E’ il giorno tanto atteso da chi ama la musiva di Vasco Rossi. Oggi esce “Colpa d’Alfredo R>PLAY Edition 40th”. Il terzo album di Blasco uscito nell’aprile di quaranta anni fa per l’etichetta Targa. E’ l’album che ha segnato il definitivo passaggio dal filone progressive a quello più decisamente rock e l’inizio della fertilissima collaborazione artistica con Maurizio Solieri.
Già a prima vista noti la copertina diversa: l’album in questa riedizione propone infatti la fotografia di Mauro Balletti che era stata scelta in un primo momento da Vasco: il suo primo piano con l’occhio nero come avesse preso un cazzottone in faccia. Nel disco originale, per un colpo di mano dell’ultimo momento del discografico, la foto era stata utilizzata come retro e in copertina finì per andarci uno scatto dello stesso servizio, ma di spalle.
Per l’occasione è stato anche creato un corto dedicato alla celeberrima “Anima fragile”. L’amatissima lirica voce piano si dipana attraverso i delicati e sapienti disegni animati di Rosanna Mezzanotte che rendono bene la poesia di una storia meravigliosamente vera e semplice. Chi vuole, può già vederla sul canale You Tube.
Ecco il link https://SMI.lnk.to/VASCOROSSI_COLPADALFREDO. Dura 6 minuti. Il regista Arturo Bertusi ha spiegato che il senso della storia è racchiuso nella frase E la vita continua, anche senza di noi: avere sempre una nuova occasione, nonostante tutto. La si trova stampata sui bus a slogan pubblicitario; mentre l’astrazione la disegna come un filo rosso che prima unisce lei e lui, poi circonda la gente, quindi si propaga per la città a raggiungere un ipotetico “noi”. Tra l’altro l’anello e il filo rosso che sono al centro della narrazione, saranno donati come gadget a esclusivo vantaggio del Fan club ufficiale di Vasco.
In realtà, come ha detto Stefano Patara, responsabile del catalogo Sony, per “Colpa d’Alfredo R>PLAY Edition 40th” più che di un disco è opportuno parlare di edizione da collezione. In tre versioni.
Il top consiste in un cofanetto che è coerente all’etimologia della parola: connota sia il contenuto di per sé, spesso prezioso e talvolta sacro come in questa caso è per i fan di Vasco, sia il pregio della materia e dell’arte con cui è costruito. Non a caso è in edizione limitata e numerata al costo di 85 euro. Contiene il libro del giornalista e critico musicale Marco Mangiarotti con i racconti di Vasco e le testimonianze dei musicisti che hanno suonato nell’album, oltre a molte foto e contenuti inediti ed esclusivi. “Ho cercato – ha rivelato Mangiarotti – di far cadere il suo riserbo su idee e quel particolare momento storico e sociale. Del resto Colpa d’Alfredo è un album dai molti livelli di lettura. A partire dalla canzone che dà il titolo. Le femministe di allora e il mondo social di oggi potrebbero definirla politicamente scorretta. E’ invece l’ironica e autoironica nostra febbre del sabato sera e la storia di lui e della ragazza con cui era andato in discoteca. Mentre stava alla consolle a mettere dischi, lei ‘E’ andata a casa con il negro, la troia’ che è solamente da intendere nell’intenzione di Vasco come pura frustrazione sessuale e nient’altro”.
Nel cofanetto c’è poi l’album originale a 33 giri con una grammatura degna di questo nome; il 45 giri “Non l’hai mica capito/Asilo ‘Republic’”; il cd versione vinyl replica; una maschera di cartone che riproduce il viso di Vasco con l’occhio nero come da copertina; il cortometraggio Anima Fragile scaricabile tramite QR-Code e, udite udite, anche la versione nella gloriosa musicassetta.
In alternativa si può acquistare un Hardcoverbook di 32 pagine con contenuti esclusivi + cd. Oppure semplicemente il Long Playing originale, sempre di 180 grammi. Il tutto, rimasterizzato (per i tecnici del suono a 24bit/192KHZ) da Maurizio Biancani negli studi Fonoprint, che curò le registrazioni originali del disco.
E Biancani ha spiegato: “Dai suoni si sente nettamente la svolta rock di Vasco: batterie crude, quasi senza riverberi come dimostrano ‘Colpa d’Alfredo’ o ‘Alibi’. E poi c’è l’ingresso di Maurizio Solieri e della sua chitarra che suona quasi punk su ‘Asilo Republic’ e ‘Sensazioni’. C’è insomma un sostanziale mutamento sonoro: crudo, duro, immediato”.
Potremmo dire, semplicemente, alla Vasco.