Domani al via la 65^ edizione del Festival dei Due Mondi

SPOLETO24 giugno, Spoleto, ore 19.30, Piazza Duomo: via  alla 65^ edizione del Festival dei Due Mondi con il concerto della Budapest Festival Orchestra diretta da Iván Fischer che eseguirà per la prima volta in Europa il grande oratorio di Philip Glass The Passion of Ramakrishna, al quale accosterà l’Ouverture n. 4 in re maggiore di Bach. All’orchestra si aggiunge il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, nel segno della collaborazione tra le due istituzioni.

Sarà sempre Iván Fischer, inoltre, a inaugurare gli incontri con gli artisti previsti ogni weekend di Festival alle ore 11.00 presso gli spazi della Fondazione Carla Fendi di Palazzo Racani Arroni.
Intervistato dal giornalista Andrea Penna, Fischer sarà affiancato dalla compositrice Paola Prestini e dal compositore Orazio Sciortino, autore della trascrizione dei Canti della lontananza di Menotti, commissione del Festival dei Due Mondi che sarà eseguita nei concerti di mezzogiorno al Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi che inaugureranno anch’essi domani 24 giugno alle ore 12.00.

La Sala XVII settembre del Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti ospiterà, dal 24 giugno e per l’intero periodo del Festival, l’installazione/performance Le Bal de Paris della ginnasta, ballerina, coreografa e regista spagnola Blanca Li, artista in grado di incarnare come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse. Nell’ultima creazione coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris de Blanca Li è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”.

Il regista Fabio Cherstich inaugura il nuovo spazio teatrale restaurato dell’Auditorium della Stella alle ore 19.45 con il suo nuovo spettacolo L’appuntamento ossia la storia di un cazzo ebreo tratto dal romanzo sovversivo, irriverente e audace di Katharina Volckmer Un cazzo ebreo. Cherstich mette a nudo il nucleo più disarmato della vita interiore della protagonista: traumi, speranze, desideri e atti impuri rompono i tabù di un’epoca in cui la vera blasfemia è sfidare il politically correct.

San Simone ospiterà alle ore 21.30 lo spettacolo di teatro musicale Le Crocodile trompeur / Didon et Enée dei registi francesi Jeanne Candel e Samuel Achache. Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro.

Chiude la prima giornata di Festival, alle ore 21.30 al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, il programma in due parti Le Sacre du printemps / common ground[s]prodotto da Pina Bausch Foundation, École des Sables e Sadler’s Wells. La coreografia di Pina Bausch, opera cardine della sua estetica, è interpretata per la prima volta da una compagnia di danzatori africani. common ground[s] è un nuovo lavoro creato, eseguito e ispirato dalla vita di due donne straordinarie: Germaine Acogny, “la madre della danza africana contemporanea e Malou Airaudo, protagonista in molti dei primi lavori della Bausch.

La giornata inaugurale vedrà, alle ore 17.00, l’inaugurazione delle mostre d’arte in programma. A partire da Sulle tracce di Gian Carlo Menotti, percorso narrativo che si inserisce nel più ampio progetto di recupero e valorizzazione del patrimonio che la Fondazione porta avanti dallo scorso anno con profondo interesse e che comprende le mostre Frammenti di un percorso teatrale, riallestita anche in occasione di Spoleto65; la nuova mostra Gli anni Menotti 1958-1998, un omaggio al fondatore del Festival che espone i bozzetti originali e i costumi delle opere L’Italiana in Algeri del 1969 e Ascesa e rovina della città di Mahagonny del 1972; il Centro di documentazione del Festival dei Due Mondi Casa Menotti.
Presso Palazzo Collicola sarà possibile visitare, dal 24 giugno al 10 luglio, la mostra di Fabrizio Plessi Pagine di luceEuforia Carogna che celebra la carriera di Antonio Rezza e Flavia Mastrella; la mostra EMLibrary che illustra, anche in formato digital, l’archivio e le ispirazioni dello scultore Eliseo Mattiacci e Uno sguardo italiano di Collezione Attolico.
Fino al 10 luglio, le donne dell’Africa sub-sahariana, raccontate attraverso le immagini di Patrizia Bonanzinga, saranno protagoniste dell’esposizione The Spring of African Women al Chiostro di San Nicolò.

Sono numerosi, infine, gli appuntamenti collaterali che fanno di Spoleto un luogo vivo della creazione artistica dei nostri giorni.
Inaugurano domani 24 giugno la serie di documentari di Spoleto65, le rassegne teatrali a cura dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e di La MaMa Spoleto Open, la monografia Pier Palo Pasolini 100 a cura di Cinéma in Sala Pegasus e il FuoriFestival 2022.

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Il calendario dei progetti speciali e delle attività collaterali è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com.

Redazione Vivo Umbria: