PERUGIA – “Donne in Scienza” è l’iniziativa con la quale l’Università degli Studi di Perugia celebra la “Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella Scienza”, per invitare le studentesse e gli studenti delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado ad approfondire il tema del ruolo delle donne nella scienza e per incoraggiare, in particolare, le studentesse a essere pienamente loro stesse e a seguire le loro passioni, anche grazie allo studio delle materie scientifiche, le cosiddette STEM – Science, Technology, Engineering and Mathematics.
La giornata anche quest’anno è stata dedicata alla memoria di Ursula Grohmann, ordinaria di Farmacologia del dipartimento di Medicina e chirurgia, direttore del Centro universitario di Microscopia elettronica dell’Università degli Studi di Perugia e ricercatrice di fama internazionale nel campo dei tumori e delle malattie autoimmuni.
MODELLO PER LE GIOVANI RICERCATRICI
“L’innegabile disparità tra generi che si evidenzia nella scelta di corsi di laurea di tipo scientifico, infatti, -ha detto il Rettore Maurizio Oliviero – inizia nell’educazione di base e penalizza fortemente, è importante sottolinearlo, non solo il genere femminile ma l’intero sistema, tutte e tutti noi. L’azione correttiva deve partire, pertanto, dall’incoraggiamento attivo delle ragazze fin dalle prime fasi educative, trasformando e rimodellando la percezione culturale che ne limita le scelte accademiche – ha aggiunto Oliviero -. A livello universitario, anche nel nostro Ateneo abbiamo potuto rilevare, grazie a iniziative quali il bilancio di genere, una carenza di docenti ordinarie, che evidenzia l’urgente necessità di cambiamenti e iniziative concrete, anche a livello nazionale. L’iniziativa di oggi, organizzata con il prezioso supporto del nostro Comitato Unico di Garanzia per le Pari Opportunità, ne è un esempio. La promozione della parità di genere all’interno dell’università, però, rappresenta solo un primo passo, che deve essere seguito dal ripensamento del nostro intero substrato culturale. A questo riguardo – ha concluso il Rettore -, un elemento fondamentale è a nostro parere la presentazione di modelli femminili capaci di ispirare le giovani ragazze a perseguire obiettivi sempre più ambiziosi, esempi di scienziate e accademiche quali Ursula Grohmann, cui oggi è intitolato il premio che consegneremo quale testimone di eccellenza e dedizione, nella speranza che possa costituire un mattone nella costruzione di un mondo più equo e inclusivo.”
HANNO DETTO
Sono poi intervenuti portando il proprio saluto, Daniele Parbuono, delegato del Rettore per le Umane Risorse, Silvia Fornari, presidente del Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Ateneo, e Mirella Damiani e Maria Giovanna Ranalli, responsabili delle attività STEM per il CUG. Presente alla cerimonia anche il direttore generale di UniPg, Anna Vivolo.
TESTIMONIANZE
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Hanno preso parte all’evento, raccontando la propria esperienza, Caterina Capponi, del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia e, in collegamento, Debora Nozza, del Dipartimento di Computing Sciences dell’Università “L. Bocconi” di Milano.
La professoressa Capponi ha partecipato a numerosi progetti di ricerca e convenzioni stipulate con i principali enti gestori del servizio idrico in Italia dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Ateneo perugino, dove svolge la sua attività rivolta prevalentemente allo studio dei transitori in condotte in pressione e alle tecniche di individuazione delle perdite negli acquedotti.
Le ricerche di Nozza, invece, riguardano principalmente il Natural Language Processing e la rilevazione e contrasto ai discorsi d’odio – il cosiddetto hate speech – la mitigazione della distorsione degli algoritmi e l’analisi dei social media. Il suo lavoro è fondamentale per comprendere come le tecnologie possano essere utilizzate in modo equo e inclusivo nella società e nella comunicazione digitale.
PREMIAZIIONE DELLE SCUOLE
A conclusione del pomeriggio si è tenuta la premiazione delle scuole, preceduta dalla proiezione di un video con cui è stata ricordata Ursula Grohmann e dall’intervento del marito e giornalista Italo Carmignani.
Maria Giovanna Ranalli e Mirella Damiani dell’Università degli Studi di Perugia, poi, insieme alla commissione giudicatrice composta da Andrea Capotorti, David Grohmann, Giada Mondanelli, Anna Laura Pisello hanno proclamato e assegnato le scuole vincitrici della terza edizione del “Premio Ursula Grohmann”.
Categoria A: una scienziata da scoprire e raccontare
1° premio – Video su Mona Minkara della classe 2SA3 dell’Istituto di istruzione superiore scientifico e tecnico “Majorana-Maitani” di Orvieto, premiato dal prof. David Grohmann.
2° premio –Video su Irène Joliot-Curie della classe 2T5 dell’Istituto di Istruzione superiore Cassata Gattapone di Gubbio, premiato dalla prof. Giada Mondanelli.
Inoltre, una menzione speciale per il video: Fabiola Gianotti, fisica e direttrice del CERN di Ginevra della classe 2O del Liceo scientifico statale Galeazzo Alessi di Perugia, consegnata dalla prof. Mirella Damiani.
Categoria B: la scienza è bella quando la si guarda fino in fondo
Tre primi a pari merito:
1° premio – Claudia Goldin e il gender gap della classe 2A-LI del Liceo classico “Federico Frezzi – Beata Angela” di Foligno – premiata dalla prof. Mirella Damiani.
1° premio – Global Positioning System: alla scoperta della navigazione satellitare della classe 1B dell’Istituto tecnico economico e professionale per i servizi “Casagrande-Cesi” di Terni – premiata dal prof. Andrea Capotorti.
1° premio – Ipazia (Υπατία, Hypatia): un viaggio attraverso la storia e la geometria della classe 3A del Liceo classico “Federico Frezzi – Beata Angela“ di Foligno – premiata dalla prof.ssa Anna Laura Pisello.