Domani studenti in piazza a Perugia, Terni e Orvieto: chiesto un tavolo di confronto con la Regione Umbria

Perugia: ore 8.30 piazza Partigiani. Terni: 8.30 piazza dell’ Orologio. Orvieto: 8.30 Piazza Cahen. Sono questi i luoghi in cui manifesteranno domani, 19 novembre, gli studenti umbri. Lo annunciano in una nota Giorgio Tropeoli UDS Umbria e Nicola Cardinali Link Perugia.

“L’emergenza da COVID-19 – si legge nel loro comunicato stampa – ha portato alla luce ed amplificato i problemi che da sempre ci sono nel nostro Paese e nel nostro territorio.  Le mancanze della Sanità Pubblica e della capacità d’intervento del Sistema Sanitario sul territorio per il benessere fisico e psicologico, hanno portato al sovraffollamento delle strutture ospedaliere, al prolungamento dell’emergenza sanitaria e dunque all’aumento esponenziale degli episodi di autolesionismo e disturbi depressivi nei giovani. Le mancanze della Scuola e dell’Università che non sanno minimamente gestire la problematica degli spazi per garantire un rientro in presenza in sicurezza per tutti, le fossilizzano ancora su una didattica frontale, nozionistica, che non si centra sulla crescita personale degli studenti ma sulla riuscita del test, come se dopo l’emergenza psicologica degli ultimi anni non fosse necessario un ripensamento collettivo della formazione sociale.

Vediamo ancor di più nella nostra Umbria le mancanze del servizio di trasporto pubblico, definanziato”. Poi il riferimento diretto a Busitalia a cui è rivolto il monito: “Mobilità fisica significa mobilità sociale! Significa poter raggiungere il luogo di studio, di lavoro, ma anche un luogo in cui passare il proprio tempo libero e sviluppare le proprie relazioni, senza dover utilizzare mezzi privati, inquinanti ed ora ancor più dispendiosi dopo la recente impennata dei prezzi di metano e benzina. Spesso molti studenti che non sono dotati di mezzo privato non possono svincolarsi dal loro paese di residenza, scollegato e lontano dai centri abitati e dalla vita culturale e sociale giovanile.

Una scuola e un sistema di istruzione nuovi e differenti – conclude la nota –  non sono solo possibili: sono necessari. Spazi cittadini e luoghi del sapere che ruotino attorno alla cura collettiva (dall’accessibilità alle visite in ambulatorio e in consultorio fino ai progetti di educazione sessuale ed emotiva nelle scuole) attraverso un’ ingente spesa pubblica e percorsi di democrazia che mettano al centro delle decisioni chi vive le nostre scuole ed università. Per questo vogliamo un tavolo con la Regione Umbria di confronto sul tema dei trasporti e diritto allo studio”.

Redazione Vivo Umbria: