E' morto a 87 anni Giuseppe Vecchini proprietario dello storico ristorante “Da Settimio”

MAGIONE – Per tanti umbri, perugini in particolare, “Settimio” era sinonimo di gita al Trasimeno, a San Feliciano,  magari di domenica, per mangiare il pesce del lago cucinato ad hoc. Oggi purtroppo, quindi, non solo la gente del Trasimeno piange uno degli uomini simbolo della ristorazione umbra: è infatti morto all’età di 87 anni, il “mitico” ristoratore, cavaliere e commendatore del lavoro, Giuseppe Vecchini (nella foto di copertina con il figlio Giuseppe). Oltre ai riconoscimenti per il suo lavoro, Vecchini era una persona molto amata dai suoi compaesani per la partecipazione al mondo associativo e il contributo che dava alle iniziative del paese.
Il ristorante, posto in bella posizione sul lungolago della frazione lacustre, è quello che si può definire un “locale storico”  con oltre cento anni di vita di cui Giuseppe Vecchini, insieme alla moglie Marida, ne rappresenta una gran parte anche se l’attività venne avviata dai suoi genitori Quello che sarebbe diventato un luogo di elezione per chi vuole mangiare la cucina tipica a base di pesce di lago nasce infatti per iniziativa di Settimio Vecchini, da cui il nome del locale rimasto immutato nel tempo e la moglie Amalia discendente di Donan Eufrasia che sul finire dell’Ottocento apri in questa località un’osteria.
Agli inizi del Novecento il padre di Giuseppe avviò una piccola attività di servizio di taxi come barcantina per i cacciatori che venivano a caccia al lago, allora uno sport per cui il bacino lacustre era molto conosciuto, come dimostrano le frequentazioni di tanti nobili e ricchi borghesi dell’epoca. Mentre Settimio portava i clienti in giro per il lago la moglie Amalia cucinava nel piccolo locale adiacente l’abitazione acquistando, in poco tempo, la notevole fama che avrebbe permesso l’ampliarsi dell’attività di ristorazione.
Al figlio Giuseppe si devono gli ampliamenti del locale e la prosecuzione della tradizione della cucina a base di pesce di lago ripresa dal figlio Francesco che, insieme a tutta la famiglia, oggi lo gestisce mantenendo viva una tradizione centenaria sia culinaria che di sostegno alle attività del paese.
Redazione Vivo Umbria: