PERUGIA – A un mese, era il 30 ottobre, dalla manifestazione in piazza Italia a Perugia “L’assenza spettacolare”, la Regione Umbria apre le porte a una rappresentanza di ADU, Attrici/attori Danzatrici/danzatori Umbri. L’associazione ha preso vita nel giugno scorso per evidenziare non soltanto le difficoltà legate al primo lockdown, peraltro ulteriormente amplificate dal secondo, ma soprattutto per l‘esigenza di aprire un tavolo di confronto per arrivare a una normativa regionale capace di dare le risposte di cui il settore ha vitale bisogno. Diritti, doveri e finanziamenti certi nell’entità e nei tempi. Non a consuntivo di bilancio di fine anno come avvenuto fino ad ora. Di fatto considerando come una cenerentola un comparto che in Umbria conta ufficialmente 4 mila lavoratori senza considerare un sommerso che tutti sanno essere consistente.
L’aspettativa è che domani si avvii un percorso fruttifero, concreto, al quale vanno certo chiamate anche altre realtà della cultura e dello spettacolo umbro. Intanto è stato importante che le connaturate differenze legate alle varie arti, abbiano trovato un primo momento di sintesi. Anche se, dobbiamo esserne consapevoli, questo è solo l’inizio.