bastone la ragazza ha cominciato a spostare gli sterpi e in mezzo ha trovato Lilla ormai svenuta, coperta da mosche e insetti. La corsa dal veterinario, le flebo, le medicine e Lilla un po’ alla volta, si è ripresa e ora gira per casa e per il giardino in cerca della ciotola dell’acqua e del cibo che purtroppo non vede causa perdita della vista… ma poi, prima o poi, lei lo sa, ci andrà a sbattere contro.

 

Redazione Vivo Umbria: