Domani al via “Eco Sanfra” sulle orme dell’anima ecologista di san Francesco

PERUGIA – Sostenibilità economica, sociale e ambientale dedicata alla riflessione sugli elementi del “Cantico delle Creature” di San Francesco d’Assisi, in omaggio agli 800 anni dalla sua composizione, al centro di “Eco Sanfra”, nuovo festival a Perugia che si terrà da domani a domenica nell’auditorium San Francesco al Prato. Tre giorni di incontri, dibattiti, confronti, musica e l’obiettivo ambizioso di redigere il primo manifesto ecologista che sia mai stato scritto. Sono due i principali protagonisti dell’ideazione di questo progetto in onore degli ottocento anni del Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi: Maurita Passaquieti e Giovanni Parapini, direttore di Rai Umbria che in stretta collaborazione con Mea Concerti di Lucia Fiumi e Gianluca Liberali hanno individuato nella ex chiesa di San Francesco al Prato, nel rinnovato auditorium, il luogo ideale dove svolgere “Eco Sanfra”. Al Sanfra è stato aggiunto il suffisso eco, perché soprattutto di ecologia e del dialogo costruttivo e di cooperazione tra tutte le parti sociali e diffondere la consapevolezza sui 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, si parlerà.

– Premessa, come è nata questa iniziativa?
L’iniziativa è nata – risponde Lucia Fiumi, amministratrice di Mea Concerti – dall’esigenza come Mea Concerti di creare un evento, uno dei tanti che poi creeremo in seguito, un evento forte, simbolico a San Francesco al Prato. E il simbolico di San Francesco al Prato rimanda per forza all’idea francescana; San Francesco al Prato è la seconda chiesa francescana dell’Umbria caratterizzata da una forte. Poi lo sviluppo dell’iniziativa specifica invece si è creato da una sinergia con dei nostri partner, che già sono partner anche per altre cose, che sono prima di tutto Fattoria Creativa. con Maurita Passaquieti, che è anche una socia di Mea Concerti. Lei è un po’ l’animatrice culturale di questo progetto. Poi c’è Regusto che è una società che si occupa in qualche modo di compensare quelli che sono i consumi di CO2 e quindi di azzerare il consumo di CO2 e riequilibrarlo con buone azioni legate all’ecologia e all’economia circolare. E’ un partner commerciale, un’azienda che si occupa di economie circolare e aderisce come partner di San Francesco al Prato con un progetto di calcolo delle emissioni e poi l’aggiornamento degli stessi. A loro si è aggiunto Davide Placidi che è un freelance che ha dato un suo contributo in questo senso.
– Poi ci sono di mezzo anche il patrocinio dell’Unesco, di World Water, dell’Università di Perugia, eccetera.
I patrocini sono tanti… Rai Umbria, Auri e altri ancora.
– L’obiettivo è ambizioso: redigere il primo manifesto ecologista che sia stato mai scritto…
Prenderà vita – risponde il direttore artistico di Mea Concerti – certamente un confronto per poi pervenire comunque sia in Umbria, in occasione di questi eventi francescani, a una sintesi delle varie tematiche partendo quest’anno da quella dell’acqua. Si posizionerà per temi di anno in anno, perché appunto Ecosanfra parte quest’anno da quest’evento dell’acqua, per poi muoversi su altri elementi.
Quindi si comincia con l’acqua, il primo degli elementi primari per la vita.
Sì, ma infatti vuole essere però anche un affrontare la problematica un po’ a 360 gradi anche in modo meno consueto, diciamo, del solito. Quindi ci saranno tutti i panel dedicati all’economia circolare, alle buone pratiche della risorsa acqua, ma anche, per esempio, alla gestione delle risorse fisiche rispetto anche a paesi lontani da noi. Questa è una riflessione su tanti lati, tanti aspetti che riguardano questo elemento che è uno degli elementi, poi il sogno è quello di affrontarli nel tempo, più di uno, anno per anno.
– E in questi tre giorni d’incontri parteciperà un nutrito parterre di ospiti, tra cui il giornalista inviato di guerra sulle zone calde del pianeta, Domenico Quirico…
Siamo riusciti a portarlo qui perché poi non è nemmeno stato semplice e quindi per noi è stata una bella cosa e anche questo festival è una bella sfida, poi vedremo e cercheremo di iniziare questo percorso.
– Tutto parte dal messaggio di Francesco, si comincia con l’acqua ma, come dicevate, è in programma per i prossimi anni di continuare questo percorso sulle orme francescane.
Questo sicuramente – sottolinea Lucia Fiumi – è il filone, chiamiamolo così: una spiritualità francescana che comunque è collegata, ripeto, al posto e che si collega anche all’ecologia, continuerà certamente nei prossimi anni. Detto questo poi sicuramente San Francesco al Prato sarà anche luogo anche per altre tematiche, perché stiamo immaginando anche altre tipologie di eventi – perché San Francesco è pieno di eventi di terzi che affittano lo spazio – e abbiamo in mente anche altri filoni, questo è un filone a cui abbiamo creduto dall’inizio perché è legato al nome, alla storia del luogo, è legato a un po’ quello che rappresenta San Francesco al Prato.
– Tipo? Quali altri filoni?
Diciamo che non posso anticipare niente.
Sicuramente ci sarà qualcosa, a noi piacerebbe molto anche un filone legato alla letteratura per esempio: quindi, adesso vediamo che tipo di filone, perché c’è un taglio ben preciso da individuare ed è questa una cosa che a noi piacerebbe molto perché poi noi lavoriamo sempre sulla musica come il nostro core business.
– Infatti, c’è da ricordare che in questi tre giorni sono previsti anche i concerti di Giovanni Guidi e di Kety Fusco.


Giovanni Guidi – sottolinea Gianluca Liberali – porta il suo concerto su Sakamoto, ma di Giovanni non c’è bisogno di aggiungere altro perché ormai conosciutissimo soprattutto in Umbria.


Su Kety Fusco c’è invece da dire che è una grandissima artista svizzera, un’arpista sperimentale: ha suonato anche al Montreux Jazz Festival e ha suonato in grandi festival della musica sperimentale d’Europa. E’ stata ospite dell’ONU per la Giornata mondiale dell’ambiente qualche anno fa. Le hanno fatto fare una performance sulle Alpi svizzere come testimonial per l’ambiente, insomma. Quindi Kelly è stata davvero formidabile, molto interessante, formidabile sia sotto il profilo estetico ispirato dalla sua arpa sia come tematica che sposa a livello ecologico e quindi mi sembrava un’artista che andasse bene da inserire in questo contesto.

Claudio Bianconi: Arte, cultura, ma soprattutto musica sono tra i miei argomenti preferiti. Ho frequentato il Dams (Scienze e Tecnologie delle Arti, dello Spettacolo e del Cinema). Tra i miei altri interessi figurano filosofia; psicologia archetipica; antropologia ed etnologia; fotografia-video; grafica, fumetti, architettura; viaggi.