ROMA – E il ministro Dario Franceschini che ne pensa visto che nel mirino delle proteste post-dpcm c’è finito pesantemente anche il “suo” MiBACT?
“Un dolore – ammette – la chiusura di teatri e cinema. Ma oggi la priorità assoluta è tutelare la vita e la salute di tutti, con ogni misura possibile. Più dei mesi passati sosterremo le imprese e i lavoratori della cultura” Ma in tanti guardano all’immediato e concretamente hanno deciso di muoversi. E’ il caso dell’Anica, Associazione nazionale industrie cinematografiche, che promette: “Ci impegneremo perché il provvedimento abbia carattere assolutamente temporaneo: dopo questa fase, fatta di sacrifici complessi ed economicamente dolorosi, si deve giungere al più presto ad una riapertura programmata”.