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“Donne di Luce” un ritiro sul potere spirituale del femminile per scoprire il potere del Mantra

NOCERA UMBRA – Un mondo di suoni, colori, visioni e ricerca. Un mondo in cui ogni esperienza diventa un tassello, un ricordo da seguire per portare a compimento il senso della propria incarnazione su questa terra.

E’ il mondo di Thea Crudi, cantante spirituale e scrittrice italo-finlandese, maestra di Mantra e meditazione, che da anni attraverso seminari, ritiri e concerti spirituali diffonde il potere terapeutico e spirituale dei Mantra in sanscrito. Dall’Italia all’isola di Giava, dove è avvenuto il suo primo incontro con questi suoni sacri e poi a livello internazionale, tutta la sua vita è una continua ricerca per diffondere ed offrire a quante più persone possibili l’essenza del Mantra Yoga, conoscenza tramandata dai Veda, gli antichi testi della filosofia indiana.

 

Il suo percorso la porta ora in Umbria, sulle colline di Assisi, dove, il 28, 29 e 30 luglio condurrà insieme all’arpista Marianne Gubri, “Donne di Luce” un ritiro sul potere spirituale del femminile, dedicato alle donne che vogliono risvegliare la loro sacra energia. Un viaggio nel tempo nato da una ricerca che le due artiste hanno portato avanti studiando le vite e gli insegnamenti di mistiche, poetesse, Dee e maestre, che nell’arco dei secoli hanno portato cambiamenti positivi nelle diverse comunità cui appartenevano.  Dai celti alle sante illuminate del medioevo, dal misticismo egizio a quello Sufi, dall’antica Grecia all’India, questi studi si sono riversati prima in un album, “Women of Light”, poi in questo ritiro pensato per quelle donne che vogliono riscoprire la propria dea interiore, la bellezza, la forza, la capacità di essere guide e ispirazione.

Ritiro che sarà impreziosito anche da un concerto spirituale di Thea e Marianne aperto a tutti che si svolgerà sabato 29 nella cappella trecentesca dell’agriturismo Antico Monastero di San Biagio.

 

 

 

Ma cosa sono in realtà i mantra e quali benefici portano nella vita delle persone?

Lo abbiamo chiesto a Thea e lei ci ha risposto così:

 

I mantra sono dei suoni di guarigione, benessere e riequilibrio energetico tramandati da quei saggi che, migliaia di anni fa hanno compilato le scritture sacre e tutta quella serie di pratiche energetiche che compongono la filosofia della yoga. Sono quindi una branca molto ampia  dello yoga. Così come le posizioni fisiche dello yoga fanno bene al corpo e alla mente mettendo in moto le energie interne delle persone, i mantra hanno la capacità di liberare la mente da negatività e pesi mentali, portano ad uno stato di quiete e pace mentale ma anche di creatività e di ispirazione. Attraverso il suono e la loro ripetizione noi possiamo quindi cambiare l’energia interna in noi e renderla più forte e stabile.

 

Questi benefici si raggiungono sia ascoltandoli sia praticandoli?

 

Si, anche ascoltare è molto benefico, io ad esempio faccio tantissimi concerti dove propongo la bellezza della musica unita ai suoni dei mantra. Questo fa sì che il concerto diventi oltre che un’esperienza bella e di intrattenimento, anche un modo che aiuta le persone a stare meglio. Ovviamente quando ci immergiamo nella pratica con la nostra voce, la pratica diventa molto forte perché utilizziamo la voce per vibrare con qualcosa di sacro. Essendo queste vibrazioni sacre, collegate alla natura, all’universo, a delle manifestazioni cosmiche, vibrare queste parole di potere ed energia con la nostra voce crea degli effetti molto potenti.

In entrambi i casi c’è un’esperienza trasformativa perché i mantra ci permettono di percepire noi stessi in un modo totalmente diverso dal quale siamo abituati in questa società che è basata su nome, cognome, ruolo sociale, titolo di studio o conto in banca: riusciamo a percepirci in una dimensione più mistica, espansa, legata all’anima. Una dimensione più ampia dove si entra in contatto con un io eterno.

 

Per entrare al massimo dentro un mantra è necessario conoscerne la traduzione?

 

Allora, il mantra ha effetto in ogni caso, quindi anche se tu entri in un tempio dove stanno ripetendo un mantra che tu non conosci, solo l’ascolto crea subito un beneficio. E’ un beneficio a livello emotivo di cui non sei totalmente consapevole ma senti subito che stai meglio. Poi ovvio, quando diventi più preciso e consapevole di ciò che stai ripetendo il mantra diventa sempre più forte. E’ un po’ come il respiro: noi respiriamo sempre ma se lo facciamo con consapevolezza diventa ancora più potente.

 

 

Ci racconti come hai iniziato?

 

Ho iniziato a cantare i mantra a 23 anni e ora ne ho 35. Quando ho ripetuto per la prima volta un mantra vivevo sull’Isola di Giava, in Indonesia; da lì si sono scatenate in seguito tantissime esperienze molto forti che mi hanno fatto capire che avrei avuto molto a che fare con questi suoni.

Poi, nel corso della mia vita e dei miei viaggi, ho incontrato tante persone di varie culture, maestri e saggi, che mi hanno “riconosciuta” e hanno visto in me una persona che aveva un legame molto profondo con i mantra, che aveva una missione con loro. Maestri che mi hanno poi instradata a comprendere al meglio la filosofia che c’è dietro questa energia sonora per poi poterli trasferire agli altri con grande consapevolezza.

 

La musica e il canto erano però già nella tua vita

 

Si, io ero una cantante ma di musica jazz, facevo il conservatorio e facevo un percorso legato alla tradizione ma anche all’avanguardia jazzistica. Quel tipo di formazione mi ha permesso quando poi ero in India o in Indonesia di poter captare il canto orientale con delle orecchie molto forbite, molto attente alle varie inflessioni che potevo cogliere. E’ stato insomma un connubio molto produttivo che mi ha permesso di entrare in contatto con questi canti di guarigione che non hanno una formazione accademica, sono canti eterni che vengono tramandati con tutta un’altra logica e per entrarci dovevo avere una mente molto aperta ed elastica. Mi sono ritrovata quindi ad essere compatibile con quell’energia e ad avere il sostegno di persone e maestri che mi hanno trasmesso il loro potere.

 

Sono ormai 11 anni che sto divulgando ininterrottamente queste conoscenze e portando avanti questo tipo di musica volendole anche dare un vestito più contemporaneo. Penso che la spiritualità non debba essere chiusa in nicchie, sette, gruppi o associazioni. Credo in una spiritualità libera che entra nella vita di tutti e quindi mi piacerebbe che i mantra e la musica di guarigione diventassero sempre più parte della vita quotidiana delle persone. Un approccio che va a rompere barriere di pregiudizi, va a rendere tutto più familiare e amichevole e ti fa rendere conto che tutte le culture del mondo spiritualmente autentiche, hanno qualcosa che tu puoi utilizzare per migliorare la tua quotidianità.

 

 

 

 

E’ per questo motivo che canti anche in italiano o in inglese?

 

Adesso sono sempre di più in una fase della mia vita di grande apertura e creatività in cui sto unendo i mantra anche a canzoni, in italiano o in inglese appunto, che veicolano un messaggio. Mi piace anche molto utilizzare la parole dei saggi e delle sagge, come ad esempio ho fatto con le parole del mistico e poeta Rumi, che ho musicato in una canzone moderna.

 

Nella sterminato numero di mantra che esistono, ce n’è uno a cui sei più affezionata?

 

Io amo molto Shiva, Shiva è stata l’energia che mi ha aperto il mondo dei mantra e mi sento molto vicina a questa energia di trasformazione, vitale e molto forte. Quindi per me è “Om Namah Shivaya”, il primo mantra che ho cantato, quello che ha prodotto poi tutte quelle esperienze illuminanti.

Om Namah Shivaya è un mantra molto collegato alla trasformazione consapevole e positiva. Il significato letterale è: io apro le porte della mia vita, offro i miei omaggi a te Shiva. Ma cosa vuol dire questo? Per far sì che ogni cosa entri nella nostra vita, bisogna fare spazio: se vuoi un mobile nuovo devi fare spazio in casa, così a livello energetico, se tu vuoi che l’energia di trasformazione consapevole e positiva entri nella tua vita trasformandola in meglio, deve lasciarle lo spazio per manifestarsi.

E quando canti Om Namah Shivaya stai facendo spazio a questa fonte di energia spirituale trasformativa, stai sciogliendo nodi, preconcetti e paure che ti allontanano dalla tua evoluzione.

È un mantra che ancora oggi mi accompagna tantissimo ed è anche bello come un mantra sveli il suo significato anche nel corso degli anni. Più lo ripeti, più lo tieni vicino a te nella vita e più capisci che prende nuove sfaccettature e su quanti livelli agisce.

Come un prisma, che racchiude sempre nuovi significati.

 

 

 

 

Per informazioni e iscrizioni: https://theacrudi.com/https://www.millearpeggi.com/ritiro-donne-di-lucehttps://youtu.be/3bTM3RqMDnk

 

Per ascoltare un brano tratto da Women of Light: https://youtu.be/XC-vCdJE-b8

 

 

 

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