FERENTILLO – Tornano a salutare l’addio dell’estate opere che già si sono potute ammirare nei mesi di luglio e agosto, ma con un tocco particolare, qualcosa di diverso. Questo è il caso di Mozart Colui che amando è riamato da Dio, spettacolo teatrale di e con Stefano de Majo, in collaborazione con la Pro Loco di Ferentillo, l’associazione Porto di Narni e il maestro Angelo Bruzzese, che farà rivivere il comparto musicale dell’autore ad organo.
La piéce di teatro si terrà domenica 30 agosto alle ore 21 nella chiesa di Santa Maria. L’opera, già presentata e acclamata a Terni durante l’evento MozarTiAmo e a Spoleto, ritorna, oltre che per salutare una stagione per il tradizionale festival di fine estate organizzato dalla Pro Loco, anche per ricordare ancora una volta i 250 anni del passaggio di Mozart in Valnerina, avvenuto l’11 e 12 luglio del 1770.
“Ho già collaborato negli scorsi anni con il festival di fine estate – racconta Stefano de Majo – portando svariate mie opere da Virgi e Ilio a La Grande Guerra passando per Moon e Furio Miselli. Questa volta invece offrirò un Mozart molto originale, con un particolare allestimento appositamente studiato per essere eseguito all’interno della Chiesa di Ferentillo. Sarà possibile vedere materializzarsi così non solo il genio e la sregolatezza di Mozart, ma, grazie al maestro Angelo Bruzzese, anche la sua stessa musica, suonata con lo strumento che l’artista prediligeva, l’organo. L’organo della chiesa di Ferentillo, che originariamente fu costruito dal celebre organaro ternano Domenico Densi, sarà dunque protagonista al pari di Mozart”.
Un appuntamento irrinunciabile con il territorio della Valnerina e con uno dei più grandi, se non il più grande, geni musicali del ‘700. Lo spettacolo inoltre non è classico, c’è del classico, ma si mischia e fonde con il moderno e con la sacralità del luogo; il luogo diviene insieme alla musica e alla recitazione uno dei personaggi. Le opere di Stefano de Majo infatti regalano appuntamenti particolarissimi in cui il palco c’è e non c’è nello stesso tempo rompendo la quarta parete e divenendo un vero e proprio incontro con il personaggio portato in scena, reso ancora più gradevole dall’accompagnamento musicale estremamente curato.